“Spring Awakening”: un risveglio di primavera ancora molto attuale

di Alessandra Colpo
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Che sia il tardo XIX secolo in Germania, il ventennio fascista in Italia o i giorni nostri il tema resta sempre attuale. Un gruppo di adolescenti alla scoperta e sperimentazione della propria sessualità che si scontra con la moralità della società e con l’ipocrisia degli adulti. I protagonisti di Spring Awakening, rock musical tratto dalla pièce teatrale di Frank Wedekind Risveglio di primavera del 1891 e ovviamente censurata fino al 1906, raccontano se stessi in un mondo che giudica tabù tutto quello che è legato all’esplorazione della loro identità sociale e sessuale.

Pulsioni sessuali, sesso, masturbazione, omosessualità, violenza in famiglia, droga sono ancora oggi tematiche scottanti di cui parlare e che sfortunatamente mietono ancora vittime. Il sensibile ed emotivo Moritz Stiefel (uno straordinario Flavio Gismondi) ne è l’esempio: in seguito alla bocciatura viene perseguitato dal senso di vergogna che gli addossa il padre e preferisce spararsi per non vivere in un mondo freddo e buio. L’unico che prova a ribellarsi è il giovane Melchior Gabor (Federico Marignetti, tutto voce e carisma) il quale fortunatamente ha una madre più permissiva e ha appreso tutto ciò che sa sul sesso dai libri. La sua ribellione verso questa finta cupola repressiva, chiusa, superficiale e bigotta lo porterà ad attrarre Wendla (Arianna Battilana), ingenua ragazza la cui madre non vuole raccontarle come nascono i bambini e che pur di provare un’emozione supplica Melchior a picchiarla con un bastone. 

E poi ci sono Hanschen (Renzo Guddemi) e Ernst (Andrea Simonetti), coppia che scopre l’amore omosessuale ma che tiene nascosto perchè sa di non potere nulla contro il sistema se non aggirarlo a proprio vantaggio. Martha (Paola Fareri), invece, viene picchiata dal padre con la cinghia e lasciata a dormire all’aperto se non rispetta le regole. Le uniche due figure adulte Francesca Gamba e Gianluca Ferrato interpretano i ruoli di genitori e insegnanti, alternando in maniera sapiente le diverse personalità.

Insomma, un tuffo in un passato non così poi tanto lontano. In un’epoca di totale globalizzazione questo tipo di violenze si è evoluto, e le conseguenze sono sfortunatamente sempre le stesse. A sottolineare la contemporaneità dei temi sono i quattro swing a sera che spuntano dal pubblico e interagiscono sia con la platea che con il cast.

Egregiamente allestito per l’Italia dalla TodoModo Music-AllSpring Awakening ti lascia un segno indelebile. Con una scenografia minimale e pochi elementi, questo rock musical (in cui gli attori non cantano nell’archetto ma in un microfono a gelato o a stelo) per il secondo anno di tournée continua a stupire. Curata la sapiente regia di Emanuele Gamba così come la direzione musicale di Stefano Brondi con la band di sei elementi a vista. Geniale la scelta di proiettare la traduzione delle canzoni (mantenute fortunatamente in lingua originale) su una lavagna gigante che interagisce con il pensiero di ogni personaggio. 

 

All’intera produzione si può solo dire GRAZIE per aver creduto in un progetto così di nicchia che si fa portavoce di messaggi forti e ancora molto attuali.

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