Gesto volto a esprimere, stringere braccia e mani… L’abbraccio del Tango

di Vittoria Maggio
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Dedicare un articolo all’abbraccio nel tango è da una parte naturale, retorico e scontato; dall’altra è impegnativo e forse anche a rischio poiché su questo gesto o meglio su questa forma di comunicazione potremmo trovarci d’accordo subito oppure non accordarci mai.

Gesto o forma di comunicazione dunque?

La definizione enciclopedica parla di “gesto volto a esprimere affetto o amore e che consiste nello  stringere le braccia e le mani attorno al corpo di un’altra persona”.

…Gesto volto a esprimere … stringere braccia e mani …

In queste 8 parole, 8 come il simbolo dell’infinito e come l’ocho il passo per eccellenza del tango, c’è tutto l’infinito che una persona contiene in sé.

Sì, perché ognuno dentro di sé ha un infinito che, anche se non comunicato consciamente, inevitabilmente viene comunicato attraverso l’abbraccio, ancestrale e vero, dove c’è tutto quello che siamo stati e che siamo, coi nostri spigoli e angoli smussati. Niente si può nascondere, se in quell’abbraccio ricambiato c’è ascolto.

Tutto questo fatichiamo a viverlo nella nostra società di oggi che poco spazio lascia agli scambi emotivi e proprio per questo il tango ha così successo ovunque: quello che abbiamo perso nella nostra quotidianità, lo ritroviamo nel tango.

O meglio: tutti sappiamo che il cuore del tango è l’abbraccio e anche chi non balla lo identifica come elemento fondamentale e unico del famoso ballo argentino.

Ma solo chi ha imparato la magia dell’ascolto entra veramente in contatto con quelle mille forme di abbraccio con cui si è coinvolti mentre balliamo.

Ascoltare e abbracciare fa paura, oggi più che mai: in quel magico gesto non ci sono più solo io, col mio ego fabbricato di sicurezze, credenze e convinzioni; ci sono io con l’altro che ha le sue sicurezze, credenze e convinzioni. Deliberatamente non sto usando le parole insicurezza, confusione, incertezza perché nessuno di noi le confessa a se stesso consciamente…in quell’abbraccio tanguero, complice di mille sensazioni, invece può succedere di perderci completamente anche se solo per un attimo, di confonderci oppure di fonderci.

La foto che ho scelto oggi è l’abbraccio che ha emozionato e messo d’accordo tutti al festival Tangoglam di Barcellona di settimana scorsa. Poco importa quale brano Luna Palacios e Javier Rodriguez ballassero in quel momento; ciò che importa è che nel loro abbraccio ci siamo stati dentro tutti quanti per quei tre o quattro magici minuti e che in tanti lo conserviamo tra le nostro foto ricordo, oppure lo abbiamo condiviso su Facebook.

A chi mi chiede “ma tu che tipo di abbraccio hai quando balli” oppure mi dice “io preferisco abbracciare così”… generalmente non rispondo perché credo che ancora abbia capito poco del tango, credo che ancora abbia da fare tanta strada, strada fatta di passi personali e non di tecnica, di cui invece sarà anche sicuramente più padrone di me.

Potrei rispondergli “non lo so” e mi prenderebbe per una principiante…o forse potrei aggiungere “non lo so, vediamo che abbraccio abbiamo insieme, anzi, ascoltiamoci insieme” e chissà che cosa penserebbe di me in quel momento. Sorrido quindi, fingo silenzio e ballo!

Come vedete o meglio leggete, ho scelto di non raccontarvi di quanto abbracciare faccia bene psicologicamente e fisicamente, di parlarvi di ossitocina, serotonina, ormoni della felicità oppure dello stress, ormai ne è pieno il web; percorro un’altra strada che è quella dell’invito all’ascolto del mondo che abbiamo tra le braccia quando balliamo.

Scegliete voi oggi un tango da ascoltare, quello più consono al momento che state vivendo e perché no, cominciate a ballarlo abbracciando prima voi stessi!

Come sempre buon Tango a tutti, a chi lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio!

Crediti fotografici: Tango Evasions Dans L’Abrazo
Luna Palacios y Javier Rodriguez
Barcellona Tango Glam 2016

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