Prosegue la stagione di balletto del Teatro Municipale di Piacenza con un grande classico del repertorio ottocentesco: Schiaccianoci che vedrà in scena, Domenica 8 Febbraio alle ore 16, il Balletto Yacobson di San Pietroburgo.
“Schiaccianoci” è un titolo immancabile nella programmazione dei teatri di tutto il mondo, presente in cartellone per lo più nel periodo natalizio vista la sua ambientazione, ma risulta sempre amatissimo dai bambini, e anche dagli adulti, per la sua capacità unica di trasportare in un mondo di fiaba, dove il confine tra la realtà e il sogno è sempre molto labile.
Più che sulla storia, tratta dalla fiaba di Hoffmann e ripresa da Alexander Dumas e conosciuta da tutti, è utile soffermarsi sulla partitura considerata da sempre un vero capolavoro che costò al suo autore, Tchaikosky, grande fatica causa il peso degli anni. Nonostante le difficoltà, egli riuscì comunque ad intessere un lavoro magistrale, utilizzando nella creazione melodica anche strumenti per bambini, quali la trombetta, il tamburello, il cucù, il richiamo per uccelli, la celesta, che arricchiscono la sua musica di grande espressività.
Le versioni coreografiche del balletto sono infinite, poiché tutti i più grandi coreografi si sono divertiti a mettersi alla prova con questo grande classico, realizzando opere più o meno riuscite. Quella a cui assisteremo Domenica al Teatro Municipale sarà quella creata nel 1934 da Vasilj Vajnonen, grande protagonista dell’evoluzione del balletto sovietico negli anni della guerra fredda, ma anche grande interprete di danze di carattere.
Questa esperienza maturata, ha permesso a Vajnonen nel lavoro di creazione, una particolare cura al dettaglio espressivo, alla gestualità che accompagnano tutta la narrazione coreutica, soprattutto evidente nel divertissement, il tutto senza inficiare, ma anzi esaltando, la tecnica dei danzatori della compagnia.
Rimaniamo dunque in attesa di vedere questa versione del Balletto Yacobson di San Pietroburgo, per immergerci ancora una volta nel fiabesco mondo della Fata Candita.