“7 spose per 7 fratelli”: Luciano Cannito ci regala un musical da sogno

Diana Del Bufalo e Baz ottimi protagonisti

di Francesco Borelli
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Oltre 100 repliche, numerosi sold out e un pubblico sempre entusiasta. Così potrebbe riassumersi il successo del musical “7 spose per 7 fratelli”, spettacolo prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment e realizzato con la sapiente regia e coreografia del Maestro Luciano Cannito.

Il film di Stanley Donen del 1954 costituisce un precedente di rilievo, un vero capolavoro del musical che farebbe tremare le gambe a chiunque volesse, anche solo in piccola parte, riprodurre la magia di una versione cinematografica che ha raccolto fortuna e gloria per diverse generazioni. Spaventerebbe tanti, certo, ma non Luciano Cannito. Forte di cultura, capacità e lungimiranza il Maestro va oltre le paure e i timori e ci regala uno spettacolo teatrale che strizza l’occhio al cinema e gode di tempi perfetti e atmosfere da sogno.

Quando parlo di precedenti celebri non posso che riferirmi solo ed esclusivamente al film. Le trasposizioni teatrali realizzate in Italia sono, a mio avviso, dimenticabilissime. Fatta eccezione per Manuel Frattini che è stato un meraviglioso Gedeone.

L’impianto scenico di Italo Grassi “scorre” veloce delineando i singoli quadri in maniera descrittiva e precisa. I costumi di Silvia Aymonino contribuiscono a dipingere una tela già perfetta, e le traduzioni di Michele Renzullo non fanno rimpiangere i testi in inglese. Come non citare poi la produzione del Maestro Beppe Vessicchio: sarebbe stato bello poter assistere allo spettacolo con orchestra dal vivo!!

Diana Del Bufalo è Milly.

Canto e recitazione sono di altissimo livello. Vocalità perfetta e ottimi tempi recitativi, televisivi a tratti, ma consoni al contesto. Simpatica, carismatica, dolce e determinata, Del Bufalo regala al suo personaggio quelle sfumature tipiche di Milly che te ne fanno innamorare sin dal primo istante sulla scena. L’alchimia col partner è ottima, rodata probabilmente dalle tante repliche realizzate e insieme ci regalano momenti degni dei grandi musical americani. Fa tenerezza Diana Del Bufalo; è talmente nella parte da coinvolgerti nei suoi momenti di smarrimento, nelle sue dolcezze, nelle sue arrabbiature. Insomma la sua Milly è da manuale e la prova d’attrice di musical è assolutamente superata. Che sia nata una nuova stella?

Marco Baz Bazzoni è, come la collega, promosso.

Fa ridere Baz, coi suoi tempi comici e il suo atteggiamento da uomo che non deve chiedere mai. Adamo è furbo, ostinato, rissoso, infine innamorato della sua Milly. Aspetti diversi che convivono nell’attore e conduttore prestato al musical. Voce “ben confezionata” e simpatia naturale che spesso si impone grazie anche a battute sapientemente scritte.

L’ensemble è perfetto: spose, fratelli, pretendenti. I momenti coreografici sono un trionfo di energia e bellezza. La scena della festa, quasi in chiusura del primo atto, non tradisce le aspettative. Le coreografie sono costruite in maniera tale da mettere in risalto le competenze di ciascuno e l’impatto visivo è tale da strappare applausi a scena aperta.

Da segnalare la presenza di un giovanissimo attore che certamente farà parlare di sé.

Leonardo Scafati è Gedeone. Nonostante la giovine età il ragazzo mostra stoffa da vendere. Non so se questa sia la sua prima esperienza ma la prova regalataci è certamente quella di un talentuosissimo artista. Canto e recitazione non tradiscono i suoi 16 anni. A lui auguriamo il più luminoso futuro.

Luciano Cannito, dal canto suo, sta vivendo un momento d’oro. Ciò che tocca è un successo assicurato. L’esperienza su più fronti accumulata nel corso del tempo lo rende tra i registi e coreografi maggiormente attivi e competenti della scena italiana. “7 spose per 7 fratelli” è un ulteriore riprova del grande talento di Cannito, il quale, a parer mio, ha scoperto un segreto ancora poco noto agli intellettuali radical chic che fanno dello spettacolo un mezzo per esprimere sé stessi e i propri pensieri. E sapete qual è questo segreto? Il pubblico. Cannito rende felice il pubblico. Sempre con prodotti di qualità è ovvio, ma strizzando l’occhio ad un approccio pop che rende tutto ciò che fa apprezzabile e amato. D’altronde che artisti saremmo senza il pubblico?

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