Al Piccolo Teatro di Milano, lunedì 20 febbraio, Lavinia Biagiotti ha presentato la sua nuova collezione Autunno-Inverno 2023/2024 con un evento di moda, teatro e danza. Durante la serata, Eleonora Abbagnato e Jacopo Tissi hanno danzato una coreografia di Adriano Bolognino rinnovando un legame, quello tra Moda e danza, che esiste da tempo.
Già nel 1924 Coco Chanel disegna i costumi per Le train Bleu, una produzione dei Ballet Russes. Nonostante Mademoiselle Chanel non abbia mai visitato l’Europa orientale evocata dai primi balletti della compagnia, un periodo della sua vita è fortemente legato alla cultura slava. L’esotismo stravagante dei Ballet Russes prende dimora a Chatelet e attrae moltissimo il pubblico soprattutto per l’estetica del colore. Prima, nel 1909, i tutù alla Degas del balletto Les Sylphides, destabilizzano le mode parigine. Vengono create gonne morbide e le punte di raso diventano scarpine basse da salotto o con un tacco appena accennato.
Ma è con la collezione Dior Primavera-Estate 1947, quando le ballerine vengono indossate dalle modelle piuttosto che dalle danzatrici, che la danza debutta in passerella e la moda sul palcoscenico. Tra il XX secolo e il nuovo millennio molte sono state le collaborazioni tra coreografi e stilisti: Roland Petit e Yves Saint Laurent, William Forsythe e Gianni Versace, Angelin Preljocaj e Jean Paul Gaultier, le sorelle Mulleavy, fondatrici del marchio Rodarte, con l’Het National Ballet, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, con Sèbastien Bertaud e di nuovo Preljocaj, (entrambe collaborazioni realizzate al Teatro dell’Opera di Roma), il marchio Zara con la New York Ballet Company. Questi rapporti sicuramente contribuiscono alla nascita del fenomeno “Ballet aesthetic”. Si tratta di una nuova tendenza della moda che si diffonde soprattutto su Tik Tok e Instagram. Dalla gonna in tulle ai collant trasparenti, dal cardigan al fiocco per i capelli, dalla cappa allo smoking con uno spirito rock, questa nuova inclinazione è un viaggio nel tempo che mescola epoche e stili in un guardaroba transgenerazionale.
Ma questo nuovo stile sembra ancora relegato alla fisicità che l’estetica della danza classica impone, lo stesso adottato anche dalla moda. Il rischio è che si generino abitudini malsane per il mancato riconoscimento negli schemi prescritti. L’influencer Monique Black, che spopola su Tik Tok per i suoi look ispirati al balletto, spesso riservati a corpi più minuti del suo, afferma:
“Per me Balletcore è un’opportunità per abbracciare la femminilità e la morbidezza perché così spesso queste caratteristiche sono tenute nascoste dalle donne plus size.”
C’è un altro aspetto. Questa tendenza diventa elemento generatore di una nuova comunità i cui membri condividono la stessa passione, il loro sogno d’infanzia. Ma è anche un’aggregazione con la quale si cerca di oltrepassare i limiti della cultura elitaria che l’ha ispirata, promuovendo l’inclusività e la diversità nel balletto e in ogni settore ad esso attinente. Bisogna aggiungere che i marchi di moda più sensibili a questa stile, di solito, hanno un vivo interesse per l’ecologia. Ciò vuol dire che è possibile disporre dei loro prodotti attraverso degli acquisti sostenibili: tradizionalmente realizzato in mussola di cotone, il tulle moderno è quasi sempre in poliestere riciclato, i leggings sono in nylon Amni Soul Eco che impiega cinque anni per degradarsi rispetto ai decenni richiesti dal poliammide originale, le scarpe basse con la punta quadrata forgiate sul modello delle scarpe da punta, non sono tinte con il cromo, (spesso utilizzato nell’industria tessile è una delle sostanze chimiche più tossiche e inquinanti che arreca problemi di salute a coloro che le indossano e all’ambiente per lo smaltimento dei rifiuti nei corsi d’acqua.)
Ad ogni modo alla base del fenomeno c’è sicuramente il fascino innegabile del balletto: la grazia apparente, la femminilità e la seduzione più o meno velate, il mitologico, il soprannaturale il simbolismo oggi esercitano un’intensa forza attrattiva. Possiamo dire realmente che la danza sia ritornata di moda e che il Ballet aesthetic sia la nuova forma in cui il balletto permea le nostre vite anche quando sembra a volte così distante.
Crediti fotografici: Pietro D’Aprano