La Regina del Fonografo

di Elena D'Angelo
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Immaginatevi le lunghe serate invernali passate senza la compagnia di un fonografo….

questa meraviglia della tecnica potrà portare a voi e ai vostri amici innumerevoli ore di gioia.

Così recitavano gli articoli di reclame su quotidiani e settimanali della fine dell’800.

La macchina parlante aveva appena fatto la sua comparsa nel nostro mondo, che subito la pubblicità, anche lei nascente in quel periodo, cercò di convincerci che, senza uno di quegli ordigni, la nostra vita sarebbe stata certamente più triste.

Naturalmente, nel nostro Paese furono incisi soprattutto brani d’opera o canzonette, ma anche l’operetta ebbe il suo posto di riguardo.

Ricordiamo, a questo proposito, le incisioni su cilindro dei brani più amati delle operette francesi e un paio di numeri de I Granatieri di Valente. La coppia Fantoni furoreggiava, incidendo, per la Berliner prima e per la G&T poi, il Duetto dei Piccioni da La Mascotte, mentre la signora De Roberti interpretava con grande passione il Tango della Serva da La Gran Via per la Zonofono.

Quando quest’ultima casa venne assorbita dalla G&T, iniziò a dedicarsi unicamente a produzioni più popolari, tra cui l’incisione di operette complete quali: Il Viaggio di Susetta di Vasseur, La Cicala e La Formica di Edmond Audran, Lisa la Kellerina di Eysler, La Bella di New York di Kerker, I Saltimbanchi di Ganne, fino a La Guardia Notturna del nostro Carlo Sabajno, tutte affidate agli artisti della Compagnia Maresca.

Nel 1907 ci fu una svolta epocale: anche la Società Italiana di Fonotipia mise sul mercato dischi di operetta, registrazioni di grandi nomi appartenenti al genere, quali Emma Vecla e Ferruccio Corradetti (Fercor). Tra il 1908 e il 1909 comparvero ampie selezioni de La Vedova Allegra, Sogno di un Valzer, fino all’edizione completa di Hans il Suonatore di Flauto sempre di Ganne, con l’accompagnamento dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, diretta dal Maestro Salvatore Cottone, in ben undici dischi.

La Geisha era già stata offerta al pubblico dalla Columbia e dalla Società del Grammofono che ne offriva un edizione completa e di alto livello, affidata alla Compagnia Marchetti.

La Maison Paté, dopo avere ristampato il disco e le incisioni su cilindro di cui abbiamo parlato all’inizio dell’articolo, per volontà dell’allora direttore artistico Virgilio Ranzato, propose i titoli più in voga agli inizi degli anni dieci (La Vedova Allegra, La Principessa dei Dollari, Sogno di un Valzer e Il Conte di Lussemburgo) incidendo le voci soavi del soprano Aifos e del tenore Tedeschi. La casa ebbe il merito poi di immortalare la grande Gea Della Garisenda, squisita interprete, oltre che dei molti titoli citati, anche de La reginetta delle Rose e della più recente Eva. Tutti titoli ripresi anche dalle altre case discografiche.

Oggi, purtroppo, non si trovano incisioni di operetta in nuova edizione, se non in qualche raro caso. Inoltre, qualora foste così fortunati da scovarne qualcuna, vi ritrovereste in mano solo rivisitazioni prodotte da alcune compagnie di giro, che il più delle volte non rispettano né la forma, né la struttura, né l’arrangiamento della versione originale.

 

Elena D’Angelo

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