Danza Error System si rivolge direttamente al neo Ministro della Cultura Giuli, ripresentando l’indagine sulla situazione dei corpi di ballo nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche italiane

di DANCE HALL NEWS
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Danza Error System non smette di lottare per la salvaguardia dei corpi di ballo e per la tanto promessa apertura dei due nuovi corpi di ballo ventilata dal precedente Ministro alla Cultura e dal suo staff. I lavori per definire il Codice dello Spettacolo che era stato promesso nel 2024,  però si sono interrotti in estate e l’ipotesi dei due corpi di ballo facenti parte di  fondazioni liriche è diventata quella di due corpi di ballo esterni da utilizzare alla bisogna fra diverse fondazioni .

Per questo Danza Error System ha raccolto firme importanti dal mondo del teatro e dei corpi di ballo italiani e ha sottoposto anche al neo Ministro Giuli un’indagine approfondita per portare alla sua attenzione la disastrosa situazione della Danza in Italia.

Lo riportiamo qui di seguito fedelmente e ci associamo come redazione di DHN ai suoi obiettivi.

Ci risiamo. Nuovo Ministro della Cultura, stessa lotta. Dopo Franceschini, dopo Sangiuliano,
Giuli è il terzo Ministro al quale abbiamo lanciato il nostro appello.

 

Facciamo, brevemente, il punto della situazione sui corpi di ballo delle fondazioni lirico-sinfoniche.
L’ex Ministro Sangiuliano e il Sottosegretario Mazzi, in più occasioni, hanno annunciato la loro
volontà di investire nella danza e di riaprire almeno due nuovi corpi di ballo presso le fondazioni
lirico-sinfoniche.

 

Recentemente, però, siamo venuti a conoscenza, dai nostri rappresentati sindacali nazionali e da
alcune personalità del settore, che le intenzioni del Ministero non sarebbero state quelle annunciate;
in particolare il Ministero avrebbe voluto creare due compagnie di balletto ex novo, scorporate dalle
fondazioni lirico-sinfoniche, condannando i danzatori e le danzatrici all’ennesima finta soluzione,
alla normalizzazione del precariato, alla negazione dei loro diritti, all’instabilità più totale.
Non ci dilunghiamo, qui, sulla pericolosità di un’eventuale concretizzazione di tale intenzione, ne

abbiamo parlato a lungo sul nostro canale social. Ci limitiamo a dire che le fondazioni lirico-
sinfoniche sono enti stabili e che sono tenute a programmare la propria attività con masse artistiche

interne e a tempo indeterminato. È anche per questo che percepiscono circa la metà del totale dei
fondi statali destinati al comparto dello Spettacolo dal Vivo.
Scorporare i corpi di ballo significherebbe legalizzare un sistema di privatizzazione e di
esternalizzazione, significherebbe mettere a rischio l’intero modello delle fondazioni, creare un grave precedente, significherebbe discriminare, per l’ennesima volta, i corpi di ballo, ingiustamente esternalizzati, rispetto ai cori e alle orchestre, giustamente internalizzati.

 

Nonostante queste informazioni che, se trovassero compimento, tradirebbero le aspettative della
categoria e nonostante le ultime dinamiche politiche che ci hanno lasciati molto perplessi, non
abbiamo perso tempo.
Abbiamo inviato al nuovo Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il nostro fascicolo di
quasi 30 pagine, contenente un’indagine completa, suddivisa in 11 capitoli, sulla situazione dei
corpi di ballo delle fondazioni lirico-sinfoniche (si allega documentazione).
Insieme alla suddetta indagine, abbiamo inviato al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, e,
in lettura, al Sottosegretario di Stato, Gianmarco Mazzi, al Direttore Generale dello
Spettacolo dal Vivo, Antonio Parente, alla Presidente del Consiglio Superiore dello Spettacolo,
Eleonora Abbagnato, e alle Organizzazioni Sindacali, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fials
Cisal, una raccolta firme delle danzatrici e dei danzatori (étoiles, primi ballerini, solisti e
corpo di ballo) facenti parte degli attuali quattro corpi di ballo stabili (Teatro alla Scala di
Milano, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo)
e del corpo di ballo dell’Arena di Verona.

Abbiamo raccolto 280 firme, che sono più dei 212 posti totali individuati per il “Ballo” nelle attuali
dotazioni organiche, quindi possiamo dire che la rappresentanza è totale.

Ciascun corpo di ballo ha sottoscritto le medesime e seguenti richieste:

 

“Con la presente, siamo a richiederle che i nuovi corpi di ballo, che verranno ricreati, siano alla pari delle orchestre e dei cori, stabili e all’interno delle dotazioni organiche delle fondazioni lirico- sinfoniche, unici istituti dove è possibile svolgere la nostra professione con garanzie e regole che tutelano la stabilità dell’impiego, quindi con la continuità e le giuste condizioni di cui necessita il nostro mestiere.
Siamo a porre alla sua attenzione un’ulteriore richiesta: è fondamentale che i criteri di assegnazione dell’ex FUS siano modificati, attribuendo maggior punteggio, quindi maggiori risorse, alle fondazioni che producono balletto con un proprio corpo di ballo interno.”

 

Dal Teatro alla Scala di Milano sono arrivate anche le firme dell’attuale Sovrintendente, Dominique
Meyer, e dell’attuale Direttore del corpo di ballo, Manuel Legris, i quali, spontaneamente, hanno
ritenuto di voler condividere le istanze e le richieste da noi espresse, sottoscrivendo a loro volta,
durante lo svolgimento della raccolta firme in teatro, i contenuti.
Non avendo avuto il tempo materiale per coinvolgere nell’immediato anche gli altri Sovrintendenti
e Direttori, sarà nostra premura renderli partecipi, certi del fatto che anche i Sovrintendenti e i
Direttori del Teatro dell’Opera di Roma, del Teatro San Carlo di Napoli, del Teatro Massimo di
Palermo e dell’Arena di Verona sposano i contenuti qui espressi.

 

L’intento di tale raccolta firme è di trasmettere, con spirito partecipativo e produttivo, le istanze
della nostra categoria che, come Danza Error System, rappresentiamo, quindi le testimonianze
dirette di coloro che vivono in prima persona tutta la situazione riguardante i corpi di ballo e sui
quali ricadrà qualsiasi scelta politica che verrà o non verrà compiuta.
Abbiamo chiesto al Ministro Giuli di ascoltare il nostro appello e di poter instaurare, fin da subito,
un dialogo e un confronto volti a raggiungere finalmente delle soluzioni giuste per il nostro settore.
Per altro, c’è già una soluzione corretta e concreta: il disegno di legge n. 568, in discussione presso
la Settima Commissione del Senato, a prima firma del Senatore Luca Pirondini e cofirmato dal
Presidente di Commissione, il Senatore Roberto Marti.
Basterebbe velocizzare l’iter del suddetto provvedimento, far sì che diventi un disegno di legge
bipartisan, sposato da tutte le forze politiche, e approvarlo urgentemente.
Noi non ci fermeremo, fino alla fine.
Se continueranno ad omettere la verità, noi faremo ancora più rumore.
Se continueranno a prenderci in giro, noi faremo ancora più rumore.
Se continueranno a dimenticarsi di noi o a cercare di manipolarci con soluzioni ambigue e
inefficaci, noi faremo ancora più rumore.
La danza non si salva perché è bella. La danza si salva se a salvarsi sono le danzatrici e i
danzatori, quindi i loro diritti.
Finché non verranno salvaguardati i quattro corpi di ballo esistenti e riaperti nuovi corpi di
ballo, stabili e interni alle fondazioni lirico-sinfoniche, noi faremo ancora più rumore.

 

Anna Chiara Amirante, Vito Lorusso, Andrea Morelli, Alessandro Staiano

Cliccando qui di seguito il testo completo dell’indagine sui corpi di ballo già presentata in Senato il 6 febbraio 2024 e presente sul sito del Senato della Repubblica Italiana.

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