La danza inaugura i grandi spettacoli dell’estate torinese

di Giada Feraudo
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Il caldo torrido di questa rovente estate non costituisce di certo un deterrente per il pubblico della danza. Soprattutto quando a inaugurare la bella stagione di spettacoli nelle piazze sono, rispettivamente, i ballerini del Ballet Nacional de Cuba e quelli dell’Opéra di Parigi.

I primi hanno aperto, lo scorso 1 luglio, la prima edizione del Festival Torino Estate Reale, che si svolge a Torino, in Piazzetta Reale, mentre i secondi si sono esibiti, il 2 luglio, nell’ambito della manifestazione Moncalvo in Danza.

Il Ballet Nacional de Cuba ha presentato, nella serata-contenitore dal titolo La magia della danza, una serie di estratti dal grande repertorio classico, che hanno visto impegnati solisti e corpo di ballo della prestigiosa Compagnia. La scelta, sempre e comunque vincente in termini di pubblico, dal momento che la piazza era gremita, nonostante il giro di vite dato in seguito alle recenti decisioni adottate in relazione alle norme di sicurezza più rigide purtroppo resesi necessarie, è risultata forse, sotto un certo punto di vista, anche troppo tradizionale. Giselle, La Bella Addormentata, Lo Schiaccianoci, Coppélia, Don Chisciotte, Il Lago dei Cigni, insomma una carrellata di pas de deux e piccoli interventi del corpo di ballo dai classici che più classici non si può, naturalmente nelle rispettive versioni coreografiche di Alicia Alonso.

Ottimi i solisti, nei quali si è potuta ammirare, come sempre, l’eccellente tecnica cubana dei salti e dei giri. Un po’ meno apprezzato il corpo di ballo, che, estrapolato dal contesto globale del balletto, non ha potuto emergere in modo particolare.

Un valore aggiunto sarebbe stato dato, senza dubbio, dalla presenza dell’orchestra dal vivo anziché di una registrazione. Magari un suggerimento per la prossima edizione.

Il 2 luglio Les italiens de l’Opéra de Paris, il gruppetto di undici danzatori italiani della Maison francese, sotto la direzione artistica di Alessio Carbone, hanno fatto registrare il tutto esaurito per il piccolo teatro di Moncalvo, nell’ambito di Moncalvo in Danza, nella serata speciale patrocinata da Orsolina28.

Il programma, molto vario, accosta classico, neoclassico e contemporaneo. In apertura del gala Alessio Carbone e Letizia Galloni hanno danzato Preludio, una coreografia molto interessante e lineare con musica di Rachmaninov e coreografia di Ben Stevenson.

Non particolarmente graffiante nell’interpretazione, seppur precisissima e pulita, di Sofia Rosolini, ma comunque apprezzato, anche l’estratto da In the middle somewhat elevated, il famoso pezzo di Forsythe, sempre piacevole benché siano trascorsi ormai anni dalla sua creazione.

A seguire, particolarmente degni di nota sono stati Arepo, con il celebre assolo maschile coreografato da Béjart e ispirato al mondo indiano, magistralmente eseguito da Alessio Carbone, e Alles Walzer, un altro assolo, questa volta femminile, con la coreografia di Renato Zanella, danzato da Valentine Colasante, interprete sicura e intrigante, che, in abito scuro di taglio maschile, ha saputo letteralmente mangiare il (piccolo) palcoscenico e incantare il pubblico avvolgendo i suoi gesti di una tinta scura e misteriosa.

Un trionfo di virtuosismi nel finale, su musica di Carl Czerny, che, come da copione, ha visto coinvolti tutti gli interpreti della serata.

Les italiens de l’Opéra de Paris saranno ospiti, il prossimo 29 luglio, del Ravello Festival, dove danzeranno, per concludere la celebre manifestazione, sullo sfondo mozzafiato del palcoscenico del Belvedere di Villa Rufolo.

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