Viva la vie Bohème! “Rent” ci ricorda i veri valori della vita

di Alessandra Colpo
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31 maggio. 8:30 pm CEST. Da qui in avanti si va a braccio.

Abbiamo capito che alla STM – Scuola del Teatro Musicale piacciono le sfide. E infatti anche per festeggiare i suoi primi 5 anni il Performing Arts Center® che forma professionalmente Attori, Registi e professionisti del Teatro Musicale non poteva scegliere un titolo scontato da portare in scena.

“Rent”, vincitore del Tony Award al miglior musical nel 1996, oltre ad altri numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Pulitzer per la drammaturgia.
Non ci appartiene, non è parte della nostra cultura nonostante sia tratto da “La Bohème” del lucchese Puccini, non è un titolo main stream alla Supercalifragilistichespiralidoso, eppure attraverso le sue canzoni e la sua musica “Rent” ti resta dentro, e ti fa apprezzare diversamente la vita e l’amore.

Come lo misuri un anno? La storia comincia la vigilia di Natale e si conclude l’anno successivo nello stesso giorno. 525.600 minuti raccontati in due atti attraverso le storie di 8 personaggi, amici, che lottano per la sopravvivenza nell’East Village di una New York anni 90′.

Mark Cohen (interpretato da Angelo Barone), un artista regista di documentari, è il narratore dello show. È il coinquilino di Roger e Collins finché quest’ultimo non si trasferisce; è anche l’ex fidanzato di Maureen. Al contrario della maggior parte dei suoi amici, non è ammalato di HIV.
Roger Davis (Davide Gasparrini), un cantante e chitarrista di successo in passato che ora è positivo all’HIV ed ex-tossicodipendente. Spera di scrivere una grande canzone piena di significato prima di morire; ha difficoltà ad affrontare il fatto che lui, insieme ad altri suoi cari, sta per morire. La sua ragazza April si è suicidata dopo aver scoperto che entrambi avevano l’AIDS; è il coinquilino di Mark.
Tom Collins (Davide Torlai), un anarchico gay vegetariano con l’AIDS. Viene descritto da Mark come un genio del computer, insegnante, vagabondo anarchico che corse nudo per il Partenone. Collins sogna di aprire un ristorante a Santa Fe dove i problemi di New York non avrebbero più afflitto lui e i suoi amici. Era il coinquilino di Roger, Mark, Benny e Maureen; in seguito solo di Mark e Roger fino a che non si trasferisce da Angel.
Benjamin “Benny” Coffin III (Simone Dentella), affittuario di Mark, Roger e Mimi ed ex-coinquilino di Mark, Collins, Roger e Maureen. Attualmente sposato con Alison Grey delle Westport Greys, è considerato uno yuppie venduto dai suoi ex-coinquilini.
Joanne Jefferson (Susan Bonotti), un avvocato di buona famiglia che ha studiato ad Harvard. È lesbica ed è la donna per cui Maureen ha lasciato Mark.
Angel Dumott Schunard (Giacomo Ballarè), una drag queen, musicista di strada con l’AIDS. È l’interesse amoroso di Collins.
Mimi Márquez (Laura Attaccalite), una ballerina di sadomaso e tossicodipendente con l’AIDS. Vive nell’appartamento sottostante a quello di Mark e Roger e si innamorerà di quest’ultimo
Maureen Johnson (Alessia Genua), un’artista teatrale bisessuale, ex fidanzata di Mark e attuale ragazza di Joanne. È molto libertina e ha tradito sia Mark che Joanne.

La neo-diplomata  regista Costanza Filaroni ha voluto dare una sua interpretazione a questo spettacolo, senza allontanarsi troppo dall’originale di Broadway, apportando personali riferimenti all’arte contemporanea e una nuova lettura, tra le tante, al personaggio di Mark che si rivolge molto meno al pubblico e più alla sua telecamera. Da notare una macabra e puntigliosa citazione scenografica a Mary Poppins che, tutta vestita di nero con tanto di ombrello, rimane sospesa in proscenio insieme alla mucca Carolina della performance di Maureen.  Del resto “Rent” è un lavoro per certi versi autobiografico e all’interno dello spettacolo ritroviamo molti elementi della vita dell’autore Jonathan Larson. Larson visse a New York per molti anni come un artista affamato e dal  futuro incerto. Ha sacrificato una vita di stabilità per la sua arte e condiviso molte delle stesse speranze e paure dei suoi personaggi. Come loro si è trovato a fronteggiare condizioni di vita estreme e, alcune di queste (ad esempio stufa a legna illegale, vasca da bagno nel mezzo della sua cucina, ronzio del cicalino che costringeva i suoi ospiti a dover chiamare dal telefono pubblico dall’altra parte della strada per farsi buttare giù le chiavi ed aprire), le ritroviamo proprio nel musical.

L’ispirazione di Larson per il contenuto di “Rent” proviene da diverse fonti. Molti dei personaggi e degli elementi della trama sono tratti direttamente dall’opera “La Bohème” di Giacomo Puccini, la cui prima mondiale è stata nel 1896, cento anni prima della première di Rent. “La Bohème” parla della vita di giovani artisti poveri. La tubercolosi, la piaga dell’opera di Puccini, viene sostituita dall’AIDS in “Rent”; la Parigi del 1800 si sposta invece nell’East Village di New York alla fine degli anni ’80. I nomi e le identità dei personaggi di “Rent” riflettono fortemente anche i personaggi originali di Puccini, sebbene non siano tutti adattamenti diretti.
La frase “Sono più uomo di quanto tu possa mai essere… e più donna di quanto tu possa mai ottenere!”, attribuita a Angel Dumott Schunard al suo funerale, è stata precedentemente utilizzata dal personaggio Hollywood Montrose, che è apparso nei film “Mannequin” (1987) e “Mannequin: On the Move” (1991). Come Angel, Hollywood è uno sfacciato omosessuale che si esibisce in numeri musicali e talvolta indossa vestiti femminili.

Non è facile decidere di puntare su titoli così forti come “Rent”, “Next To Normal”, “Grenn Day’s American Idiot”,… per fortuna esistono realtà che osano: che sia il saggio di fine anno degli allievi o una produzione professionale. La STM non solo è tra queste realtà ma sforna talenti e li butta direttamente sul campo, o meglio, on and back stage. Certo, per una school edition c’è ancora tanto lavoro da fare, ma questo “Rent” non aveva nulla da invidiare a molte produzioni di alto livello. Tutto curato nei minimi dettagli, dalle nuove liriche italiane di Andrea Ascari, alle coreografie di Francesca Taverni, alla rock band live con gli allievi del CPM Music Institute diretta da Giovanni Antonicelli e la direzione musicale di Riccardo Di Paola, alle scenografie di Gabriele Moreschi e il disegno luci di Valerio Tiberi.

“Rent”, un affitto che è una convenzione, un modo non autentico di vivere la vita, il lavoro e l’amore. Una metafora che ancora una volta ci spinge a vivere “adesso o mai più”, a rincorrere i nostri sogni, ad amare follemente chi ci sta accanto. Un AMORE contagioso quanto l’AIDS ma più forte, ma soprattutto un amore che riesce a dare un senso alla vita.

Viva la vie Bohème!

 Il 27 gennaio 2019 andrà in onda sul canale americano Fox l’adattamento televisivo live di “Rent”. Come per Grease: Live Marc Platt (La La Land, Wicked) tornerà alla produzione esecutiva insieme a Adam Siegel, Julie Larson (sorella del compianto compositore) e a suo padre Al, oltre a Vince Totino, Scott Hemming e Marla Levin di Revolution Studios.

Crediti fotografici: Luca Vantusso, Angela Bartolo, Marco Tosi

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