“Vi emozionerete, piangerete, sicuramente, e vi farete molte domande”
Arriva domani 12 novembre al Teatro della Luna di Milano il nuovo allestimento di “Cabaret”, spettacolo molto caro al regista Saverio Marconi, che lo aveva già portato in scena in precedenza in due edizioni molto diverse.
Il testo di Joe Masteroff, basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood, con le musiche di John Kander e le liriche Fred Ebb (tradotto da Michele Renzullo) è un classico del teatro musicale (famosissimo anche per il film del 1972 con Liza Minnelli).
Un ruolo completamente differente dalla comicità del Dottor Frankenstein – che ha portato con successo in tour con la Rancia per ben tre stagioni – per Giampiero Ingrassia/Maestro di Cerimonie, il personaggio di “Cabaret” che prende vita solo sul palcoscenico del Kit Kat Klub.
Fragile ed evanescente, Sally Bowles (Giulia Ottonello) è la giovanissima stella del club berlinese “che splenderà più di una stella” e inizia una relazione tempestosa con il giovane romanziere americano in cerca di ispirazione Cliff Bradshaw (Mauro Simone).
Nella Berlino dei primi anni Trenta, sullo sfondo dell’avvento del nazismo, si intrecciano così le storie degli altri personaggi (l’austera Fräulein Schneider/Altea Russo e il timido e riservato ebreo Herr Schultz/Michele Renzullo; la libertina Fräulein Kost/Valentina Gullace e il nazista Ernst Ludwig/Alessandro Di Giulio) mentre sulla Germania, e sulle vite di tutti, sta per abbattersi la furia hitleriana.
“La vita è un cabaret”, canta Sally Bowles sul finale dello spettacolo, ma nel celeberrimo brano esplodono i tormenti, le aspirazioni fallite, il tentativo di cercare spensieratezza anche quando il dramma incombe. Un nuovo allestimento amaro, duro, toccante: è teatro nel teatro.
“Se per tre volte, nel corso della mia carriera, ho deciso di mettere in scena “Cabaret”, – spiega Marconi – è perché in tre periodi differenti della mia vita, lontani e diversi tra loro, ho sentito la necessità di guardare (e far guardare) oltre il sipario del Kit Kat Klub. Uno spettacolo che conosco molto bene, e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero.”
“Cabaret” vanta una colonna sonora straordinaria, a diritto entrata nel patrimonio dei musical grazie a brani intramontabili come “Wilkommen”, “Money”, “Maybe This Time” (Questa volta) e “Life is a cabaret” (La vita è un cabaret) eseguiti a Milano dall’orchestra dal vivo diretta da Riccardo Di Paola; la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli.