Lia Courrier: “Ultimo numero prima dell’estate. Buone vacanze ballerini”

di Lia Courrier
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lMi accingo a scrivere l’ultimo numero della stagione, nell’ennesimo anno in compagnia della redazione di Dance Hall News. Non ho mai avuto esperienze simili prima di conoscere Francesco Borelli, il nostro Direttore, quindi mi manca il termine di confronto, ma posso dire senza piaggeria che il gruppo di anime che scrive su questo giornale è diventato per me, negli anni, una piccola famiglia.

Ognuno di noi ha una famiglia di sangue, ossia quella in cui nasce, si incarna, viene al mondo. Una famiglia con cui si trascorre una fase determinante della vita e che in qualche modo, nel bene e nel male, realizza ciò che siamo. Questa non è da considerarsi la prima famiglia ma solo la seconda, perché prima di divenire esseri incarnati siamo figli del Cosmo, dell’Assoluto, di Dio, se vi piace chiamarlo così, di genitori Celesti a cui siamo legati eternamente.

Nel corso dell’esistenza, poi, scegliamo di far parte di altre famiglie, non meno importanti, in cui tra i membri non deve necessariamente esserci un legame di sangue, anzi, il più delle volte non è così, proprio perché si tratta di famiglie che risuonano con il nostro sé più profondo ed è questo il motivo per cui con queste persone condividiamo interessi, passioni, idee, saperi e molto altro. Ognuno di noi è parte di molte tribù di questo tipo

La famiglia di Dance Hall News è una di quelle in cui ho sempre trovato sostegno, da cui mai mi sono sentita giudicata e con la quale siamo riusciti a discutere di ogni argomento senza mai nessun desiderio di rivalsa sull’altro. Con l’eleganza che contraddistingue lo stile del Direttore, anche noi che scriviamo per il suo giornale ci siamo sincronizzati con le sue modalità e l’approccio, basato sul massimo rispetto e trasparenza. In questa tribù vige la massima e totale libertà di espressione. Sembra un discorso retorico ma non lo è affatto, specie se si considera il fatto che non ci conosciamo tutti personalmente e con alcuni la frequentazione è arrivata solo dopo aver cominciato a scrivere per il giornale, come se questo incontro fosse predestinato ad avvenire.

Oggi, in questo ultimo numero, voglio ringraziare tutti i miei “colleghi” con cui ho condiviso l’avventura di scrivere, specie in questi ultimi anni difficili e sorprendenti. Scrivo la parola “colleghi” tra virgolette perché non mi sento affatto una giornalista, ma solo una persona che ha dedicato tutta la proprio energia alla danza e che forse potrebbe avere qualcosa di interessante non tanto da insegnare ma da condividere a riguardo.

Ringrazio Francesco per tutte le volte in cui mi ha sostenuta quando sono stata colta dal famoso “blocco dello scrittore” per penuria di argomenti, insicurezze, altalene emotive che sono il mio pane quotidiano o quando ho scritto di argomenti scottanti, impopolari con parole taglienti e dure che potevano provocare reazioni forti tra i lettori. Francesco ha letto parola per parola ogni articolo che gli ho inviato ma non ha mai esercitato alcuna pressione affinché ne cambiassi il contenuto. Una simile libertà è un privilegio che mi responsabilizza molto, e spero davvero di non deludere mai la sua fiducia nel tempo che trascorreremo ancora insieme.

Ringrazio ovviamente anche i lettori.

In alcuni periodi ho temuto che vi foste stancati dei miei articoli ma forse ero io ad essere in un momento in cui non riuscivo a mantenere questa connessione energetica, oppure non ero pienamente soddisfatta di quello che scrivevo. Quando ogni tanto mi capita di essere citata nelle vostre condivisioni dei miei articoli, anche quelli vecchi, che vengono ripescati da chissà quale ricerca o chissà quale algoritmo, sento immediatamente ristabilita questa connessione. Rileggendo quegli scritti, a distanza di tempo, a volte anni, ritorno alla mente e col cuore al momento in cui quelle parole sono uscite dal mio corpo. Ricordo ogni singolo articolo e lo stato d’animo con cui è stato scritto, con quella sensazione sempre presente di voler dire una montagna di cose ma di non avere mai spazio sufficiente per farlo. Se esiste una cosa che questi anni di avventura giornalistica con DHN mi hanno insegnato è proprio sviluppare la capacità di sintesi, allontanarmi dalle emozioni per poter mettere nero su bianco qualcosa che possa essere accessibile a tutti, non solo a me, senza raffreddare troppo lo spirito, perché è di passioni che stiamo parlando. Scrivere su DHN mi ha interrogato molto su cos’è l’equilibrio, cosa vuol dire bilanciamento, come mantenerlo in circa 1000 parole con cui una storia deve essere raccontata.

Ringrazio chiunque abbia lasciato un commento, anche e soprattutto chi si è mostrato in disaccordo con il contenuto del mio lavoro, perché oltre a cantarcela e raccontarcela da soli è importante anche accogliere i punti di vista diversi dal proprio. Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto bellissimi messaggi in privato, spero di essere riuscita a rispondere a tutti, se così non fosse accettate le mie scuse, non escludo che la mia povera testa abbia commesso qualche dimenticanza. È molto bello ascoltare le vostre impressioni, il vostro vissuto, cercare di rispondere alle vostre domande. Ho trovato particolarmente toccanti i messaggi dei genitori di piccoli e giovani ballerini, cioè di coloro che la danza non la vivono in prima persona, ma si impregnano della passione di coloro che amano di più al mondo. Continuate a sostenere la vocazione dei vostri figli perché il vostro appoggio morale è molto più importante persino di quello economico (non voglio sminuire la fatica e il sacrificio nel sostenere una formazione così costosa, ma davvero per i ragazzi sapere di avere l’approvazione dei genitori è fondamentale).

Ringrazio anche i lettori silenziosi, che non condividono, non commentano, non scrivono. So che ci siete e apprezzo la vostra discrezione, anzi, l’invidio proprio perché io ho una presenza sui social piuttosto invadente ed esondante, ogni tanto vorrei essere un po’ più riservata, come voi.

Ringrazio infine chi non legge questa rubrica, perché potrebbe essere un potenziale futuro lettore.
Ecco, non mi resta che augurarvi delle buonissime vacanze, all’insegna di qualsiasi cosa desideriate, che sia riposo, avventura, danza, mare, montagna, lettura, mostre, cinema, amore, divertimento….la lista si allunga all’infinito.

Ci ri-leggiamo a settembre!

Disegno di Rachel Ellen Design

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