Lia Courrier e la “benedetta primavera” dei danzatori

di Lia Courrier
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La primavera è ormai giunta, la ricorrenza Pasquale ci ricorda di prepararci ad una nuova rinascita. 

L'uovo, che oggi è diventato un mero prodotto commerciale senza significato, nella tradizione di molte culture simboleggia la vita, che effettivamente contiene al suo interno, in paziente attesa che il nascituro sia abbastanza forte da poter rompere il guscio, esponendosi coraggiosamente alle vicende del mondo. 

Le temperature cominciano a salire, divenendo più miti, ma non ancora calde, la luce diventa protagonista assoluta di questo cambiamento, illuminando le  giornate più a lungo, ravvivate dai mille colori dei fiori che riempiono alberi e cespugli. Una vera festa. Il corpo può risentire di questo cambiamento, ha bisogno di tempo per adattarsi, per questo si dice 'Aprile dolce dormire', ma noi danzatori sappiamo che è proprio questo il periodo migliore per darci dentro con lo studio e conquistare nuovi traguardi, proprio mentre il corpo si trova in questa fase di rinascita e rinnovamento. Non si tratta solo del clima, poiché anche in autunno ci sono temperature simili, ma solitamente in quel momento siamo in fase di ripresa dopo la pausa estiva. Con l'arrivo della primavera, invece, siamo proprio nel bel mezzo della stagione dedicata allo studio,  probabilmente già impegnati nella realizzazione di spettacoli di fine anno, performance e saggi, pronti per  estrarre tutta la danza che può essere spremuta fuori dal corpo e dal cuore.

Durante l'inverno, sebbene ultimamente siano sempre meno rigidi, il corpo tende a chiudersi per le basse temperature, le articolazioni si irrigidiscono e, con il presentarsi dei consueti piccoli grandi acciacchi, nella vita del danzatore permane inesorabile il doloretto al ginocchio, alla schiena, i muscoli che si contraggono non appena si esce dal caldo della sala danza, ossa che scricchiolano al minimo movimento. Certo, i giovanissimi forse non si riconosceranno in questa descrizione, ma per i veterani sto parlando di ordinaria quotidianità. Durante la stagione fredda è indispensabile sciogliersi un po' prima di cominciare la classe, io stessa mi ritrovo spesso con le spalle irrigidite, senza poter eseguire alcun port de bras prima di aver oliato per bene le articolazioni con il warm up.

Con l'arrivo della primavera accade qualcosa di miracoloso: il calore del sole penetra nel corpo e guarisce, coccola e risana le povere articolazioni e i muscoli, che si aprono, si predispongono docilmente al lavoro quotidiano. Questo non vuol dire che non sia necessario prepararsi, ma c'è una predisposizione diversa, sia per il corpo che per lo spirito. Possiamo allora approfittare per studiare con maggiore intenzione e forza, sfruttando questa spinta data dalla forza della primavera, per conquistare una forma fisica più tonica e reattiva, spingendoci verso i nostri personali limiti con l'idea di oltrepassarli, un poco alla volta, giorno per giorno, con continuità prima che arrivi il caldo estivo a metterci di nuovo in difficoltà.

La primavera è il momento migliore per purificare il corpo. Con la della bella stagione abbiamo bisogno di un cibo più leggero, un cambiamento che sosterrà una buona pratica della danza. La natura, infatti, nei mesi primaverili comincia a scatenare il proprio estro creativo, donandoci frutta e verdura colorate, deliziose e gustosissime, fornendoci un cibo più leggero per preparare l'organismo in vista dell'estate. Questa magica stagione, insomma, è una celebrazione della vita e del concetto dell'eterna trasformazione ciclica, e come potrebbe mai la danza, e l'arte tutta, non predisporsi per ricevere e fare propria tutta questa bellissima energia?

Esiste un balletto che compare nello schermo della mia mente ogni qual volta penso alla primavera: 'Spectre de la rose', con la coreografia di Fokine e la musica di Carl Maria Von Weber. 

In questo atto unico, una fanciulla torna a casa in quella che io immagino essere una tiepida serata di primavera inoltrata, dopo un ballo. Qualcuno le ha donato una rosa e lei, trasognata, ebbra delle emozioni della serata appena trascorsa, si siede su una poltrona e si addormenta. Sopraggiunge un bellissimo sogno in cui il profumo di quella rosa si incarna nel corpo di un danzatore, che indossa un costume ricoperto di petali. Il ballerino chiamato ad interpretare questo ruolo, deve emanare dal suo corpo una duplice seduzione: una femminile, poiché la fragranza della rosa è delicata, soave, fresca e leggera, espressa attraverso movimenti morbidi e sinuosi delle braccia; e una maschile, che si manifesta nella coreografia ricca di salti possenti che sembrano spingere il danzatore verso il volo. Ogni volta che quella musica, così celebre, giunge alle mie orecchie, sento il profumo di quella rosa di Maggio, ricoperta di piccole gocce di rugiada, e mi sento un po' come la protagonista femminile del balletto, con i suoi sogni danzanti.

Persino nella celebre versione botticelliana della primavera i personaggi sembrano mossi da un dinamismo che ricorda molto la grazia dei danzatori, con le tre grazie sospese in una posa che non si può che definire coreografica, e persino gli alberi sembrano danzare con le loro trame verdescenti. 

Buona primavera a tutti voi, quindi, possiate celebrare il suo arrivo danzando con gioia, impeto e vigore, abbeverandovi alla calda fonte della nostra stella.

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