Il Balletto di Milano vince la sfida: “Notre Dame de Paris” di Stéphen Delattre raccoglie fortuna e gloria

La narrazione scorre veloce intrecciandosi ad un concept che dimostra freschezza e qualità. La recensione di Francesco Borelli

di Francesco Borelli
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Dopo l’anteprima a Varese, lo scorso 13 novembre il Balletto di Milano è andato in scena, con una data unica, al Lirico di Milano con la nuova produzione “Notre Dame De Paris”.

Il balletto in due atti, liberamente ispirato al romanzo di Victor Hugo, porta la firma del coreografo francese Stéphen Delattre nominato, di recente, “Cavaliere dell’ordine delle Arti e delle Lettere” e reduce da notevoli successi in tutta Europa.

La storia narrata si svolge nel 1482 e vede protagonisti Quasimodo, il deforme campanaro della celebra cattedrale parigina, la bellissima zingara Esmeralda, di cui Quasimodo si innamora e l’arcidiacono Claude Frollo, anch’egli ossessionato dall’idea di possedere la seducente zingara. Il finale è tragico e conduce alla morte dei suoi protagonisti vittime, loro malgrado, di quei sentimenti umani – passione, ossessione, gelosia e infine amore – che rendono il racconto attuale nonostante la sua stesura risalga a quasi due secoli fa.

Delattre dimostra sin dall’apertura del sipario di avere chiaro l’obiettivo della sua coreografia: la leggibilità del racconto unito a una coreografia dinamica e avvincente. La narrazione scorre veloce intrecciandosi, felicemente, ad un concept che dimostra freschezza, qualità e bellezza. Il coreografo concepisce la sua visione del balletto in maniera teatrale e, senza azzardare paragoni con chi lo ha preceduto, infonde allo spettacolo la propria cifra stilistica e una modernità che pone Frollo al centro di tutto.

Ottime le coreografie di insieme che dimostrano la maturità di una compagnia, il Balletto di Milano, tra le realtà più importanti del panorama nazionale. I giovani danzatori della compagnia sono al servizio di Delattre e regalano la sicurezza propria dei più navigati ballerini. Tecnici, intensi, preparati: nessuna sbavatura o incertezza. Con la consulenza musicale di Davidson Jaconello che mixa Ravel, Verdi, Rossini, Minkus il corpo di ballo dà vita a momenti di insieme assolutamente di livello. Le videoproiezioni di René Zensen, nelle quali domina la celebre Cattedrale parigina, sono certamente di impatto ma potrebbero essere maggiormente curate, mentre i costumi creati da Federico Veratti, già primo ballerino del Balletto di Milano, sono efficaci ed eleganti.

Mattia Imperatore è un meraviglioso Quasimodo. Il costume cucitogli addosso da Veratti rende il personaggio e agevola un’interpretazione che è efficace e intensa. Imperatore dimostra padronanza della tecnica e la rende strumento per emozionare con attimi di pura intensità. Il suo Quasimodo è struggente, forte, innamorato, tenero, colmo di un dolore che colpisce e coinvolge.

Alberto Viggiano nel ruolo di Claude Frollo è perfetto: inquietante, malvagio, linee ottime e qualità di movimento. Ogni sua comparsa in scena regala un’atmosfera noir e cupa. L’ossessione per Esmeralda e il desiderio di possederla, oltre tutto e tutti, traspare con evidenza e una fierezza che inquieta rendendo Viaggiano ottimo interprete.

Alessandro Orlando, già maître de ballet per la compagnia, interpreta Phoebus. Danzatore navigato, Orlando riempie la scena e dimostra esperienza e sicurezza. Il suo Phoebus, di cui Esmeralda si innamora, è imponente, bellissimo, pieno di quella ostentata consapevolezza che, invece, lo condurrà alla morte.

Infine Gioia Pierini è Esmeralda. La bella gitana della fantasia di Hugo rivive, sfacciata e bella, nelle fattezze della giovane danzatrice. La Pierini è assolutamente nel ruolo: tecnica, certo, ma con quella padronanza espressiva che permette, in ogni occasione, di trasmettere emozioni. Sensuale, sicura di sé, infine fragile. Le auguriamo un meraviglioso futuro.

Martina Marini ha interpretato con grazia il ruolo di Fleur de Lys mentre impegnati nei ruoli di gargoyles, cittadini e soldati il corpo di ballo della compagnia: Paloma Bonnin, Annarita Maestri, Giusy Villarà, Luca Novello, Hiroki Inokuchi, Amanda Hall, Alessia Sasso, Davide Mercoledisanto, Emanuel Ippolito, Etienne Poletti. Inoltre Carlotta De Mattei, Giulia Gasparini e Gianmario Giacomini.

Un teatro Lirico gremito e un parterre degno delle grandi occasioni ha applaudito con entusiasmo la compagnia diretta dal Maestro Carlo Pesta ed Agnese Omodei Salè,  pronta per un tour che toccherà Italia ed Europa in una stagione, certamente, di grandissimi successi.

Crediti fotografici: Aurelio Dessì

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