L’ ultimo appuntamento della stagione di danza del Teatro Municipale di Piacenza, è con “Butterfly”, creazione di Marco Batti per il Balletto di Siena, giovane ma feconda realtà del panorama della danza italiana, con la partecipazione eccezionale dell’ètoile Giuseppe Picone.
Balletto liberamente ispirato alla Madama Butterfly di Giacomo Puccini, riletto in una chiave di lettura assolutamente personale, sottolinea soprattutto l’incredibile caparbietà della protagonista, qui interpretata da una bella ed espressiva Camille Granet, un’eroina sognatrice e sottomessa, quasi vittima dei suoi stessi sentimenti, delle sue passioni, che diventano al tempo stesso i più forti elementi disgregatori della sua stessa vita.
L’amore, la speranza di Cio-Cio-San sono personificate dalle vele delle navi, elementi scenici dalla presenza costante, anche create con lo strascico del vestito da sposa di Butterfly, che diventano però col passare del tempo, simbolo di strazio e di un’attesa carica di malinconia, fino al dolore più drammatico.
Di grande commozione il momento in cui Cio-Cio-San e il piccolo figlioletto, Filippo Del Sal, cercano di consolarsi a vicenda per affrontare lo strazio della loro inquieta solitudine.
L’intensità del dramma che vivono il piccolo Dolore e la sua mamma, viene esaltata dalle musiche di Riccardo Joshua Moretti, musicista, compositore e direttore d’orchestra di alta fama (basti pensare che è stato invitato al Bolshoj di Mosca come guest director e che è stato premiato alla Carnegie Hall di New York per le sue musiche che hanno accompagnato tanti film e documentari). Moretti parte dalla tradizione, da Puccini, per poi scostarsene creando una sorta di musica parallela, indipendente dalla partitura pucciniana, ma che al tempo stesso, ne rinnova tutta la sua attualità.
Ospite illustre: Giuseppe Picone, étoile che non ha bisogno di presentazioni, interprete di Puccini, presenza lunare dalle lunghe e bellissime linee, dalla forte espressività ed eleganza, che dona poesia pura alla creazione di Marco Batti la cui coreografia prende tanto dal teatro, approdando ad uno stile autentico e autonomo, che parte dal mondo della danza contemporanea, per approdare a forme nuove.
Bravi Giuseppe Giacalone nel ruolo di Pinkerton, ruolo sempre poco amato dal pubblico, Ada Marthine Marthinsen, nel ruolo di Kate Pinkerton, la rivale in amore di Butterfly, e poi Federico Ievoli, Sharpless, ma anche tutti gli altri danzatori che, coi loro fisici scultorei danno vita ad uno spettacolo che è un crescendo in intensità, pathos e passi sempre più ricercati.
Questa particolare reinterpretazione di Madama Butterfly consegna al pubblico una produzione che è una piccola perla, da vedere per apprezzarne la qualità delle coreografie, per commuoversi, ma anche per godere della presenza di Giuseppe Picone, che arricchisce il tutto di qualità, lirismo e straordinaria bellezza.