TOUCHÉ: L’UNIVERSALITÀ DELL’AMORE
Da Rudd con amore… e dedica speciale a Papa Francesco
“Il mio sogno è che Papa Francesco venga a Les Étoiles, magari insieme all’Onorevole Alessandro Zan, e veda il mio balletto Touché. Sarebbe testimone di un momento di toccante bellezza e del messaggio che il lavoro vuole impartire: ovvero, che siamo tutti esseri umani. Che emozione se, in seguito, fosse questo Papa a portare tale messaggio al mondo.”
Questo il desiderio che è stato espresso dal coreografo americano Christopher Rudd il cui balletto Touché sarà rappresentato, con il permesso dell’American Ballet Theatre, in prima europea durante il gala internazionale di danza Les Étoiles, a cura di Daniele Cipriani, in scena 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma. Sarà danzato da Calvin Royal III, principal dell’American Ballet Theatre nonché uno dei due interpreti originari del lavoro, insieme a Sergio Bernal, beniamino del pubblico di Les Étoiles che il ballerino madrileno (già stella del Ballet Nacional de España) è solito mandare in visibilio con le sue incandescenti danze di matrice flamenca.
La costante presenza di coreografie del giorno d’oggi come, appunto, Touché fanno sì che Les Étoiles non sia il “solito” gala di danza: certo, non mancano i passi a due dal repertorio tradizionale – Lago dei Cigni, Don Chisciotte, Corsaro – ma accanto ad essi a fine gennaio vedremo un lavoro di grande attualità che si inserisce energicamente in un dibattito che anima la società più illuminata.
Touché, celebrazione dell’amore gay, anzi dell’universalità dell’amore, ha debuttato l’ottobre scorso nell’ambito del gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre, New York, con repliche durante le “Pride Nights”. Il successo è stato travolgente, ogni recita accolta da un tifo quasi da stadio. “Un passo a due al maschile di rara sensibilità, onesto e avvincente, ma anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni. Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere superato, ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui in Italia”, così Daniele Cipriani ha motivato la sua scelta di includere Touché nel programma di Les Étoiles.
“Non mi è parso vero quando Daniele Cipriani mi ha chiesto di portare Touché a Les Étoiles perché Roma è il centro del mondo cattolico. L’impatto sociale di rappresentare Touché nella Città Eterna è enorme”, aggiunge Christopher Rudd che lo ha creato in una ‘bolla’ durante il primo lockdown, allo scopo di mostrare che l’amore omosessuale, spesso censurato nei film e nei media, ha la sua bellezza e meriti piena dignità. La creazione, nata originariamente come film, ha visto la presenza durante le prove (per la prima volta nella storia della danza) di una “intimacy director” (ovvero, un professionista che, nel mondo della cinematografia, coordina con il regista – o in questo caso, il coreografo – e gli interpreti il contenuto intimo). Rudd rassicura, comunque, che Touché è un lavoro che può essere visto anche dagli spettatori più piccoli. Non vi è nulla che sia inadatto agli occhi innocenti.
Touché racconta una tenera storia di amore ma, soprattutto, un viaggio interiore: il trauma della scoperta della propria omosessualità, il superamento delle difficoltà, l’accettazione e, in seguito, la gioia di potersi innamorare liberamente e vivere l’amore con gratitudine. Un lavoro catartico sia per il coreografo, sia per gli interpreti (lo è stato, inoltre, per molti spettatori); un balletto che vuole superare le divisioni che ancora attanagliano la società.
Touché, lo dice anche il titolo, toccherà le menti e i cuori del pubblico. Un altro motivo per non perdere Les Étoiles.
Touché viene presentato con il permesso dell’American Ballet Theatre
CREAZIONI E PRIME A LES ÉTOILES
Eleonora Abbagnato darà il benvenuto alle stelle internazionali
Al “Gala della Gioia”, come viene ormai chiamata la prossima edizione de Les Étoiles, gala internazionale di danza a cura di Daniele Cipriani, in scena 30 e 31 gennaio 2022 all’Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia – Roma, sarà Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra di Parigi (nonché attuale direttrice del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma), quale ballerina italiana per eccellenza, a dare il benvenuto al cluster di stelle danzanti provenienti da tutti il mondo.
Oltre a Eleonora Abbagnato, riportiamo i nomi delle stelle finora annunciate: dal Royal Ballet di Londra – Natalia Osipova, Fumi Kaneko, Vadim Muntagirov; dall’Opéra di Parigi – Mathieu Ganio; dall’American Ballet Theatre – Cassandra Trenary, Calvin Royal III e Daniil Simkin, il quale è al contempo principal pure all’Opera di Berlino, compagnia da cui arriva anche Alejandro Virelles (già Balletto Nazionale di Cuba); per non parlare delle stelle internazionali Sergio Bernal (già Balletto Nazionale Spagnolo), e Ana Sophia Scheller (già New York City Ballet).
Anche in questa edizione ci sarà una stella il cui nome verrà svelato solo all’ultimo momento. Quella della cosiddetta étoile a sorpresa è una tradizionale giocondità che si concede Daniele Cipriani, divertendosi a tenere in sospeso i fan del gala i quali (così ci viene riferito) organizzano persino dei “toto-étoile” per scommettere sull’identità misteriosa.
“Gala della Gioia”, poiché Les Étoiles vuol essere la celebrazione in piroette e salti della liberazione, già in atto, da uno dei periodi più bui dei nostri tempi. Accanto a lavori di celebri coreografi dei nostri giorni, come l’incandescente passo a due (“Il bacio”) tratto da Le Parc di Angelin Preljocaj (interpretato da Eleonora Abbagnato e Ganio), ci saranno i tradizionali momenti di lirismo (passo a due dal II atto di Giselle, interpretato da Royal e la Trenary) e di virtuosismo come Don Chisciotte (Simkin e l’étoile a sorpresa), Il Corsaro (Osipova e Mutagirov), Esmeralda e il Grand Pas Classique di Gsovsky (Scheller e Virelles) nonché, immancabilmente, dal Lago dei Cigni, di cui i passi a due del Cigno Bianco e del Cigno Nero saranno interpretati da Vadim Muntagirov e Fumi Kaneko.
Ma anche brani di sofisticata modernità, firmati da coreografi sulla cresta dell’onda oggi. Grande attesa in questa edizione per la prima europea di Touché interpretato da Calvin Royal III e Sergio Bernal. Il lavoro, firmato da Christopher Rudd, ha debuttato l’ottobre scorso durante il gala autunnale dell’American Ballet Theatre al Lincoln Centre, New York, con repliche durante le “Pride Nights” della compagnia in quanto si tratta di una celebrazione dell’amore gay. “Un passo a due al maschile di rara sensibilità, onesto e avvincente, ma anche un passo deciso nel sensibilizzare l’opinione pubblica all’assoluta normalità dell’amore in tutte le sue declinazioni. Les Étoiles si inserisce in un dibattito che dovrebbe essere superato, ma che tanti recenti fatti di cronaca mostrano essere ancora tristemente irrisolto. Per questo motivo continua ad essere importante ed educativo parlarne qui in Italia”, commenta Daniele Cipriani.
Oltre a Christopher Rudd, il pubblico de Les Étoiles scoprirà i coreografi Jason Kittelberger (autore di Ashes, assolo interpretato dalla Osipova) e Alejandro Cerrudo (di cui Simkin, con il suo innato umorismo, interpreterà l’assolo Pacopepepluto). Sono lavori che vengono visti per la prima volta in Italia.
Le coreografie di cui parliamo qui di seguito, invece, sono delle “prime assolute”, create per Les Étoiles, così come creato appositamente da Roberto Capucci è il costume dorato indossato da Bernal nell’assolo Le Roi Danse, i cui bagliori faranno del ballerino madrileno (che ne firma anche la coreografia) un vero Re Sole. Bernal, infatti, si ispira qui alla figura di Luigi XIV, ma per la serata ha anche creato, e interpreterà, un ‘caliente’ Flamenco. Eleonora Abbagnato vestirà Dior in un lavoro attualmente in creazione che la vede danzare insieme alla figlioletta Julia, di anni nove, allieva alla Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Non potevano mancare al Gala della Gioia quella allegria che solo i bambini sanno esprime e la tenerezza speciale del rapporto tra madre e figlia.
Abbiamo coniato per il celebre stilista Roberto Capucci il sopranome “L’Ago dei cigni”, avendo egli creato due straordinari tutù (i primi della sua pluripremiata carriera) per la ballerina giapponese Kaneko che interpreta i due cigni, oltre ai costumi del Principe Siegfried-Muntagirov. Icona dell’alta moda, Capucci si avvicina al mondo della danza proprio creando due ammiratissimi costumi per Les Étoiles 2020 (seguiti, sempre su istigazione di Daniele Cipriani, da una collezione di costumi immaginifici per Le Creature di Prometeo – Le Creature di Capucci al Festival di Spoleto 2020).
L’ “essenza” delle due iconiche figure del balletto classico, il Cigno Nero e il Cigno Bianco, conferirà a Les Étoiles anche un leitmotiv olfattivo. Spiega Daniele Cipriani: “Diaghilev aveva capito che l’incanto dei suoi balletti era dovuto a un’alchimia delle emozioni e dei sensi che venivano sollecitati, non solo da coreografia e musica, ma anche dalla bellezza delle scene e dei costumi. Il balletto, nel senso più alto, è tutte queste cose. Allora ho pensato: perché non aggiungere al profluvio dei sensi anche l’olfatto? Mi sono rivolto a Laura Bosetti Tonatto (apprezzata perfino a Buckingham Palace, avendo ella creato un profumo personale per la Regina Elisabetta II), “naso” capace di trasformare suggestioni artistiche in fragranze capolavoro attraverso il più inusuale dei sensi, chiedendole di creare il Profumo Les Étoiles in due versioni , “White Swan” e “Black Swan”, per celebrare con ulteriore gioia il nostro ritorno alle scene.” Odette, candido “Cigno Bianco”, assieme alla dark Odile “Cigno Nero”, sono i due volti del temperamento umano; ispirano le fragranze unisex delle cui note (insieme a quelle di Ciaikovsky) gli spettatori potranno godere, in contemporanea alla visione in palcoscenico di questi ammalianti passi a due, sollevando un’apposita linguetta nel programma di sala. Per il pubblico, un’inedita e totalizzante esperienza sensoriale: un’altra “prima assoluta”… in tutti i sensi!
1 commenti
[…] ha accolto la proposta con entusiasmo esprimendo addirittura il desiderio di vedere una figura come il Papa assistere alla performance quale testimone di un momento di toccante bellezza e primo portatore di un messaggio universale: […]