Debutto in grande stile nella capitale lombarda per il musical “mostruosamente divertente” Frankenstein Junior della Compagnia della Rancia. Lo spettacolo è la fedelissima trasposizione teatrale del film originale di Mel Brooks del 1974, ma questa volta il regista statunitense (già in collaborazione con Saverio Marconi per The Producers, per cui ha seguito una dettagliatissima supervisione) ha lasciato carta bianca ai registi italiani: “La fiducia che ci è stata data è un grande incoraggiamento per noi per questa edizione originale tutta italiana” – dice Marconi.
Una fiducia che ha degnamente ripagato Marconi e il regista associato Marco Iacomelli con una meritata vittoria. Solitamente è difficile reggere il confronto con un successo, soprattutto se cinematografico, ma le trovate registiche e coreografiche originali hanno riproposto in chiave musical l’ironia propria del film attraverso “numeri” divertentissimi, su tutti quello tra Frankenstein e il Mostro sulle note di Puttin’ on the Ritz di Irving Berlin; e non mancano nemmeno le esilaranti battute entrate nella memoria degli appassionati del film: “Si-può-fare!”, “Rimetta a posto la candela”,“Potrebbe essere peggio…potrebbe piovere”, “Diventerà molto popolare”, “Lupo ululà e Castello ululì”.
A farla da padroni sul palcoscenico sono però i protagonisti di questo esilarante musical, a partire da Giampiero Ingrassia nei panni del dottor Frederick “Frankenst-I-n” che regge degnamente il confronto con il Gene Wilder della pellicola. Al suo fianco una Giulia Ottonello in splendida forma veste i panni di Elisabeth viziata ed egocentrica fidanzata di Frederick. Il suo straordinario talento vocale e soprattutto le sue naturali doti recitative si sono dimostrati perfetti per questo ruolo e la rendono sempre di più un’artista a 360 gradi.
Ma a sbalordire la platea è stato sicuramente Mauro Simone nel ruolo di Igor, servo fedele al Castello e disinvoltamente incurante della propria gobba. Un personaggio costruito in maniera perfetta e minuziosa, che prende tante caratteristiche dalla personalità della pellicola ma allo stesso tempo acquisisce sfumature nuove, diverse ed esilaranti, che lo rendono unico. Ricordiamo che sia Giulia Ottonello che Mauro Simone sono stati premiati ai Musical Awards come miglior attore e attrice non protagonista.
Perfetti sul palco anche anche Valentina Gullace, l’esplosiva Inga, giovane transilvana assistente devota di Frederick, incurante della propria straordinaria e sensuale bellezza, e il baritono Fabrizio Corucci nei panni del Mostro, l’imponente creatura riportata in vita grazie agli esperimenti del Dottor Frankenstein.
Ottima la scelta di dare molto più spazio al personaggio della sinistra e misteriosa Frau Blücher, il cui nome incute terrore persino ai cavalli, governante del castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein che ha il volto di Altea Russo, strepitosa nel numero musicale “Era il mio boyfriend”.
Completano un cast pieno di energia e talento Felice Casciano (A Qualcuno Piace Caldo, La Piccola Bottega degli Orrori, Pinocchio il grande musical, Sister Act) nei panni dell’ispettore Kemp, capo della polizia locale dedito al mantenimento dell’ordine; Davide Nebbia (Grease, Happy Days) nel ruolo dell’eremita cieco che abita nei boschi e desideroso di compagnia (che nel film era interpretato da un quasi irriconoscibile Gene Hackman); Roberto Colombo (Grease,A Chorus Line, Cats, Happy Days) è Victor Von Frankenstein, famigerato nonno di Frederick, impaziente che il nipote segua le sue orme; Michele Renzullo (Cats, Happy Days) è Ziggy, il più bizzarro tra gli abitanti del villaggio transilvano. In scena poi Giorgio Camandona, Paola Ciccarelli, Francesca Di Cresce, Anna Bodei.
Una firma, quella di Saverio Marconi e della compagnia della Rancia, che aggiunge a una vasta lista l’ennesimo successo stabile e duraturo e che ancora oggi in Italia è sinonimo di talento, passione e fiducia nella tradizione del teatro musicale italiano.