Dopo aver conseguito il diploma presso il Centro Studi Coreografici teatro Carcano, Giulia Paris ha bruciato le tappe interpretando ruoli importanti e diventando prima ballerina del Balletto di Milano, una bella realtà nel panorama della danza italiana e internazionale. Il volto radioso conquista e il sorriso che le illumina lo sguardo trasmette la sua gioia e la grande passione per la danza.
Cara Giulia, come ti sei avvicinata alla danza e qual è stato il tuo percorso accademico?
Quando ero bambina i miei genitori mi hanno regalato un dvd di Don Chisciotte con Cynthia Harvey. Lo adoravo, tutte le sere prima di andare a dormire lo volevo rivedere. Mi sono avvicinata alla danza relativamente tardi, a 14 anni ho iniziato a frequentare la scuola d Angela Scrilli a Grosseto. La ringrazio perché ha creduto da subito nelle mie potenzialità aiutandomi a maturare la mia decisione di seguire questo percorso nel mondo della danza.
Come descriveresti la tua esperienza attuale con il Balletto di Milano?
Uscire dalla scuola ed iniziare subito l’attività da professionista in una Compagnia di Balletto è stata una grandissima opportunità per fare un ulteriore passo in avanti nella mia crescita. Poter rivestire ruoli di primo piano imparando a gestire il mio rapporto con la scena ed il pubblico è stato fondamentale.
Ballerine si nasce?
Credo che essere ballerini richieda un giusto mix tra qualità tecniche ed atletiche e doti artistiche espressive. In tutte le persone ci possono essere delle potenzialità, ma ci deve essere sempre una grande passione che ti deve spingere e motivare giorno dopo giorno per poterti applicare con la massima dedizione e disciplina. Senza sudore e fatica le doti e le qualità non possono essere sufficienti.
Il mondo della danza è molto affascinante. Potresti descriverlo brevemente per i nostri lettori?
Poter vivere in un mondo in cui tutto ruota intorno ad una forma di espressione artistica quale è la danza è certamente un’esperienza entusiasmante. Potersi esprimere sui palchi di teatri diversi e confrontarsi con altri artisti è sempre una grande gioia. Purtroppo la danza subisce anche i riflessi dell’andamento delle crisi del nostro paese ed anche se questo è un momento difficile sarebbe bello se potesse godere di maggiore aiuti. Molto sta anche a noi cercando di far avvicinare il più possibile la gente a questo mondo meraviglioso.
Danza accademica e danza moderna: può esistere un filo che lega le due parti o ritieni che si tratti di due atteggiamenti tersicorei che non possono comunicare tra loro?
Anche se i due mondi sembrano viaggiare su binari paralleli più spesso di quanto sembri possono incrociarsi. In fondo la danza prima di tutto è espressione, è comunicazione di sentimenti e questo è il punto di partenza comune.
Quali sono le maggiori difficoltà, non solo fisiche ma anche psicologiche, di chi si accosta alla danza in maniera professionale?
è un percorso lungo e difficile, in cui si deve lottare per poter ottenere dei risultati. Ma tutto questo deve sempre essere visto come una sfida positiva ed appassionante. L’impegno a lavorare su sé stessi per migliorarsi deve sempre venire con gioia e voglia di proporsi e fare. La determinazione e la fiducia in sé stessi deve essere sempre una costante che ci accompagna ed aiuta a superare gli ostacoli ed i momenti più difficili.
Giovanissima stella della danza hai già ricevuto due premi importanti, il Danzatalenti 2014 e il premio MAB 2014, cos’hanno rappresentato per te?
Devo davvero ringraziare sia i responsabili di Danzatalenti che del MAB e tutti coloro che vi lavorano e collaborano. Questi riconoscimenti sono giunti inaspettati e mi hanno reso molto felice. Questi premi rappresentano una bellissima motivazione a continuare a lavorare ed impegnarmi per fare sempre meglio.
Quali sono le tue passioni nel tempo libero?
Amo viaggiare, fare sport e attività all’aria aperta, ma a volte adoro anche stare sul divano a dormire per una lunga giornata anche perché la mia attività richiede spesso anche di dover riposare per recuperare le energie.
Qual è l’arte che ami maggiormente dopo la danza?
Sono molto legata sia alla pittura, per via di mia mamma, che al pianoforte, per via di mio padre e mia sorella. Sono felice di aver trovato a mia volta un’arte attraverso cui potermi esprimere.
Lo spettacolo di danza che ricordi come il più emozionante al quale hai assistito?
Una sera di fine aprile, il mio ragazzo mi ha regalato due biglietti per La Scala per vedere la Zakharova con Bolle. Bellissimo. Nel moderno ho avuto recentemente la fortuna di vedere Denis Matvienko con Radio and Juliet.
Nel tuo repertorio, il ruolo che hai interpretato che ti emoziona in particolare?
Difficile dirne uno perché ogni ruolo mi trasmette un’emozione ed una sensazione diversa. Quest’anno mi sono entusiasmata portando lo Schiaccianoci al teatro Geox di Padova di fronte a tremila persone. Un’emozione unica.
Quali sono i tuoi progetti e i prossimi appuntamenti
La prossima stagione spero che mi porterà a crescere ancora continuando a maturare. La mia Compagnia ha in programma di proseguire sulla scia della tournée di primavera che abbiamo fatto in Spagna, portandoci anche l’anno prossimo in giro in Italia e all’Estero.
Dei ruoli solistici che hai interpretato, in quale ti sei rispecchiata di più?
Amo tutti i ruoli che ho interpretato, perché ho cercato di dare a ciascuno qualcosa di mio, Giulietta sicuramente è un ruolo importante perché comunque è un personaggio nella sua fase di maturazione improvvisa che viene guidato dalla passione e dai sentimenti.
Qual è il ricordo più forte legato alla tua professione?
Il mio diploma presso il Centro Studi Coreografici del Teatro Carcano con la mia maestra Margarita Smirnova. Un momento unico nella fase di passaggio più importante della mia vita e crescita artistica.
Hai un desiderio o un sogno legato alla danza che vorresti realizzare?
Mi piacerebbe potermi esibire nella mia città di Grosseto, da cui tutto è cominciato.
Oggi molti giovani cercano il successo tramite reality e talent show. Credi sia una cosa utile per arrivare al successo?
Certamente danno grandi opportunità di lavoro offrendo la chance di farsi conoscere e di acquistare visibilità, specie in un momento difficile per la danza. Qualunque sia il percorso che si scelga di intraprendere credo che chi ha davvero passione, costanza e talento possa comunque trovare le sue soddisfazioni.
C’è un balletto, al quale sei particolarmente legata?
Don Chisciotte con C. Harvey. Adoro!
Come ti senti quando ti trovi sola a ballare in una sala di danza o sul palcoscenico?
É una sensazione fantastica potersi esprimere con la danza e cercare di comunicare e trasmettere emozioni alle persone. La prima di uno spettacolo è sempre la più difficile da affrontare perché senti sempre tanta responsabilità nei confronti di chi ti circonda. Ma una volta rotto il ghiaccio è stupendo perché te lo puoi godere appieno e ti sembra la cosa più naturale del mondo stare sul palco.
Per concludere, un tuo pensiero per descrivere la Danza?
La Danza è una specie di magia.