(Parte una colonna sonora piena di suspense)
Ogni giorno, in ogni parte del mondo, gli allievi delle scuole di danza, amatoriali o professionali, compiono dei crimini cruenti contro i passi di danza. Io stessa non posso dichiararmi estranea ai fatti, ebbene sì, confesso: li ho commessi e ne sono stata più volte testimone. Ad oggi, nonostante l’efferatezza dei fatti che sto per raccontare, non esiste un organismo preposto a cui rivolgersi in questi casi, non so, un Agrippina Bureau of Investigation, che possa aiutare a fare chiarezza e punire i responsabili con una doppia razione di entrechat. Ebbene, quello che segue è solo per stomaci forti, quindi se pensi di essere troppo sensibile ti consiglio di non proseguire con la lettura.
Il crimine a cui ho assistito più spesso è quello che io chiamo il saut de chat au contraire: quasi sempre preceduto da uno chassé, vede il criminale alzare prima la gamba opposta alla direzione in cui si sta andando. Quello che emerge è una specie di salto sgorbio e sgraziato, che ricorda l’andatura del basilisco, una sorta di lucertola capace di correre sulla superficie dell’acqua. Ben lontani dall’eleganza senza confini dei felini più piccoli del mondo. La prima volta che ho assistito a questo atto criminoso, ero in un tale stato di shock che volevo abbandonare l’insegnamento, ma poi mi sono detta che lì fuori tantissimi giovani danzatori avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse ad uscire da questa deriva, e così mi sono fatta forza e sono tornata in pista.
Sono stata più volte testimone della salita in relevé attraverso un saltino, più o meno marcato, che porta l’intero corpo a vibrare a causa dell’ onda d’urto a seguito della collisione con il suolo, con lo chignon che vibra come se fosse una gelatina di frutta, a segnare la nota più alta di questo suono distonico e stridente. Ogni volta che vedo quello zompetto, sento il bisogno di assumere antiemetici per mitigare lo sconvolgimento di budella.
La lista dei delitti che il mio povero cuoricino ha dovuto guardare potrebbe essere molto lunga, ormai ho una certa familiarità con questo genere di cose, ma se dovessi citarne ancora uno, certamente sarebbe l’echappè saltato alla seconda che chiude con la gamba sbagliata davanti. Già questo meriterebbe una indagine del A.B.I. (il Boureau) e pene certe.
Ma voi, esimi colleghi, di quali crimini efferati siete stati testimoni?