La chiusura prevista dall’ultimo DPCM del 16 gennaio dovrebbe scadere, salvo nuovi provvedimenti, il prossimo 6 marzo. Il Cts (comitato tecnico scientifico) ha vagliato le nuove disposizioni del protocollo per la riapertura di palestre e piscine.
Si tratterebbe di una ripresa a scaglioni, con la precedenza agli sport individuali, in seguito quelli di squadra e infine quelli di contatto. La riapertura degli impianti sportivi dovrebbe avvenire in modo differente a seconda del colore delle regioni.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, per le regioni in fascia arancione è previsto che “oltre alle attività consentite nelle aree “zona rossa” (jogging), siano consentite nelle palestre, piscine e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto”.
Inoltre, “saranno inoltre consentiti gli allenamenti per le attività sportive di contatto e per gli sport di squadra esclusivamente se svolti in forma individuale, nel rispetto del distanziamento e del divieto di assembramento. Consentite le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini in età scolare, in coerenza con l’apertura delle scuole”. In zona gialla, “oltre alle attività consentite nelle aree “zona rossa e zona arancione”, sono consentiti gli allenamenti per gli sport di contatto e di squadra dilettantistico e di base”.
Nelle palestre dovranno essere mantenuti 2 metri di distanza fra una persona e l’altra, mentre nelle piscine ogni utente dovrà avere uno spazio minimo di 10 metri quadrati.
Sarà obbligatorio indossare la mascherina (i nuotatori dovranno indossarla necessariamente fuori dalla vasca), attrezzi e materiali andranno sempre sanificati, negli spogliatoi non si potranno lasciare gli indumenti, che dovranno essere riposti in zaini o borse personali, non sarà consentito l’uso delle docce e non dovranno mancare i dispenser di gel disinfettante.
Foto: per gentile concessione di Debora Ferrato.