Considerato uno dei più celebri film di sempre, Grease (traduzione: brillantina) è una pellicola del 1978, ambientata in America, diretta da Randal Kleiser e tratta dall’omonimo musical di Jim Jacobs e Warren Casey campione d’incassi a Broadway. Uscito in un’epoca di tensione economica, politica e sociale, Grease rappresenta la nostalgia per la spensieratezza degli anni ’50 e ci trasporta in un contesto fatto di adolescenti innamorati, drive in, feste al college, balli, jeans e capelli tirati a lucido che non stanca mai. Negli stessi anni spopolava in televisione la serie tv Happy Days di simile ambientazione e forse non tutti sanno che, inizialmente, la parte di John Travolta fu affidata a Henry Winkler, interprete di Fonzie, che rifiutò (pentendosene in seguito). Per il ruolo di Danny, si pensò anche a Patrick Swayze che però, a causa di problemi fisici, non potè accettare. Fu scelto John Travolta, ormai famoso dopo il ruolo di Tony Manero ne “La febbre del sabato sera” (per cui vi rimando a: www.dancehallnews.it/saturday-night-fever-verso-il-postmodernismo-a-passo-di-danza/) in cui aveva mostrato anche eccellenti doti di ballerino.
La trama è nota a tutti: Sandy e Danny vivono una storia d’amore ma sono costretti a salutarsi alla fine dell’estate a causa della partenza di Sandy per l’Australia. Un cambio di programma nella vita di quest’ultima, però, fa si che i due si incontrino nello stesso college dove Danny, avendo la fama dello sciupafemmine e il ruolo di leader dei T-Birds, è costretto a recitare la parte del duro con Sandy, stupita e delusa ma non per questo meno innamorata di lui. Sandy intanto stringe amicizia con un gruppo di ragazze, le Pink Ladies, tra cui è impossibile non citare la sua antagonista, la leader Rizzo. I due protagonisti riprendono la loro storia disturbata da mille difficoltà e da una terza banda, quella degli Scorpions. Tra alti e bassi e vicende amorose che riguardano anche gli altri personaggi, si prosegue fino al punto in cui, dopo aver assistito ad una gara automobilistica vinta da Danny, Sandy decide di abbandonare le vesti di brava ragazza per avvicinarsi maggiormente allo stile del fidanzato che, allo stesso tempo, sta pensando ad un proprio cambiamento per non deludere più la ragazza. In un finale brillante ed energico sulle note di You’re the One That I Want, Sandy si presenta a Danny nei panni di ragazza sexy e grintosa (sfoggiando una linea perfetta che scatena da sempre l’invidia di ogni donna…a questo proposito consolerà sapere che i famosi pantaloni neri attillati si strappavano e le sarte dovevano ricucirli ad ogni ripresa). I due protagonisti capiscono di essere fatti l’uno per l’altra. Nel frattempo la scuola è finita e vediamo tutti i personaggi del film cantare e ballare nel numero We go together nel quale si promettono di non separarsi mai. Sandy e Danny salgono su una scintillante Roadster e spariscono tra le nuvole salutati dagli amici che li festeggiano.
A questo proposito è opportuno citare la teoria sul finale del film diffusa da alcuni fan sul web: come si è detto la macchina scompare all’improvviso tra le nuvole e si vede Sandy che saluta tutti. Secondo qualcuno, questa va ricollegata alla prima scena del film in cui vediamo Danny e Sandy durante Summer Nights quando lui direbbe: “Onde grandi/lei ha avuto un crampo/andava giù/e fu così che io la salvai”. Da qui l’ipotesi che Sandy sia annegata e che tutto quello che accade nel film sarebbe un’allucinazione avuta forse durante il coma. Quel salto tra le nuvole sarebbe il suo viaggio verso il paradiso.
Dopo la smentita di Jim Jacobs, recentemente anche Olivia Newton John si è espressa su questa (folle!) teoria dicendo di averla trovata divertente.
Altre due curiosità riguardano la mitica giacca indossata da John Travolta (Danny) all’inizio del film, omaggio a “Gioventù bruciata”, di Nicholas Ray, con il giovane James Dean (1955) e l’attrice Olivia Newton John che vanta all’interno della propria famiglia un Premio Nobel per la Fisica del 1954: suo nonno Max Born.
Belle e memorabili le coreografie delle numerose le sequenze ballate su brani celebri che canticchiamo ancora oggi!
A livello mondiale Grease ha incassato 394,955,690 dollari piazzandosi al I posto nella classifica dei film più visti di quella stagione sia negli Stati Uniti che in Italia dove ha raggiunto 8 miliardi di lire! È stato pertanto il film di maggior incasso della seconda metà degli anni ’70, dopo “Lo squalo” (1975) e “Guerre stellari” (1977). Tra i premi ricordiamo la nomination agli Oscar (Miglior canzone per Hopelessly Devoted to You a John Farrar) nel 1979 e le cinque nomination al Golden Globe nello stesso anno.
Nel 1982 uscì un sequel, Grease 2, interpretato da Maxwell Caulfield, Michelle Pfeiffer e alcuni dei membri del cast originale ma si sa che produrre il seguito di un film di successo planetario che ha influenzato la società e la moda come Grease è sempre un grosso rischio e di certo limita le possibilità di trionfo.
Genere: musicale, commedia, sentimentale.
Anno: 1978
Regia: Randal Kleiser
Soggetto: Jim Jacobs e Warren Casey (musical)
Sceneggiatura: Bronte Woodard
Attori: Olivia Newton John (Sandy Olsson), John Travolta (Danny Zuko), Stockard Channing (Elizabeth “Betty” Rizzo), Jeff Conaway (Kenickie), Michael Tucci (Sonny), Barry Pearl (Doody), Kelly Ward (Putzie), Didi Conn (Frenchie), Jamie Donnelly (Jan), Dinah Manoff (Marty Maraschino), Eve Arden (la preside McGee), Frankie Avalon (Teen Angel), Joan Blondell (Vi), Edd Byrnes (Vince Fontaine), Sid Caesar (l’allenatore Calhoun), Alice Ghostley (la signora Murdock), Dody Goodman (Blanche), Susan Buckner (Patty Simcox), Lorenzo Lamas (Tom Chisum), Fannie Flagg (L’infermiera Wilkins), Dick Patterson (Il signor Rudie), Eddie Deezen (Eugene Felnic), Annette Charles (Cha Cha DiGregorio), Dennis Stewart (Leo, capo degli Scorpions), Lennie Baker (cantante), Ellen Travolta (sorella di John Travolta, nrd.) (la cameriera).
Fotografia: Bill Butler
Montaggio ed effetti speciali: John F. Burnett
Musiche: John Farrar (Hopelessly devoted to You e You’re the one that i want), Barry Gibb (tema Grease), Louis St. Louis.
Coreografie: Patricia Birch
Scenografia: James L. Berkey
Costumi: Albert Wolsky
Paese: USA
Lingua originale: inglese
Colore: colore
Durata: 110 min