Il Balletto del Sud di Franzutti vola in Egitto per “La bella addormetata”

di DANCE HALL NEWS
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Domani 6, mercoledì 7 e giovedì 8 febbraio, al Teatro dell’Opera de IL CAIRO, Il Balletto del Sud di Fredy Franzutti porta in scena uno dei suoi titoli di maggior successo: la bella addormentata in terra d’Otranto.

Con un totale di 100 repliche in importanti festival e teatri italiani (come il Festival della Versiliana a Marina di Pietrasanta, il Centro Interculturale di Torino, la Latomia del Paradiso di Siracusa, il Teatro ai Templi di Paestum, il Teatro Sociale di Rovigo, l’Europauditorium di Bologna, il Teatro Nuovo di Torino, il Bellini di Napoli, il Brancaccio di Roma, il Teatro Verdi di Padova, il Rendano di Cosenza, il Teatro Team di Bari, il Teatro Verdi di Pisa, il Teatro Antico di Taormina) lo spettacolo, firmato per regia e coreografia da Franzutti, per la compagnia da lui guidata, ha raccolto ovunque entusiastici consensi di pubblico e critica per la propria ambientazione, originale e sorprendente, ma perfettamente funzionale allo svolgimento del racconto e alle musiche.

Già il noto critico di danza Vittoria Ottolenghi definì l’allestimento come frutto di “un’idea geniale!“.

Nell’edizione originale, firmata nel 1890 dal coreografo Marius Petipa, la trama del balletto deriva da una favola, “La belle au bois dormant”, compresa in una raccolta, “Ma mère l’Oie”, dello scrittore francese Charles Perrault (1628-1703). Il racconto di Perrault, a sua volta, è ispirato dalla favola “Sole, Luna e Talia”, contenuto nel “Pentamerone”, o “Cunto de li cunti”, dello scrittore campano Giambattista Basile (1575-1621). Franzutti, nella propria versione del balletto (creata nel 2000 per il Teatro Politeama Greco di Lecce), sposta l’azione dal testo di Perrault, con la storia fantastica di una principessa che si risveglia dopo 100 anni di sonno, e si ispira, in maniera più articolata, al racconto di Basile. Questi narra di una principessa addormentata per un incantesimo nel Mezzogiorno d’Italia. Parte da questa prerogativa geografica lo speciale intervento creativo di Franzutti. Il coreografo infatti riporta la trama del balletto nel luogo d’origine, ovvero il Sud del nostro paese.

Ciò ha permesso una precisa connotazione di carattere storico e folklorico, ovvero la sostituzione della puntura con il fuso con il morso della tarantola salentina. La Principessa Aurora diventa, in questo allestimento, una giovane e bella ragazza mediterranea, alla quale una vecchia maga predice un infelice destino. Saranno l’abilità della zingarella Lilla, e il bacio d’amore di un principe-antropologo, spinto a rintracciare le orme di una antica leggenda, a destare la fanciulla dal proprio sonno centenario.

Danza, nel ruolo principale della principessa Aurora, Nuria Salado Fusté; nel ruolo del principe Ernesto (come l’antropologo Ernesto De Martino, che “scopre” il fenomeno del tarantismo salentino) danza Tsetso Gheorghe Ivanov. Al loro fianco, nei ruoli solistici, i validi danzatori della compagnia: Carlos Montalvan (Roberto, il padre di Aurora), Beatrice Bartolomei (Silvia, la madre), Monica Verì (La Fata dei Lillà), Alessia Cirri (la principessa fiorina) e Alexander Yakovlev (l’uccello azzurro). Il ruolo en travesti della strega Carabosse (personaggio creato da Franzutti per Lindsay Kemp) è interpretato dall’attore Andrea Sirianni.

Completano le scene di gruppo:  Martina Minniti, Alice Leoncini, Federica Scolla, Elia Davolio,  Gabriele Togni, Lucio Mautone,  Valerio Torelli, Ovidiu Chitanu, Bianca Cortese, Camino Llonch, Fabiana Serrone, Giuseppe Stancanelli, Letizia Rossetti, Giorgia Bergamasco, tutti elementi del Balletto del Sud, emblemi di una bella e solida realtà nazionale che ha saputo collezionare successi in numerose tournée italiane ed europee.  Le scene sono firmate e realizzate da Francesco Palma.

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