Si è appena conclusa la dodicesima edizione di Les Étoiles, il Gala di Daniele Cipriani, imperdibile appuntamento mondano che riunisce esperti e amanti della danza e del bello. Tra il pubblico anche rappresentanti delle istituzioni ed esponenti del panorama culturale italiano.
Abbiamo assistito allo spettacolo il 29 gennaio, giorno della #MaratonaLesEtoiles, cioè della doppia recita, e le stelle hanno brillato in scena come fosse la Prima del 28 gennaio. Anche quest’anno Daniele Cipriani ha riunito un cast strepitoso con alcuni dei più grandi ballerini del mondo: Sergio Bernal, William Bracewell, Valentine Colasante, Alessandro Frola, Maia Makhateli, Paul Marque, Matteo Miccini, Marianela Nuñez, Anna Rose O’Sullivan, Giorgi Potskhishvili, Marcelino Sambé, Polina Semionova, Madoka Sugai, Timothy Van Poucke, Alejandro Virelles.
Un programma raffinato e studiato per incantare il pubblico che ha riempito la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone per tutte e tre le rappresentazioni. Ad aprire la serata La bella addormentata pas de deux con Anna Rose O’Sullivan e Marcelino Sambé seguito da Mopey di Marco Goecke interpretato da Matteo Miccini che riscuote grande successo. Spring and Fall di John Neumeier con Madoka Sugai e Alessandro Frola entusiasma. Frola conquista la sala: all’uscita tutti parlano della sua bellezza e della leggerezza della sua danza. Lo si potrebbe ammirare per ore. Cinque di Mauro Bigonzetti, in prima italiana, vede in scena la meravigliosa Polina Semionova, uno di quei nomi su cui è difficile dire qualcosa, tanta è la sua perfezione. E’ la volta poi di uno dei cavalli di battaglia di Sergio Bernal, Il cigno, coreografia di Ricardo Cue, pezzo amato da molte platee in tutto il mondo. Gli applausi per Bernal sono sempre scroscianti. Arriva poi una delle stelle più attese, Marianela Nuñez che insieme a William Bracewell interpreta con la massima raffinatezza, il pas de deux del Il cigno bianco. Nunez non delude mai, ogni movimento è curato, misurato, espressivo. È la danza. Acque di primavera è un lavoro di Asaf Messerer interpretato di georgiani a Maia Makhateli e Giorgi Potskhishvili. Da lei ci si aspetta la perfezione ed è quello che regala al pubblico, lui, bellissimo e imponente in scena, è in equilibrio con lei. Il primo tempo si chiude con il pas de deux di Don Chisciotte con Valentine Colasante e Paul Marque, meravigliosi.
Durante l’intervallo compare in scena un pianoforte ed ecco che la seconda parte si apre con una prima italiana Two and Only di Wubkje Kuindersma con il cantante musicista Michael J. Benjamin e i danzatori Matteo Miccini e Timothy Van Poucke. La musica dal vivo è sempre un valore aggiunto e la voce calda e morbida di Benjamin, prima alla chitarra, poi al piano, penetra ed emoziona gli spettatori in sala. La coreografia piace. Qui Miccini conquista definitivamente il pubblico. Segue La nuit s’achève di Benjamin Millepied con Valentine Colasante e Paul Marque seguito dal frizzante Shall we dance con Sugai e Frola. Carbon Life di Wayne McGregor è un lavoro interessante e coinvolgente su musica pop, interpretato in maniera strepitosa da Anna Rose O’Sullivan e Marcelino Sambé seguito da Obertura dello stesso Sergio Bernal che, con questo flamenco, infiamma letteralmente l’Auditorium. Polina Semionova torna con Alejandro Virelles in Voices, in priam italiana, una coreografia creata da David Dawson durante la pandemia. Sono perfetti. Il pezzo fa riflettere. È la speranza in un risveglio e in una nuova era fatta di giorni migliori. Il passo a due da Le Corsaire è eseguito in modo magistrale da Maia Makhateli e Giorgi Potskhishvili. Chiude Nuñez che torna con Willliam Bracewell in Coppelia, poi il classico defilé finale durante il quale la sala esplode in lunghi applausi.
All’uscita un pubblico entusiasta attende gli artisti e lo stesso Cipriani che ha fatto un’altra volta centro offrendo uno spettacolo di alta qualità e un programma perfettamente equilibrato. Scrive Simonetta Allder nel programma di sala:
“Accogliendo l’affermazione di Giordano Bruno secondo cui “colui che vede in sé stesso tutte le cose è al tempo stesso tutte le cose” noi vogliamo vedere Les Étoiles come manifestazione della vita e dello stesso cosmo guardando allo spiegamento plurinazionale delle sue stelle danzanti come profondamente simbolico in questo momento della storia…” Un messaggio di pace e di speranza verso un mondo migliore. Qualcuno disse che “La bellezza salverà il mondo”.
Alla fine di un Gala come Les Étoiles si ha l’impressione che questo possa davvero realizzarsi.
Les Étoiles di Daniele Cipriani
CAST 2023
Sergio Bernal | già Ballet Nacional de España
William Bracewell | Royal Ballet, London
Valentine Colasante | Opéra national de Paris
Alessandro Frola | Hamburg Ballet
Maia Makhateli | Het Nationale Ballet, Amsterdam
Paul Marque | Opéra national de Paris
Matteo Miccini | Stuttgart Ballet
Marianela Nunez | Royal Ballet, London
Anna Rose O’Sullivan | Royal Ballet, London
Giorgi Potskhishvili | Het Nationale Ballet, Amsterdam
Marcelino Sambé | Royal Ballet, London
Polina Semionova | Staatsballett Berlin, già American Ballet Theatre
Madoka Sugai | Hamburg Ballet
Alejandro Virelles | Staatsballett Berlin
Ospiti Timothy van Poucke dal Dutch National Ballet e Michael Benjamin, voce, chitarra e pianoforte
Foto di copertina: Damiano Mongelli