Sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio andrà in scena, alla Lavanderia a Vapore di Collegno, un nuovo e inedito appuntamento con la danza. Meglio ancora, quello proposto sarà un “Concerto di danze”, in quanto musica e danza saranno le protagoniste assolute delle due serate.
Il programma del 31 gennaio è incentrato sul lavoro Dance Works, progetto “muscolare e trascinante” del compositore Steve Martland, autore di una musica particolarissima, incrocio fra cultura contemporanea, ritmi stravinskijani, disco e materiali jazzistici. Il pezzo, scritto per due pianoforti e danzatore, è eseguito completo per la prima volta in Italia. Sui due pianoforti a coda si alternano atmosfere varie tradotte in danza e interpretate dai ballerini del Balletto Teatro di Torino.
La serata comprende anche il Concerto per due pianoforti di Igor Stravinskij, un capolavoro del periodo neoclassico, e En blanc et noir di Claude Debussy.
Il secondo appuntamento, più focalizzato sulla musica, propone le Metamorfosi per Salgari di Ludovico Einaudi e le Water Dances di Michael Nyman.
Ai pianoforti i musicisti Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo, interpreti sia del repertorio tradizionale, sia di musica più attuale, affiancati dai danzatori del BTT (Marco De Alteriis, Kristin Furnes, Daniel Flores Pardo, Manolo Perazzi, Silvia Sisto, Viola Scaglione), che danzeranno una coreografia creata appositamente da Marco De Alteriis, giovane coreografo che il pubblico avrà ancora occasione di apprezzare nei prossimi appuntamenti della Stagione.
Il progetto che verrà presentato in occasione di queste due serate è un’innovativa coproduzione fra Rivolimusica e il Balletto Teatro di Torino. Punto di partenza è la carriera del grande compositore Igor Stravinskij, paragonabile, nella musica, a quello che è stata la figura di Martha Graham per la danza: entrambi, infatti, hanno dato avvio a qualcosa che le generazioni successive hanno saputo sviluppare e portare avanti in modi diversi, con risultati talvolta sorprendenti. Di Stravinskij sarà eseguito il Concerto per due pianoforti, la cui trama danzante è evidente: s’inizia con un ragtime, si prosegue con una sorta di pas de deux, s’incastrano poi quattro variazioni e si conclude con i ritmi cubisti dell’ultimo movimento; per questo accanto a due pianoforti ci saranno sei danzatori.
Eredi e continuatori del discorso di Stravinskij sono i compositori inglesi Martland e Nyman, molto diversi eppure legati da punti comuni.
Un’insolita prima esecuzione che, esplorando la contaminazione come qualcosa di possibile, pur se da trattare con cautela e cognizione, promette indubbiamente di essere garanzia di eleganza e qualità.
Immagini: i danzatori impegnati in altri lavori (In Chopin)
Crediti fotografici: Roberto Poli