Il Mº Franco Bolletta e il Teatro La Fenice di Venezia, dedicano, oggi 12 marzo alle 18 presso le Sale Apolinee, una conferenza alla memoria di Evgenij Polyakov, coreografo di una gloriosa “Giselle” del 1978, di cui fu interprete, fra le altre, sensibilissima e luminosa, Elisabetta Terabust. A lei, recentemente scomparsa, è dedicato l’evento.
Per l’occasione, moltissimi i nomi coinvolti che renderanno omaggio al grande coreografo. Fra i tanti Maria Grazia Garofoli, già étoile del Teatro La Fenice di Venezia e Direttrice del corpo di ballo dell’Arena di Verona.
Sig.ra Garofoli, come ha conosciuto il Maestro Polyakov?
Ho incontrato per la prima volta Eugenj Polyakov durante una classe tenuta dal Maestro Lupov. Polyakov, anch’egli allievo, almeno in quell’occasione, aveva un modo particolare di approcciarsi alla lezione che mi colpì moltissimo. Terminate le ore di studio mi avvicinai timidamente chiedendogli se fosse possibile poter studiare con lui privatamente. In teoria sarebbe dovuto ripartire per l’America ma, per mia fortuna, quel viaggio fu annullato. Diventammo amici, a tal punto che vivemmo insieme nella mia casa di Roma per circa un anno.
In seguito fui chiamata dall’allora direttore artistico del Teatro La Fenice di Venezia, M° Bussotti, come prima ballerina e mi permisi di suggerire il nome del Maestro Polyakov come maître e Direttore del Ballo. Ebbi così la possibilità di danzare tutto il suo repertorio e di dedicarmi completamente al suo metodo di studio. Nacque un’intensa collaborazione che portò alla nascita della sua geniale versione di Giselle.
Che tipo di “Giselle” era quella concepita dal Maestro Polyakov?
La sua Giselle viveva un isolamento in cui tutti i sentimenti del personaggio, totalmente avulso dalla realtà, erano amplificati. Lo stile era quello tipicamente romantico del balletto ma con delle diversità che rendevano la sua versione differente, a tratti più moderna. Amai questo balletto con tutta me stessa, e Nureyev, col quale danzai moltissime recite, lo apprezzò moltissimo. Nelle recite ci alternavamo io Nureyev, Cyrill Atanasoff ed Elisabetta Terabust.
L’evento di questo pomeriggio sarà dedicato sia a Polyakov sia a Elisabetta Terabust, recentemente scomparsa. Che ricordi ha di questi due artisti immensi?
Polyakov ha rappresentato, per me, il Maestro per eccellenza. Mi ha formato come danzatrice e mi ha regalato un’amicizia durata tutta una vita. Elisabetta è stata una persona e un’artista che ho sempre, infinitamente ammirato. Ha dedicato la sua intera esistenza alla danza, inseguendo un ideale di perfezione, che ha certamente raggiunto. Abbiamo condiviso tanto assieme: un’amica che oggi manca, a me e al mondo della danza. Non molto tempo fa trascorremmo una bellissima serata insieme in hotel dopo essere stati commissari d’esame per un’audizione indetta dal Teatro San Carlo di Napoli. Restammo sveglie fino all’alba raccontandoci le nostre vite e ricordando mille esperienze. Quei ricordi bellissimi che fanno della nostra professione un eterno sogno.
Antonio Desiderio