7 titoli brillanti per la stagione 24/25 dell’Opera di Roma

di Nives Canetti
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Si presenta vario e con belle novità il cartellone 2024/2025 per il balletto dell’Opera di Roma. Eleonora Abbagnato ha calato le sue carte spaziando fra scelte classiche e contemporanee con 7 titoli (11 in realtà se contiamo i 2 trittici) che sicuramente portano prestigio alla stagione del Costanzi.

Particolare è l’analogia di alcuni appuntamenti del Costanzi con quelli della stagione scaligera: entrambe iniziano con Schiaccianoci,  una nuova coreografia di Paul Chalmer a Roma e la versione Nureyev a Milano. Poi la presenza di Philippe Kratz in entrambi i cartelloni (a Roma in un trittico contemporaneo con due coreografie di Vittoria Girelli e Francesco Annarumma). La storia di Carmen viene ripresa della versione di Jiri Bubenicek a Roma mentre sarà declinata da Patrick De Bana a Milano come novità assoluta. E poi le riprese delle coreografie in omaggio a  Pierre Lacotte: a Roma punto di forza della stagione è il ritorno del  Marco Spada creato per l’Opera di Roma e per Nureyev nel 1981, mentre alla Scala Manuel Legris propone per la prima volta Paquita a serata intera.

Inoltre ad aprile all’Opera di Roma farà la sua prima apparizione in Onegin con Friedmann Vogel, l’étoile scaligera Nicoletta Manni che evidentemente la Direttrice ha avuto modo di apprezzare recentemente dato che in alcune sue recenti interviste affermava di non conoscerla abbastanza.

In effetti sono previsti molti ospiti in aggiunta alle fila degli artisti di casa: Madison Young e Julian MacKay nello Schiaccianoci, Javier Rojas in Carmen, Olga Smirnova dell’Het Nationale Ballet di Amsterdam, Igor’ Cvirko del Teatro Bol’šoj e Iana Salenko dello Staatballett Berlin ne Marco Spada.

Oltre a questi appuntamenti è previsto  il Pipistrello di Roland Petit a Capodanno e un altro trittico moderno con coreografie di David Dawson, Lighfoot-Leon ed Alexander Ekman a maggio.

Una stagione sicuramente brillante e interessante che dimostra l’impegno crescente del Teatro dell’Opera nei confronti della Danza. Vi riportiamo qui sotto la descrizione particolareggiata dei titoli in cartellone tratta dal sito del Teatro.

STAGIONE DI DANZA 2024 /2025  Teatro dell’Opera di Roma

Lo schiaccianoci per Natale

È il tradizionale balletto delle feste natalizie ad aprire la stagione di danza. Dal 15 al 24 dicembre 2024 torna Lo schiaccianoci di Čajkovksij nella visione coreografica di Paul Chalmer. Gli elementi oscuri e psicologici della trama originale lasciano il posto a una favola amata da grandi e piccoli che racconta di come, allo scoccare della mezzanotte di un magico Natale, i sogni e i desideri della giovane Clara inizino a realizzarsi. Assieme alle stelle romane, i ruoli dei protagonisti sono affidati a Madison Young e Julian MacKay, principals del Bayerische Staatsballett al loro debutto al Costanzi. Per la prima volta sul podio romano la direttrice Andrea Quinn.

Il pipistrello a capodanno

Per capodanno arriva invece Il pipistrello, il balletto umoristico creato nel 1979 da Roland Petit e tratto dall’operetta di Johann Strauss jr., ambientato nella frizzante atmosfera della Belle Époque. Con la supervisione coreografica di Luigi Bonino, l’occasione celebra Petit nel centenario della sua nascita. Nel ruolo della seducente Bella si alternano l’étoile Rebecca Bianchi e la prima ballerina Federica Maine. Dirige l’orchestra Alessandro Cadario. In scena dalla vigilia di capodanno, con repliche fino al 5 gennaio.

La Carmen firmata da Bubeníček

Terzo titolo della stagione di danza è Carmen, proposto dal 26 al 31 gennaio nella lettura di Jiří Bubeníček, commissionato da Eleonora Abbagnato nel 2018 e vincitore del Premio migliore produzione coreografica EuropainDanza 2019. Noto per essere stato uno dei ballerini icona di John Neumeier, il coreografo ceco torna alle origini letterarie di questa storia di passione e morte con novità sui personaggi ma anche sul piano musicale, e con l’inserimento di brani di flamenco eseguiti dal vivo. In scena con il Corpo di Ballo del Teatro, Javier Rojas del Birmingham Royal Ballet, al suo debutto al Costanzi. Sul podio Manuel Coves.

Trittico Contemporaneo alla Nuvola

Forte del successo delle ultime stagioni, la formula del Trittico di danza, tenacemente voluta da Eleonora Abbagnato, quest’anno raddoppia. Il primo appuntamento è alla Nuvola dell’EUR dal 2 al 5 marzo, con una nuova creazione e due lavori del 2023 che arrivano in Italia per la prima volta. La serata si apre con In Esisto di Vittoria Girelli, un lavoro in cui la coreografa italiana ha rivelato la sua matura padronanza del vocabolario coreutico. Si prosegue con di Philippe Kratz, vincitore del Premio Danza&Danza 2019 come miglior coreografo. La serata si chiude con la creazione di Francesco Annarumma che, sulla Sonata n.1 “The 12th Room” di Ezio Bosso, costruirà le sue Creature.

Nicoletta Manni e Friedemann Vogel per Onegin di Cranko

Torna al Costanzi dopo quasi 30 anni di assenza, il capolavoro di John Cranko tratto nel 1965 dall’omonimo romanzo di Puškin. Onegin, il balletto in tre atti su musica di Čajkovskij, è l’esempio perfetto di “dramma in danza” per genialità narrativa e spessore drammatico. A far rivivere una grande storia d’amore infelice, attraverso passi a due di straordinaria potenza espressiva, per la prima volta al Costanzi l’étoile del Teatro alla Scala Nicoletta Manni con Friedemann Vogel. Dopo la prima del 3 aprile, repliche fino al 9. Sul podio Philip Ellis.

Dawson / Lightfoot – León / Ekman

Il secondo trittico, in programma al Costanzi dal 20 al 25 maggio, porta già nel titolo tre grandi firme della scena contemporanea: Dawson / Lighfoot – León / Ekman. Composto sul ciclo di Lieder di Richard Strauss, David Dawson in Four Last Songs del 2023 dice di avere “sempre immaginato che i ballerini scendessero all’interno della cupola di una cattedrale, come se fossero angeli” dando corpo alle idee della vita, dell’amore e della morte. Subject to Change è invece una creazione del 2003 di Paul Lightfoot e Sol León. Sull’avvincente musica di Schubert, sei danzatori in un balletto pieno di emozioni, che varia da un duetto opprimente a una vorticosa danza di gruppo. Creato nel 2010, Cacti è il pezzo di maggior successo di Alexander Ekman: un’allegra e sagace parodia degli eccessi nella danza contemporanea. Benjamin Pope dirige per la prima volta l’Orchestra dell’Opera di Roma.

Marco Spada nella ricostruzione di Lacotte

La stagione di danza si chiude con un omaggio a Pierre Lacotte, grande ricostruttore del repertorio, scomparso lo scorso aprile. Dal 25 al 31 ottobre 2025 è in scena Marco Spada, che Lacotte aveva ricreato nel 1981 proprio per l’Opera di Roma con Rudolf Nureyev nel ruolo del protagonista. Balletto del 1857 su musica di Auber con libretto di Scribe, era scomparso dal repertorio dopo la prima a Parigi. Ospiti di questa produzione saranno Olga Smirnova dell’Het Nationale Ballet di Amsterdam, Igor’ Cvirko del Teatro Bol’šoj e Iana Salenko dello Staatballett Berlin. L’Orchestra dell’Opera è diretta da David Garforth.

Photo by Damir Yusupov: Olga Smirnova, Marchesa Sampietri e Igor Tsvirko, Conte Pepinelli nel Marco Spada di Pierre Lacotte /Bolshoi Ballet 2014

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