The Sofa: la complessità delle relazioni secondo l’israeliano Itzik Galili

Un divano come luogo di narrazione delle storie

di Giada Feraudo
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Luca Filoscia, Matilde Tienni

Sul palco dello State Kremlin Palace, uno dei più prestigiosi palcoscenici della Russia, un grande divano giallo sovrasta lo spazio scenico e accoglie la complessa quotidianità di una relazione che vede tre protagonisti.

In occasione del gala Ballet stars of the XXI century, Itzik Galili, coreografo di questa performance, come sempre lascia il suo segno distintivo sull’indagine dello spazio scenico raccontando due vicende amorose non cosi distinte che si intersecano in una sola.

Sulle note del brano “Nobody” di Tom Waits le relazioni si consumano: la figura maschile della prima coppia (Mikhail Kaniskin, principal dancer del Teatro dell’Opera di Berlino) funge da perno intorno a cui gli altri due interpreti, Soraya Beatriz Bruno e Michael Banzaf, ruotano.

Il contrasto creato dai costumi fa sorgere l’interrogativo di una possibile fusione di più periodi storici differenti, così come l’incrocio di tre contesti sociali. Un completo beige formato da camicia e pantalone elegante con bretelle, un coordinato pantaloncini e canottiera verde acido e infine il contrasto maggiore dato da un pantalone rosso e una maglietta nera, entrambi di pelle.

Azioni quotidiani come prendersi, tirare e lasciarsi sono trasformate in danza raccontando così momenti di vita conviviale tra atti di intimità e scontro.

Si può immediatamente notare anche la differenza tra il primo e il secondo duo: in quest’ultimo, infatti, si riscontra una maggiore forza fisica data dal fatto che si tratta di una coppia maschile. Inoltre, se nel primo duo era l’uomo a ricoprire il ruolo dominante, nel secondo la differenza è più labile, anzi è proprio lui che si sostituisce alla donna.

Entrando in un ambiente domestico e in uno spazio così intimo e raccolto come quello rappresentato dal divano Galili crea una connessione con lo spettatore, che riesce a riconoscersi in questa narrazione universale a prescindere dal genere e dal contesto in cui si inserisce.

Crediti
Coreografia: Itzik Galili
Interpreti: Mikhail Kaniskin, Soraya Beatriz Bruno, Michael Banzaf

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