L’ultimo inchino di Aurélie Dupont

di Beatrice Micalizzi
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Giunta all’età di 42 anni, l’étoile di Palais Garnier ha deciso di appendere le scarpette al chiodo e ritirarsi dalle scene.

L’annuncio era stato dato in via ufficiale poco più di un mese fa, da una sorridente Aurélie, fiera della sua carriera, 32 anni di dedizione assoluta alla danza.

Il 18 maggio appena trascorso la danzatrice ha salutato il suo pubblico un’ultima volta, al termine de L’Histoire de Manon, nella serata conclusiva della tournée proprio all’Opéra, al fianco di un magnifico Roberto Bolle.

Aurélie si è avvicinata alla danza nel 1983 quando cioè, all’età di 11 anni, è entrata come allieva nella Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi. Dopo il diploma, la nomina a prima ballerina nel ’96 e, solo due anni più tardi, la promozione a étoile. Conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, è stata ospite dei più importanti teatri internazionali tra cui la nostra Scala.

Il direttore del Corpo di Ballo dell’Opéra Benjamin Millepied, molto affezionato ad Aurélie, ne ha parlato come “la migliore danzatrice della scuola, incarnazione della musicalità, dell’eleganza e del talento espressivo”.

Aurélie ha espresso un ringraziamento particolare alla coreografa tedesca Pina Bausch, la quale una volta le disse che, danzando, sembrava una guerriera che ballava senza godersi il piacere della danza; “volendo eseguire al meglio tecnicamente, a volte dimentichiamo che la danza sia uno spettacolo, un piacere”- ha dichiarato Aurélie, ricordando l’insegnamento della grande maestra. Sotto la sua guida, ha rivelato le sue emozioni, diventando una grande interprete piena di passione, esprimendosi al meglio nei ruoli più tragici e intensi.

Nonostante il ritiro ufficiale, rivedremo ancora Aurélie, impegnata in lavori e creazioni più contemporanei.

“È la fine della carriera, ma è anche la bella conclusione del sogno di una giovane ragazza che ha raggiunto qualcosa. Sento che ho portato a termine la mia missione e ho vissuto il mio sogno. Ho lavorato molto duro, ho attraversato momenti difficili e ho avuto dubbi, ma alla fine ce l’ho fatta” ha detto. “Mi mancherà il palcoscenico. Interpretare una parte”.

Un applauso ancora alla splendida étoile Aurélie Dupont.

Crediti fotografici: Philippe Noisette

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