Gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala in scena con “Cenerentola”

Dal 13 al 22 dicembre al Piccolo Teatro di Milano torna in scena la coreografia di Frédéric Olivieri

di DANCE HALL NEWS
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A distanza di quattro anni, dal 13 al 22 dicembre 2022, torna al Teatro Strehler Cenerentola, balletto firmato da Frédéric Olivieri sulle musiche di Sergej Prokof’ev e sul libretto di Nicolai Volkov, affidato all’interpretazione degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta dallo stesso Olivieri.

Sul palcoscenico si alterneranno 86 giovani danzatori e, nei ruoli solistici, allievi fra il 6° e l’8° corso.

Il balletto, nato nel 2015 su commissione della Fondazione Bracco, ha conosciuto nel tempo un notevole successo, in Italia e all’estero. Proposto ad anni alterni al Teatro Strehler durante le festività natalizie, è andato in scena anche alla Scala e a Brescia, Genova, Pavia, Lublino.

Lo spettacolo si avvale del contributo della Regione Lombardia.

Per Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco che dal 2012 è al fianco dell’Accademia Teatro alla Scala come Socio Fondatore,

“favorire la crescita culturale e, al contempo, offrire ai giovani l’opportunità di sviluppare i propri talenti, risponde appieno alla mission della Fondazione che nasce per formare, promuovere e diffondere espressioni della cultura, della scienza e dell’arte anche quali mezzi per il miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale”.

Rispetto alla prima versione del balletto, firmata da Rostislav Zakharov per il Bolshoi di Mosca nel 1945, la Cenerentola della Scuola di Ballo scaligera differisce per alcune parti: è in due anziché in tre atti (sette scene e un prologo per il primo atto, undici scene e un prologo per il secondo atto), il Principe compare in due scene già nel primo atto e, durante il suo viaggio alla ricerca di Cenerentola, vi sono due danze di carattere, spagnola e araba.

La partitura risponde alla tradizione coreutica dell’epoca in cui è stata ideata, con una notevole varietà di danze classiche e popolari, passi a due, variazioni, valzer, mazurche.

Il carattere di ciascun personaggio è tratteggiato attraverso temi musicali che seguono le vicende narrate nella storia: così Cenerentola è caratterizzata da tre diversi temi, il primo che sottolinea il senso di oppressione e solitudine, il secondo la speranza in un futuro più roseo e il terzo l’innamoramento e la gioia della serenità raggiunta. Le sorellastre, invece, vengono delineate attraverso toni farseschi e goffi, mentre la matrigna entra in scena accompagnata da modulazioni aspre e minacciose, in netto contrasto con le note melodiose e rassicuranti della Fata.

Nel balletto spiccano per energia e freschezza, nel primo atto, la danza delle fate delle quattro stagioni, chiamate dalla Fata Madrina per trasformare il sogno di Cenerentola in realtà e condurla al ballo, e nel secondo atto, in cui ben sei scene oltre al prologo sono dedicate al ballo a corte, la danza delle tre arance, dono del Principe che le sorellastre si contendono, le variazioni e il passo a due di Cenerentola e del Principe.

Nel ruolo di Cenerentola debuttano Rebecca Luca dell’8° corso e Laura Farina del 6° corso, mentre nel ruolo del Principe Filippo Pagani e Alessandro Francesconi, entrambi dell’8° corso.

Alla messa in scena dello spettacolo sono chiamati molti allievi ed ex allievi dell’Accademia, dai sarti agli scenografi, dai parruccai agli hair & make-up artist, dai fotografi ai videomaker.

Le scene sono firmate da Angelo Sala, i costumi degli interpreti principali sono stati disegnati da Chiara Donato. Le sculture sono state realizzate da Fausta Cerizza, ex allieva del Corso di scenografia teatrale. I costumi sono realizzati ed elaborati da allievi ed ex allievi del Corso di sartoria teatrale, nonché dalla Sartoria Brancato.

CENERENTOLA

Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri

coreografia Frédéric Olivieri

musica Sergej Prokof’ev

scene Angelo Sala

costumi Maria Chiara Donato

luci Andrea Giretti

assistenti alla coreografia Jean-Philippe Halnaut, Leonid Nikonov, Tatiana Nikonova, Giulia Rossitto, Maurizio Vanadia, Paola Vismara

elaborazione costumi Cristiana Malberti

sculture Fausta Cerizza

sartoria Pasqualina Inserra, responsabile

Con il contributo di allievi e diplomati dei corsi dell’Accademia Teatro alla Scala

Biglietti

Platea Intero € 33 | Ridotto (under 26 e over 65) € 21

Balconata Intero € 26 | Ridotto (under 26 e over 65) € 18 Lo spettacolo è in abbonamento

Per acquistare online un abbonamento https://www.piccoloteatro.org/it/pages/abbonamenti

Come e dove acquistare: https://www.piccoloteatro.org/it/pages/come-e-dove-acquistare-n

NOTA STORICA

Della prima versione del balletto sulla partitura di Prokof’ev, composta fra il 1941 e il 1944, è autore Rostislav Zakharov e andò in scena, in tre atti, al Bolshoi di Mosca nel 1945, cui fece seguito la coreografia di Konstantin Sergeev al Kirov nel 1946.

Nel Novecento, sono stati molti gli allestimenti andati in scena sulla stessa partitura: basti citare la storica versione del 1948 en travesti di Frederick Ashton per il Sadlers Wells Ballet, quella di Alfred Rodrigues del 1955 in cui Violette Verdy nel ruolo di Cenerentola venne sostituita in diverse recite da una giovanissima Carla Fracci appena diplomata, quella di Paolo Bortoluzzi del 1977 in cui i personaggi uscivano da un gigantesco libro di fiabe, con Luciana Savignano nel ruolo di Cenerentola e lo stesso Bortoluzzi in quello del Principe, o ancora quella di Maguy Marin per l’Opera di Lyon in cui i personaggi, indossando costumi in gommapiuma e maschere di plastica, si muovevano come bambole, o quella di Nureyev del 1986 ambientata nella Hollywood degli anni ’30 con Sylvie Guillem e Charles Jude, fino a quella di John Neumeier del 1992 con il titolo Cinderella Story per l’Hamburg Ballet arricchita da altre musiche di Prokof’ev e quella di Matthew Bourne del 1997 per Adventures in Motion Pictures. Fra le più recenti, si ricordano l’avveniristica versione di Yuri Possokhov, in scena con Svetlana Zakharova al Teatro Marinsky di San Pietroburgo nel 2006, con il libretto raccontato da un cantastorie fra galassie, arance drogate e magici poteri e, in apertura della stagione di balletto 2015/16 al Teatro alla Scala, la Cinderella firmata da Mauro Bigonzetti, con Roberto Bolle e Polina Semionova.

Il soggetto ispirò molti altri coreografi su partiture di diversi compositori: sulle musiche di Mozart Filippo Bertini coreografò il balletto per il Teatro alla Scala nel 1818 e, su quelle del barone Fitinhof-Schell, Lev Ivanov, Enrico Cecchetti e Marius Petipa crearono la versione più nota dell’Ottocento (1893) per il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, con Pierina Legnani nei panni di Cenerentola (fu in questo balletto che la Legnani eseguì per la prima volta 32 fouettés en tournant consecutivi). Emil Graeb firma la coreografia di Aschenbrödel su musiche di Johann Strauss figlio (ultimate e orchestrate da Josef Bayer) per la Berlin Staatsoper nel 1901 ambientando il soggetto nel grande magazzino “Le Quattro Stagioni” con protagonista una lavorante, Greta.

Foto: Giulia Martini, Anna Sincini, Giulia Sandersen, Cristina Pergolini, Matilde Capelli

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