AL LICEO BOCCIONI-PALIZZI DI NAPOLI FUNICULI’ FUNICOLA’ DIVENTA L’INNO ITALO-FRANCESE ALLA MUSA TERSICORE

di Massimiliano Craus
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L’anno scolastico in Italia è quasi giunto al giro di boa e dunque a breve si faranno largo i numeri dei voti, delle assenze ed i giudizi più o meno sintetici destinati a milioni di genitori in ansia. E poi c’è un’altra minoritaria fetta delle famiglie che invece può assistere alle performance dei propri figli in scena, con i licei dello spettacolo dal vivo schierati in bella mostra sul palcoscenico oltre che sul tradizionale registro. Scriviamo dei licei musicali e coreutici, spesso abbinati a quelli artistici sui generis, impegnati in itinere a rappresentare i propri anni di studio con le punte o gli strumenti studiati in sala, in aula ed in laboratorio. Proprio come capita alle allieve ed agli allievi del Liceo Artistico Coreutico Musicale “Boccioni-Palizzi” di Napoli che, dopo la fortunata messinscena dello spettacolo “Rinascimento”, ha dato prova di un nuovo slancio artistico e culturale, proprio come anticipato sulle nostre pagine dal dirigente Giuseppe Lattanzi.

Si scriveva in tempi non sospetti dello spettacolo del liceo partenopeo dello scorso 22 dicembre centrato sul repertorio canoro, coreutico e musicale di una Napoli trasversale nei suoi secoli di storia, a partire dalle note più o meno celebri del Seicento fino ai giorni nostri. Un immaginifico viaggio che la bacchetta del direttore d’orchestra e preside Giuseppe Lattanzi ha voluto fare fianco a fianco ai suoi ragazzi nel progetto italo-francese conclusosi con il gemellaggio con il Lycée “Charles Baudelaire” di Cran-Gevrier dell’Haute-Savoie. I due licei hanno lavorato nelle rispettive sale per giungere alla rappresentazione di un vero concerto pensato per l’interpretazione di tarantelle con il corpo di ballo di otto danzatori del liceo coreutico napoletano, dirette per l’occasione dalle professoresse e coreografe Annamaria Di Maio e Susanna Serafini.

Ed in attesa del viaggio primaverile di ritorno Oltralpe, i due licei hanno proposto lo scorso 22 dicembre un programma a ritroso nei meandri della tradizione partenopea, a cominciare proprio dagli ospiti francesi innamorati ed oltremodo competenti degli spartiti made in Naples. La partecipazione dei giovani talenti rondeau Plaisant regard” tratto da un anonimo manoscritto cipriota con arrangiamento della classe sul tema “jazz et orient” e “Jovano, Jovanke”, tratto dalla tradizione macedone, con arrangemento di Gothard e della classe. E poi ancora con “Ma liberté” di Georges Moustaki, con brani tratti dal poema del 1942 “Liberté” di Paul Eluard con arrangiamento della classe nella cornice “Interprétation et arrangement”. Per poi entrare nel vivo del gemellaggio internazionale con le suggestive note de “A Tazza e Caffè”, “A serenata a Pullecenella” e “Madonna tu mi fai lo scorrucciato”.

Fino alla risposta dei padroni di casa diretti proprio da Giuseppe Lattanzi, in scena con i suoi baldi giovani nel repertorio pensato ad hoc per stupire i colleghi transalpini. A cominciare da un’anonima Tarantella del Seicento seguita dalla penna di Salvatore Di Giacomo ed Enrico De Leva con “‘E Spingole frangese”, per passare al repertorio di Raffaele Sacco e Francesco Campanella con la celebre “Te voglio bene assaje” ed ancora con i due anonimi autori di “Michelemmà” e del “Canto delle lavandaie del Vomero”. Infine Raffaele Calace con l’altra Tarantella op. 18 e Gaetano Donizetti con “Me voglio fa ‘na casa”. Con il gran finale che ha visto tutti in scena sulle musiche strabilianti di “Funiculì funicolà”, testo scritto nel 1880 da Giuseppe Turco e Luigi Denza per salutare in primo viaggio in funicolare su per il Vesuvio. Un viaggio che ha coinvolto i due licei ed il mondo intero. Non ci resta che ascoltare la bacchetta del preside Giuseppe Lattanzi in attesa del prossimo exploit primaverile al di là delle Alpi per un successo davvero internazionale. Sarà tuttavia possibile assistere ad una suite delle tarantelle e dei brani salienti il prossimo 3 febbraio nelle due sedi del Liceo “Boccioni-Palizzi” della Mostra d’Oltremare di Napoli e di piazzetta Demetrio Salazar nel centro storico della città.

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