Lo scorso week end il Balletto di Milano ha portato in scena un nuovo allestimento della storia di “Romeo e Giulietta”, un classico della letteratura prestato, nel tempo, a numerose trasposizioni cinematografiche, teatrali e di balletto. Le coreografie della nuova produzione, affidate al giovane e talentuoso Federico Veratti, sono uno splendido coronamento alla storia d’amore più struggente di tutti i tempi.
Tutto funziona in questa giovane produzione. Tutto si sviluppa in un’apoteosi di bellezza e amore in vista del tragico epilogo. Essenziale ma d’impatto la scenografia di Marco Pesta, curati ed eleganti i costumi nella doppia coloritura dell’oro e dell’argento a sottolineare l’appartenenza all’una o all’altra casata, Capuleti o Montecchi. Splendido il panier ottocentesco che è insieme abito di Giulietta, letto e sepolcro.
Ciò che colpisce però è la struttura coreografica dell’intero balletto. Il giovanissimo Veratti ha segnato una svolta nella sua crescita e maturazione artistica regalandoci un balletto da Gran Operà.
Bellissime le sequenze d’assieme caratterizzate da geometrie e figure precise e dinamiche. Evidente la ricerca coreografica di un artista che unisce al classicismo accademico, spunti moderni e dinamiche nuove. Struggenti e “innamorati” i passi a due che vedono protagonisti Federico Mella e Giordana Roberto.
Lui, appena ventiduenne interpreta un Romeo che ha tutta la bellezza e il disincanto, la forza e le fragilità di un giovane ragazzo che incontra l’amore per la prima volta e per esso mette tutto in discussione fino ad andare incontro alla morte. Mella è bravissimo. Tecnicamente sicuro di sé anche nelle sequenze più insidiose e complicate. Bei salti, giri sicuri, tecnica pulita e trasporto sincero scevro da sovrastrutture e manierismi.
Giordana Roberto è una tenerissima Giulietta. Danza con gambe e piedi, con viso e occhi. Attraverso le sue delicate movenze e uno sguardo capace di rapire ci trascina con lei nei turbamenti della fanciulla Giulietta. La bellezza di questa giovane danzatrice è tutta nell’insicurezza dell’eroina shakespeariana, in quel trasporto di passione e paura che traspare nelle sequenze ballate di cui la Roberto è assolutamente padrona.
Meritano menzione tutti i danzatori dell’ensemble milanese. Bravi, giovanissimi e di belle speranze. Alessandro Torrielli è un magnifico Benvolio, Alessandro Orlando è uno sfrontato Tebaldo, Giulia Simontacchi una chicchissima balia. Il coreografo Veratti, oltre a essere deus ex machina del balletto è anche un meraviglioso Mercuzio.
Toccare un classico della letteratura e del balletto non è mai semplice. Si rischia di strafare e nell’esagerazione di cadere in facili tranelli che una storia così straordinaria può celare. Tutto ciò però non è accaduto. Questo giovane balletto merita un grande futuro. Certo, con qualche piccolo accorgimento ma nulla in confronto alla bellezza e le emozioni che la storia di Giulietta e del suo Romeo ci ha regalato. DA NON PERDERE.