Sembra incredibile nel 2019 ma il discorso sul colore della pelle è ancora aperto anche in ambito artistico performativo. Ricordiamo, per esempio, quando lo scorso marzo la stampa di mezzo mondo ha pubblicato la notizia sul Teatro alla Scala che scritturava per la prima volta una “Violetta” nera per La Traviata, la bravissima Angel Blue.
La stessa cosa successe nel 2015 quando l‘American Ballet Theatre nominò prima ballerina l’afro americana Misty Copeland che sui media passò quasi come la prima principal dancer nera della storia. Nella realtà era un fatto nuovo solo per L’ABT (ed era ora!) Venticinque anni prima, infatti, Houston Ballet aveva già una prima ballerina nera, Lauren Anderson, star internazionale.
Ma veniamo ad oggi. Nell’ultimo mese la questione è tornata a galla: per la prima volta, il New York City Ballet ha scelto una ragazzina nera per il ruolo di Clara/Maria nella storica produzione dello schiaccianoci di George Balanchine che viene messa in scena ogni anno. Si tratta di Charlotte Nebres, 11 anni. La notizia è finita sui giornali ed è stata diffusa dai media a livello mondiale. La stessa Misty Copeland, sensibile a questo tema, ne ha parlato sul suo profilo instagram. Poco tempo fa, sempre lei, aveva condiviso la foto di due ballerine del Bolshoi con la pelle scura grazie al trucco e ai costumi scrivendo “Questa è la realtà del mondo del balletto” alludendo cioè al fatto che si preferisca colorare il corpo degli artisti piuttosto che scritturare chi ha la pelle nera (figuriamoci poi in Russia dove la popolazione di colore costituisce solo lo 0.1%). Alla danzatrice non sono state risparmiate le critiche per aver pubblicato l’immagine delle ragazzine che certamente non hanno voce in capitolo sulla scelta dei costumi e del make up del balletto, ma il punto è un altro: se si mette l’accento sul discorso del colore della pelle è perché il problema esiste e in effetti tutti sappiamo che ci sono compagnie in cui non si è mai visto un ballerino che non fosse bianco, anche nel nostro Paese. Certo fa una certa impressione parlare di “prime nomine” di questo genere in compagnie di un certo livello di città multietniche come New York.
Sulla piccola Chartlotte Nebres, è stata immediata la replica del Houston Ballet: “avevamo una Clara nera già diversi anni fa”. Si tratta di Cleopatra Williams, oggi 37enne, che ha rivestito il ruolo tra il 2001 e il 2006. Era stata una novità già allora: per la prima volta una platea di giovani tra cui c’erano studenti afro e sud americani, vedeva una ragazza nera ricoprire un ruolo principale nel candido mondo del balletto. Cleopatra Williams si è detta felice della notizia realtiva allo Schiaccianoci del NYC Ballet ma anche perplessa per come una compagnia così importante stesse pubblicizzando l’episodio mettendo i riflettori su una cosa che avrebbero già dovuto fare anni fa (e che comunque era già stata fatta altrove) soprattutto perché tutti guardano New York come punto di riferimento nel settore culturale. Nessuna svolta epica perciò, anche le piccole compagnie del sud hanno sempre avuto le loro “black Clara” e quello del NYC Ballet si puo’ definire un ritardo imbarazzante. Va detto, fa notare il New York Times, che per questa ripresa dello Schiaccianoci, gli altri piccoli interpreti che affiancano Charlotte sono Tanner Quirk, di origini cinesi, Sophia Thomopoulos (l’altra Clara) di origini coreane e greche, Kai Misra-Stone di origini asiatiche. Forse si sta andando nella direzione giusta, considerando che quello che succede in un teatro è lo specchio della città in cui si trova e parlare di prevalenza di colore a New York è davvero impossibile. E’ proprio la coesistenza di diverse culture a costituire la ricchezza di quel luogo unico al mondo.
Per quanto riguarda Charlotte Nebres, quando sua madre le ha comunicato che era la prima piccola protagonista nera dello Schiaccianoci, ha risposto semplicemente: “Wow…That seems a little late”. La bocca della verità.