Il cortile della Pilotta di Parma si trasforma nella cittadina di Verona e si presta da cornice perfetta per ospitare la più grande storia d’amore di tutti i tempi: quella di Romeo e Giulietta. Ha debuttato il 2 settembre l’opera capolavoro di David Zard e ha conquistato il pubblico emiliano registrando quasi il tutto esaurito.
La vicenda dei Montecchi e Capuleti rivive in un’opera musical straordinaria attraverso elementi classici e moderni in cui ogni singolo elemento è studiato nei minimi dettagli e ha un ruolo fondamentale all’interno dello spettacolo, il che lo rende unico e senza precedenti.
Partiamo dalla danza. Straordinarie le coreografie di Veronica Peparini, in stile moderno-contemporaneo, che si inseriscono all’interno di ogni scena non solo come contorno ma con un ruolo narrativo ben definito: ad esempio le lotte tra la fazione dei Montecchi e quella dei Capuleti, rese al meglio grazie a virtuosismi che li facevano sembrare quasi una lotta vera. In altri momenti più intimi e personali a prevalere erano coreografie più sentite e di grande espressività. Di contrasto invece la figura di Paride (Denny Lodi) ha sempre mantenuto lo stile più puro della danza classica attraverso variazioni anche su musiche più ritmate. Tratto distintivo dell’opera sono state anche le coreografie durante i dialoghi recitati in versi.
Grandi e imponenti le scenografie animate videoproiettate su pannelli mobili, anche loro con un ruolo importante nell’interazione con i personaggi. L’interazione nello spettacolo di Zard è la chiave che lo rende davvero coinvolgente dal punto di vista emotivo: già da prima che si apra il sipario troviamo ballerini in mezzo alla platea che sembrano richiamare il pubblico a trasportarsi emotivamente all’interno della storia. Tutto è calcolato nei minimi dettagli, addirittura le ombre dei ballerini che si riflettevano sul muro del palazzo di fronte.
Uno show che ha tutti i colori dell’amore (irruenza, timidezza, passione, gelosia) ma in particolare vediamo prevalere il rosso dei Capuleti e il blu dei Montecchi, a cui però contrasta il bianco candido di Giulietta che vestirà tutto il cast nella scena finale. È invece un’esplosione di colori accesi la scena della festa di fidanzamento di Giulietta e Paride, a cui si sposa perfettamente la scelta di una musica forte e ritmata quasi da discoteca.
Altra nota particolare dell’opera è la scelta narrativa di mostrare il lato umano di alcuni personaggi che non si nota solitamente nelle rappresentazioni della tragedia Shakespeariana, ad esempio la solitudine di Tebaldo (Gianluca Merolli) e la disperazione del padre di Giulietta (Vittorio Matteucci) nel dover negare l’amore alla sua bambina.
Ama e cambia il mondo, questo musical non vuole solo raccontare la storia d’amore più bella e commovente di tutti i tempi ma lancia anche un messaggio universale che vuole far tornare le persone a credere nell’amore. L’amore è l’arma più forte per cambiare il mondo.
Foto: Gazzetta di Parma