Lia Courrier: “Termoscanner, mascherine, igienizzante, guanti, visiere. Siete Pronti?”

di Lia Courrier
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Oh, allora, vediamo: termoscanner, set di bidoni da cinque litri di lavamani a base alcolica, mascherine, guanti, visiere, salviette disinfettanti, buste di plastica sigillanti per le scarpe.

Poi: delimitare con lo scotch gli spazi all’interno della sala, costruire una copia in scala ridotta del muro di Berlino per fare in modo che chi entra non si incroci con chi esce, cementare le porte dei bagni, montare una ghigliottina all’ingresso degli spogliatoi (non più di due alla volta!), togliere tutti i volantini, riviste, cuscini, divani, carta da parati, tende, tutto ciò che potrebbe essere appetibile per il virus come superficie su cui poggiarsi.

Ricordarsi di disinfettare il gomito ogni volta che saluti qualcuno.

Allenarsi al gioco dei mimi per comunicare anche con la mascherina indosso.

Assicurarsi che gli allievi non si avvicinino, neanche durante la diagonale di giri: vietato sbarellare e ognuno sulla propria traiettoria, per favore, fate scattare quelle teste, su!

Non avvicinarsi mai agli allievi ma dare solo correzioni verbali, roba che prima che finisci di dire tutto quello che devi dire l’esercizio è già finito, ma almeno ci hai provato, ci proveranno meglio la prossima volta.

Ripassare con l’alcol le sbarre ogni volta che un gruppo ha finito di usarle.

Pulire i pavimenti tra una lezione e l’altra.

Organizzare i flussi di uscita e entrata nel susseguirsi dei gruppi, come un vigile urbano.

Siamo pronti a ripartire?

Onestamente, a questo punto, direi che forse ci va bene qualsiasi cosa, pur di ritornare in sala, sentire l’odore di quel luogo tanto amato e l’aspettativa frizzante che anticipa l’inizio di ogni lezione. Le orecchie, ormai disabituate al suono della mia voce che sovrasta quel sottofondo al pianoforte, hanno rispettato un distanziamento sociale da quel tappeto sonoro che ha accompagnato la mia quotidianità per quasi 20 anni ininterrotti, fino a febbraio 2020.

Su cosa punterete nelle vostre primissime lezioni?

Da dove si riparte?

Dal primo esercizio, ovviamente…

Foto da video di Angelo Silvio Vasta per “The New York Times”

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