Tra teatro, danza e performance torna il festival milanese “Danae”

di Miki Olivieri
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“Oltre il falso linguaggio dei media, bisogna attraversare se stessi, andare fino in fondo alle cose” diceva Antonio Neiwiller. “A questo complesso lavoro io do il nome di laboratorio. Questo per me è necessario”.

Queste parole di Neiwiller a vent’anni dalla sua morte, risuonano ancora come fondamentali ed è proprio nel solco di questa citazione che, nella seconda parte del Festival “Danae 2014”, la parola laboratorio si fa maggiormente contenuto e tema.

Gli artisti che verranno presentati, oggigiorno, stanno sperimentando, verificando e saggiando nuovi formati, nuove inedite mescolanze, nuovi linguaggi. E in questa “officina” da quest’anno farà parte anche il Teatro delle Moire con una nuova creazione al confine tra musica e performance.

L’interdisciplinarità dei progetti è il paradigma della programmazione autunnale. L’offerta alla città proporrà artisti che spaziano nella più ampia gamma dei codici: dalla danza di inizio secolo a esperimenti architettonici in scena, dal video alla musica live, dalle sperimentazioni sonore a quelle performative.

La seconda parte di Danae 2014 si svolgerà a Milano dal 30 ottobre al 9 novembre e aprirà proprio all’insegna di questa interdisciplinarità con un progetto musicale. Si comincia infatti con un concerto della band milanese The Bizarre Collection (Careof – giovedì 30 ottobre). La loro musica esplora un’ampia varietà di generi: rock alternativo e post-rock, elettronica con influenze anni 90, paesaggi sonori strumentali in stile colonna sonora ed improvvisazioni di sample ed oscillatori. I suoi membri provengono da diverse esperienze musicali e hanno all’attivo 3 ep autoprodotti. In questa occasione The Bizarre Collection presentano in prima assoluta il loro ultimo lavoro EP.3, che vedrà incursioni live del Teatro delle Moire e la proiezione (sempre in prima assoluta) del videoclip del brano “The Centuries To Come” per la regia di Pierr Nosari.

Ma, come anticipato, il Teatro delle Moire sarà presente nel festival anche con una nuova produzione in anteprima, dal titolo Songs for Edgar (LachesiLAB – 31 ottobre, 1 e 2 novembre). Questo progetto è sicuramente figlio delle creazioni precedenti, ma apre un’altra strada e sposta la propria ricerca in inediti territori. Songs for Edgar intende essere una sorta di “concept concert” con una forma assolutamente personale, un viaggio nei testi di Edgar Allan Poe, dentro quell’atmosfera allucinata e oscura e tutto ciò che essa evoca.

La seconda settimana del festival si svolge al Teatro Out Off dove verranno presentati tre lavori di giovani talenti: Fabian Barba, CollettivO CineticO e Garten. In bilico tra originale e copia, tra memoria e percezione, è il lavoro dell’ecuadoriano Fabian Barba (classe 1982) che, con il suo lavoro A Mary Wigman dance evening, rende omaggio alla famosa danzatrice degli anni ’30, riproponendo alcune sue danze recuperate in parte da ritrovamenti video e in parte da documentazioni scritte e memorie “corporee” di danzatori che hanno lavorato accanto all’artista berlinese.

Barba terrà inoltre il 3 novembre alla DanceHaus di Susanna Beltrami una Masterclass rivolta a attori e danzatori in approfondimento e preparazione pratica e teorica della figura di Mary Wigman. CollettivO CineticO che fa capo a Francesca Pennini (classe 1984), presenterà una performance di straordinario impatto: <age> (Teatro Out Off – sabato 8 e domenica 9 novembre), progetto che si era attualmente concluso per superato limite di età dei giovanissimi performer, ma che la coreografa ha rimesso in piedi ex novo per Danae Festival. Vincitore del Progetto Speciale Performance 2012, <age> è un arguto omaggio a John Cage. Il titolo, se da un lato si riferisce al compositore statunitense, dall’altro è anche un preciso riferimento all’età dei performer (tutti tra i 16 e i 18 anni, e tutti alla loro prima esperienza di palcoscenico). Nove “adolescenti kamikaze” che eseguono in diretta, affidandosi a un meccanismo di improvvisazione sapientemente strutturato, una quantità di azioni quotidiane, o meglio di “esposizioni”. Vitali, energici, ironici, disciplinatissimi, i giovani performer ci commuovono ricordandoci improvvisamente questo effimero e preziosissimo “essere nel principio”.

Se la Pennini si confronta con l’adolescenza, Garten, la compagnia che Danae Festival sostiene da alcuni anni, indaga con I’m here I have a gun (Teatro Out Off – 6 e 7 novembre), il concetto di visione della “catastrofe”. Nello stile della compagnia, questo nuovo lavoro si nutre di oggetti e invenzioni per creare paesaggi e immagini dal taglio cinematografico, eppure molto vicini al teatro tra poesia e magia, in stretto legame con il suono nato assieme allo spettacolo e realizzato dal vivo. Dopo aver attraversato alcune fasi di progettazione, I’m here I have a gun, vede il debutto nella sua forma completa e finale, arricchita di inedite architetture sceniche e di una importante componente video.

La coproduzione è dunque anche quest’anno un tasto sensibile del festival, che ci ha visti impegnati in alcuni progetti italiani e stranieri: Le Supplici (Fabrizio Favale) ospiti di Danae in aprile, e ora CollettivO CineticO, e, in particolare, Garten che viene coprodotto dal network europeo Open Latitudes 3 di cui Danae Festival è partner, presentato in prima assoluta durante il Festival. Sul fronte straniero è stato coprodotto, tra gli altri, il nuovo lavoro della strepitosa artista belga Miet Warlop che vedrete in scena a Danae 2015.

 

 

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