Le proteste del mondo dello spettacolo non si fermano. All’occupazione dei teatri di Napoli (Mercadante), Milano (Piccolo) e Roma (Globe Theatre) hanno fatto seguito numerose assemblee, spesso trasmesse anche in diretta sui social. A Roma si è presentato anche il Ministro Franceschini che ha ribadito la promessa di riaprire i luoghi della cultura (sembra, però, continuare a sfuggirgli che “ripartire” non significa solo aprire le porte dei teatri…)
Nel frattempo a Roma, sabato scorso, si è svolta la già annunciata manifestazione dei BAULI IN PIAZZA, una vera e propria performance in sicurezza che si era già svolta anche a Milano, in Piazza Duomo, a ottobre 2020, attirando l’attenzione di tutti e diventando virale sui social.
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Presenti in piazza, accanto a tanti lavoratori dello spettacolo che operano in scena, dietro le quinte, sul piano dell’organizzazione, della produzione ecc… Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Renato Zero, Diodato, Roy Paci, Flavio Insinna, Daniele Silvestri, Max Gazzè, Brunori Sas, Manuel Agnelli…
Il punto ribadito da tutti è sempre lo stesso: Le riaperture sono un buon segno ma per molti non saranno sostenibili. “Solidarietà nei confronti della nostra categoria” dice Fiorella Mannoia che sottolinea come tutti i ruoli nel comparto siano legati “Noi non possiamo fare concerti senza di loro!” Renato Zero chiede al Governo di guardare di più al destino del settore.
Flavio Insinna ai microfoni “Un anno fa a marzo la mia tournèe si è fermata e sono andati a casa in 20. Se lo moltiplichiamo per tutti gli eventi di teatro, di musica, di danza, di magia, tutto quello che si fa dal vivo, è un mondo!”
Grande assente la danza come fa notare anche Andrea Morelli di DANZA ERROR SYSTEM, presente a tutte manifestazioni che si sono svolte sinora, oltre a portare avanti una costante attività social a favore del settore:
“È demoralizzante pensare ai big della danza che, immersi nel loro ego, non hanno mai partecipato alle manifestazioni del settore. Mai uno schieramento netto, mai una posizione chiara. E ancora ci chiediamo come abbiano fatto a rendere la danza una professione in via d’estinzione? Beh le risposte ce le abbiamo davanti ai nostri occhi, ogni giorno. Sta a noi scegliere da che parte schierarci e che battaglia condurre. Sta a noi essere una generazione migliore, non avere paura, documentarci, conoscere e lottare per i nostri diritti..”
In effetti, i big del mondo della danza sembrano continuare a preferire la via dei social per le loro comunicazioni, spesso con lunghi testi condivisi sul proprio profilo che però lasciano decisamente il tempo che trovano. A scendere in piazza sono pochi esponenti del settore, per lo più ballerini precari e scuole di danza.
La protesta di sabato è stato un vero e proprio spettacolo e ha nuovamente attirato l’attenzione su un settore letteralmente massacrato dalla pandemia. Ricordiamo che, a più di un anno dalle chiusure dallo stop agli eventi, nel nostro Paese non c’è ancora un chiaro piano di ripartenza.
Dentro a quei bauli ci sono vite, speranze, sogni e tanta passione.
Dietro a quei bauli ci sono professionisti, persone e famiglie.
Dietro alle maschere che abbiamo indossato c’è rabbia, lacrime e tanta delusione.
In piazza eravamo tutti UNITI, abbiamo fatto squadra.
Il presente e il futuro riguardano NOI tutti.
GRAZIE a tutte le persone che sono state in piazza, a chi ci ha dato voce, a chi ci ha supportato a distanza e a chi continuerà a lottare per i nostri diritti e per i nostri obiettivi.
GOVERNO, ORA CI VEDI?
NOI NON CI FERMIAMO.
Bauli in piazza