Questa sera, sabato 7 Febbraio, ore 21.00, al Teatro Monticello di Grottaglie (Ta), il Balletto del Sud presenta uno dei titoli più contemporanei del suo repertorio: “Le quattro stagioni”, balletto in un atto di Fredy Franzutti su musiche di Antonio Vivaldi e John Cage.
Lo spettacolo ha più di un motivo di interesse: musicalmente, perchè le Stagioni sono intervallate da testi recitati del poeta W.H. Auden, interpretate dall’attore Andrea Sirianni e citazioni di musiche registrate di John Cage che fu autore, ricordiamolo, di quasi tutte le musiche per la compagnia di Merce Cunningham; per le scene, che sono dipinte da Isabella Ducrot, nota artista romana sensibile alla contemporaneità astratta; per l’impegno di ricerca e qualità della conpagnia di Fredy Franzutti, che si presenta con uno spettacolo inusuale e originale che unisce la danza al teatro di parola.
La performance ha riscosso, fin dalle prime rappresentazioni, ottimo riscontro di pubblico e lodi dalla critica ed ha replicato in diverse stagioni di danza nazionali come: il Teatro Politeama Greco e i Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, il Teatro Verdi di Pisa, l’Auditorium San Nicolò di Chioggia.
“Le quattro stagioni” è il 30° spettacolo che il coreografo Fredy Franzutti ha realizzato, nel 2012, per il Balletto del Sud, oggi una delle compagnie più apprezzate nel panorama nazionale.
L’argomento trattato utilizza le stagioni, intese come mutamento climatico dell’anno solare – ispirazione di base del capolavoro di Vivaldi – per riflettere sulle fasi della vita dell’uomo.
Per sostenere la tesi Franzutti affida la legazione dei quadri danzati alle rime del poeta inglese (americanizzato nel 1939) Wystan Hugh Auden e alla sua analisi, spesso peggiorista – attributo che Auden aveva coniato per sé – della società dell’uomo comune o meglio qualunque definito L’ignoto cittadino. Alle note rassicuranti e familiari di Vivaldi si alternano in contrasto le melodie ritmate di John Cage che non solo ci portano alle esigenze dell’uomo moderno ma anche alle sue straordinarie potenzialità espressive di questa età dell’ansia che abbiamo chiamato contemporaneità. Se dunque la personale primavera è il rapporto con l’amore, il calore dell’estate è l’allegoria della immobilità, l’autunnale caduta delle foglie e l’arrivo della pioggia ci riporta la paura delle persecuzioni, il gelo invernale cala con la morte: la fine del rapporto, la morte del compagno di viaggio, la morte della persona amata.
Ma le stagioni delle emozioni non durano per sempre: ritornano, si alternano, ci sorprendono. Scopriamo che l’alternarsi delle stagioni delle emozioni antro non è che la Vita in una società con la paradossale centralità riservata a chi non conta nulla – quei cittadini ignoti che il potere modella come cera, l’industria sfrutta come servi e l’arte canta come eroi.
Danzano i solisti: Nuria Salado Fusté, Alessandro De Ceglia, Chiara Mazzola, Francesco Cafforio, Vittoria Pellegrino, Francesco Rovea, Francesca Bruno, Lorenzo Bernardi, Federica Resta, Micheal Marinelli, Alexander Yakovlev.
Le quattro stagioni replicherà in Aprile presso i Cantieri Teatrali di Lecce nei giorni 27 e 28 e sono previste anche repliche mattutine per le scolaresche.