Per #storiedidanza Giada Feraudo ci racconta “Pulcinella”

di Giada Feraudo
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Titolo originale: Ballet avec chant Pulchinella, ispirato alla commedia settecentesca napoletana I quattro Pulcinella
Prima rappresentazione assoluta: Opéra de Paris, maggio 1920
Balletto in un atto
Coreografia di Léonide Massine
Musica di Igor Stravinskij da compositori vari fra cui Gianbattista Pergolesi

Pulcinella è il titolo con il quale è usualmente conosciuto un balletto di stile neoclassico su musiche di Igor Stravinskij, il cui titolo originale è Ballet avec chant Pulchinella (Musique d’aprés Pergolesi).

La destinazione strumentale della versione originale di quest’opera è per orchestra e voci soliste: soprano, tenore e basso.

Nata in modo totalmente casuale, quest’opera segnò un discrimine non soltanto nell’arte di Stravinskij ma in tutta la musica del ventesimo secolo.
Il lavoro, iniziato nel 1919, fu commissionato da Sergej Diaghilev, che aveva sottoposto al compositore una serie di composizioni di Pergolesi (o a lui erroneamente attribuite, in quanto in seguito a studi successivi parte si rivelarono invece di Domenico Gallo e Fortunato Chelleri), perché ne ricavasse un balletto su una trama ispirata a un canovaccio napoletano del 1700.
Il geniale impresario dei Balletti russi voleva ripetere il successo delle Donne di buonumore e della Boutique fantasque, due balletti analogamente realizzati, frutto della collaborazione con Vincenzo Tommasini e Ottorino Respighi. A Stravinskij, come ai due compositori italiani, Diaghilev chiese soltanto di restaurare quelle antiche musiche con un’orchestrazione abile e aggiornata. Il compositore russo non si  limitò però a fare una trascrizione della composizione orchestrale precedente ma diede un’impronta molto personale alle musiche di Pergolesi, assimilandole così totalmente che spesso si è tentati di riconoscere la sua mano anche in passaggi che sono invece rimasti sostanzialmente immutati rispetto all’originale settecentesco.
Il contributo di Stravinskij è essenziale: se alcuni pezzi sono rimasti così com’erano, altri sono stati del tutto riplasmati e la veste strumentale è stata interamente modificata. Il risultato è un intrigante gioco di scambi e di rimandi, in cui diventa difficile se non impossibile capire a quale dei due compositori attribuire la paternità di ciò che si sta ascoltando.

Parallelamente alla musica, anche la veste teatrale di questo “balletto con canto in un atto” presenta un simile connubio di moderno e d’antico, perché coreografia e scene sono di Léonide Massine e di Pablo Picasso, mentre il soggetto si ispira alla commedia settecentesca napoletana I quattro Pulcinella.

Nel maggio 1920 Ernest Ansermet diresse la prima rappresentazione del balletto all’Opéra National de Paris; fu Léonide Massine stesso, che aveva curato la coreografia, a ballare nel ruolo del protagonista, con Tamara Karsavina in quello di Pimpinella.

La trama

Quella di Pulcinella è un’ intricata storia d’amore ambientata tra i vecchi vicoli di  Napoli .

Due giovani spasimanti, Coviello e Florindo, corteggiano le loro amate, Rosetta e Prudenza.  Le due ragazze però, come altre giovani del paese, sono attratte da Pulcinella, che le incanta con danze e musica. Pulcinella faticherà non poco a dissipare, con carezze e promesse di fedeltà, l’esplosione di gelosia di Pimpinella, la sua fidanzata.

Coviello e Florindo vedono che Pulcinella è il favorito delle ragazze e aspettano il momento che lui sia solo con Pimpinella per scatenare la loro rabbia e  decidere l’assalto punitivo, aggredendo e colpendo a suon di calci e pugni il rivale in amore. Pulcinella finge di essere stato colpito a morte e cade al suolo. I due spasimanti lasciano la scena soddisfatti, permettendogli così di fuggire mentre Furbo, il suo  fedele amico, indossa i suoi abiti e si sostituisce a lui.

La presunta salma di Pulcinella viene trasportata e compianta in maniera solenne, tra  pianti e sospiri di Rosetta e Prudenza e  la disperazione di Pimpinella. Sopraggiunge uno strano personaggio vestito da mago che annuncia di essere in grado di riportare in vita il povero Pulcinella. Dopo il suo cerimoniale il corpo del finto defunto si rianima tra lo stupore generale, ma all’improvviso il mago si toglie il travestimento: si tratta dello stesso Pulcinella.

Dopo che tutti hanno lasciato la scena Coviello e Florindo decidono di indossare anche loro le vesti da Pulcinella per riconquistare l’amore delle due giovani.
Pimpinella non sa  più, dunque, dove sia il suo vero Pulcinella, che però riappare prontamente. Coviello e Florindo si uniscono a lui, mentre Pimpinella, Rosetta e Prudenza amoreggiano con i giovani che avevano tanto disdegnato. Entra anche Furbo, per stabilire ordine e pace, intimando ai pulcinella di togliere le vesti e di svelare la loro vera identità, ristabilendo così i giusti accoppiamenti in un finale che vede le coppie festeggiare gioiosamente i rispettivi matrimoni.

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