Lia Courrier: “I rituali danzerecci dei super diligenti e degli sciamannati”

di Lia Courrier
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  • Preparativi

Il superaccessoriato entra in sala un’ora prima della lezione, con il suo armamentario che comprende il catalogo completo di tutti gli attrezzi inventati nell’ultimo secolo, ad uso e consumo dei ballerini: rulli per il massaggio, elastici, bende, palline di qualsiasi misura e consistenza, tavoletta propriocettiva. Sembra pronto per un numero di giocoleria. La maggior parte delle volte non utilizzerà nessuno di quegli aggeggi per più di un minuto, mantenendo la tradizionale routine composta da stretching per poi sfondarsi di addominali, ma il masochismo latente in ogni ballerino lo porta a trascinarsi comunque ogni giorno tutta quella roba nell’immenso borsone.

Lo sciamannato entra in sala con i segni del cuscino ancora in faccia, gli occhi semichiusi e lo sbadiglio sempre in canna, giusto tre minuti prima dell’inizio della lezione, istanti preziosi che trascorrerà sdraiato al suolo a ‘sentire’ il corpo. In realtà si tratterà solo di un ultimo sonnellino. Poi, con la stessa prontezza con cui il Conte Vlad si catapulta fuori dalla bara al tramontare del sole, lo sciamannato si alza …et voilà: potenzialmente già pronto per i grandi salti.

  • I capelli

La superaccessoriata entra in sala con un adeguato tempo d’anticipo per il suo complicato rituale, paragonabile solo alla cerimonia del tè giapponese, armata di trousse piena di qualsiasi utensile possa servire a domare la chioma. Ogni gesto è calcolato al millimetro e frutto di un lungo allenamento. La coda è così perfetta e tirata che la superaccessoriata ha gli occhi perennemente sgranati, sormontati da una fronte Elisabettiana. Non può più sbattere le ciglia fino alla fine della classe. Dopo aver maneggiato con Arte forcine e mollette, intersecandole e sistemandole con sapienza, il suo chignon sembra frutto di un team di architetti, designer e ingegneri. Una curva perfetta che rappresenta la quintessenza di Fibonacci.

La sciamannata normalmente ha una chioma chiassosa, nutrita, voluminosa e selvaggia. Una qualità di capello che ha proprietà autosigillanti. La sciamannata in tre secondi e con un solo elastico vecchio e smollato, si produce in un gesto sicuro e rapido come quello di un ninja, e si confeziona lo chignon più brutto del secolo, che però magicamente regge per tutta lezione, mentre la superaccessoriata continua a sparare le forcine come un’istrice, ad ogni pirouette.

  • Lo spazio condiviso

Il cerimonioso va a mettersi a posto sempre correndo coi piedini tesi nello spazio, come se entrasse in scena. Si muove con grande chiarezza nelle direzioni e contiene la sua danza in uno spazio delimitato, senza mai invadere le sfere altrui. Alla fine della sua esecuzione scivola via come acqua. Il cerimonioso riesce a trovare lo spazio per danzare anche in una classe piena di gente, attraversando la sala con grande padronanza e senza mai urtare nessuno.

Lo sciamannato si posiziona a caso nello spazio e all’ultimo momento cambia posto. Si prepara a partire per la diagonale per poi decidere di volerla fare più tardi. Danza sempre troppo grande e seguendo traiettorie simili a quelle di una mosca in volo, destabilizzando chiunque si ritrovi a danzare con lui. Lo sciamannato: un pericolo pubblico che continua a urtare chiunque nei paraggi, un automobilista ubriaco e molesto per il quale l’unico metodo di contenzione è isolarlo e posizionarsi il più lontano possibile da lui.

  • Abiti e scarpette

La diligente è sempre in ordine: abbinamento di colori, abiti perfettamente coordinati, puliti e profumati. La diligente non suda, e se proprio si lascia andare a qualche stilla di fatica, ha sempre con sé un cambio in linea con la tavolozza o lo stile della giornata. All’occorrenza ha sempre un piccolo asciugamanino, accanto all’immancabile bottiglia d’acqua da cui continua a sorseggiare, manco stesse attraversando il deserto del Gobi a piedi. Le sue scarpette sono sempre pulite, se non nuove, rosa se indossa le calze e color carne in caso contrario.

La sciamannata non indossa mai le calze rosa, anche perché solitamente le butta in lavatrice insieme ai colorati e quindi tendono all’azzurrino o grigio, con una consistenza simile a quella dei jeans. Le copiose smagliature su ogni paio fanno pensare che la sciamannata condivida l’appartamento con dei grandi felini selvatici. Le sue scarpe sono sempre annerite dalla polvere, indurite dalla pece e piene di buchi. Le getterà via solo quando saranno ridotte a sandali infradito. La sciamannata a lezione veste con tutto ciò che dovrebbe essere stato già stato gettato via da almeno un decennio. Suda copiosamente e per asciugarsi utilizza la stessa maglietta che indossa.

  • Etica

Il diligente è già pronto in posizione prima dell’inizio degli accordi di preparazione e finisce sempre gli esercizi mantenendo la posa fino alla fine della musica. Ripete lo stesso numero di volte le diagonali da entrambi i lati. Non si appoggia mai alla sbarra e quando non è il suo turno, si trova un posticino nel quale continua a provare in modo compulsivo. Il diligente non rivolge la parola a nessuno e resta concentrato per tutto il tempo come se fosse un chirurgo nel bel mezzo di una operazione. E’ sempre in prima fila al centro e nel primo gruppo.

Lo sciamannato si affida al riflesso condizionato per attivare il risparmio energetico: come il cane di Pavlov, rimane con il corpo come un sacco vuoto e l’espressione da pesce fino a che i primi accordi della preparazione musicale non lo riportano al suo compito. Lo sciamannato è nato stanco, quindi mentre aspetta il suo turno si appoggia a tutto ciò che trova: la sbarra, il muro, il pianoforte, i compagni. Per lui il motto è “minimo sforzo per il massimo risultato”, gli piace rassicurare il suo ego facendo seimila ripetizioni dal lato migliore e mezza sull’altro. Lo sciamannato è bravissimo a copiare, lo sa fare in tempo reale, senza neanche un minimo scarto di tempo, usando lo specchio e ciò che vede da qualsiasi superficie riflettente nella stanza.

Nessuno se ne accorge, neanche quando si mette in prima fila. Un vero talento.

Io sono sciamannata, e tu?

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