Fino al 18 gennaio, Roma celebra la grande Ekaterina Maximova con una splendida mostra

di Alessandro Moroni
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Fino al 18 gennaio 2015, in occasione del settantacinquesimo anniversario dalla sua nascita, gli spazi della Casa dei Teatri ospitano la mostra dedicata a quella che è stata una leggenda russa del XX secolo: Ekaterina Maximova. Conosciuta come Madame Niet, il suo ricordo e quello della sua arte, ancora emoziona esperti, appassionati e cultori del balletto.

L’esposizione attraversa i momenti salienti della vita e della carriera di questa grande interprete del balletto classico, mostrando al pubblico, secondo un percorso cronologico, fotografie, costumi di scena, programmi di sala, manifesti e testimonianze dal Museo Teatrale Statale Bakrushin di Mosca, il maggiore al mondo sulla storia del teatro russo con una collezione che vanta più di 1,5 milioni di pezzi.

Ekaterina Maximova nasce a Mosca l’1 febbraio 1939; a dieci anni entra alla scuola del Teatro Bolshoi di Mosca. Appare inizialmente in piccoli ruoli, ma presto le è affidato il ruolo di Cenerentola.

Nel 1951 partecipa per la prima volta al balletto Lo Schiaccianoci che la porterà sulla strada del successo e che farà per sempre parte della sua vita. Nel 1957 ottiene il ruolo della principessa Masha, che interpreta pochi mesi dopo al Festival della Gioventù dell’Unione Sovietica e che le farà vincere una medaglia d’oro e l’attenzione dei coreografi più importanti del paese.

La sua formazione è, nel corso degli anni, opera di grandi maestri tra cui Lydia Iosifovna Rafailova, Elizabeth Pavlovna Gerdt, la celebre prima ballerina del Teatro Imperiale, e l’insuperabile Galina Ulanova.

Sposa il danzatore Vladimir Vasilyev che diverrà suo partner in quasi tutti i balletti. Il duo Maximova/Vasilyev è diventato non solo un simbolo del Teatro Bolshoi degli anni ’60 e ’70, incarnazione della forma più pura dell’Arte Tersicorea, della bellezza dei corpi umani in movimento, ma tra luci e ombre è diventato anche il simbolo di quella “grandezza” di cui il Comunismo ha sempre voluto considerarsi portatore, costringendo a volte i due grandi artisti a interpretare un ruolo che a loro andava stretto. La coppia ha sempre considerato un dovere civico quello di portare l’arte del balletto a più persone possibili. Nonostante il successo mondiale e le sfide che il ruolo che lo Stato le imponeva, la Maximova è sempre rimasta una persona semplice e umile. L’importante, per lei, era ballare per un pubblico sempre più vasto e dunque non le interessavano solo i palchi prestigiosi più volte da Lei rifiutati; è per questo si è guadagnata il soprannome di “Madame Niet” (Madama No).

La mostra narra dunque, la vita dentro e fuori il palco della grande danzatrice. Una vita fatta di danza, di successi e riconoscimenti, ma anche di difficoltà e problemi personali.

Ekaterina Maximova muore a Mosca il 28 aprile 2009.

La mostra, a cura di Nadezhda Savcenko e Liudmila Shemrakova, è promossa dall‘Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Dipartimento Cultura Servizio Spazi Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ed è organizzata dalla Fondazione Internazionale Accademia Arco in collaborazione col Museo Teatrale Statale Bakrushin di Mosca, con il patrocinio dell’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana.

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