Venerdi 8 novembre al Teatro alla Scala sarà l’occasione per vedere una serata dedicata ai due massimi coreografi neoclassici americani, uno allievo dell’altro, così diversi fra loro ma allo stesso tempo così perfettamente compatibili: George Balanchine e Jerome Robbins. Due grandi coreografi per cui la musica era assolutamente fondamentale in quanto elemento ideale per “sentire la danza”.
Di Balanchine andrà in scena Theme and Variations. Il quarto movimento della Suite n° 3 per orchestra di Tchaikovsky op55 dura circa 21 minuti ed è composto da un tema seguito da 12 variazioni. Da qui il titolo del balletto che Balanchine pensò sulla partitura nel 1947 per l’allora Ballet Theatre, poi diventato American Ballet Theatre, nel linguaggio comune degli appassionati di danza chiamato amichevolmente T&V.
Nacque per Alicia Alonso prima ballerina assoluta dalla tecnica portentosa, a cui Balanchine si appellò per eliminare qualsiasi chiave interpretativa dal proprio lavoro: doveva essere danza pura, astratta, un mero omaggio al balletto della Russia Imperiale, la cui caratteristica è la velocità incredibile del fraseggio dei passi e una coreografia estremamente musicale che non dà respiro dal primo all’ultimo secondo.
Le variazioni dei principal, assoli e passo a due centrale, si alternano a quelle del corpo di ballo, per poi accendersi nella Polonaise finale in cui tutta la compagnia di 26 elementi si riunisce in un climax esaltante di musica e danza.
Un capolavoro assoluto, perfetto come un cristallo che impegna il corpo di ballo e i principal fino allo stremo. È famosa un’intervista a Gelsey Kirkland al termine di una storica registrazione di T&V al Metropolitan, in cui disse che dopo aver ballato T&V “ti accorgevi di avere ancora le gambe solo perché le vedevi”.
La musica di Chopin sarà invece la costante degli altri due balletti della serata coreografati da Jerome Robbins, Dances at a Gathering del 1969 e The Concert del 1956. Chopin infatti è autore prediletto da Robbins che sulle sue musiche per piano solo coreografò successivamente anche In the night e Other Dances. Al pianoforte al Teatro alla Scala ascolteremo Leonardo Pierdomenico.
Dances at a Gathering è costruito su Mazurke Valzer e Studi di Chopin. Anche qui come per Balanchine l’obiettivo è quello della danza pura, per puro divertimento, ma solo all’apparenza. La danza in “Dances at a Gathering”, anche per grande merito della musica, comunica sempre qualcosa nelle relazioni fra le coppie nelle dinamiche fra soli, passi a due e trii. Per la prima volta alla Scala (!), vediamo questo capolavoro di Robbins, il cui stile morbidissimo e naturalissimo, estremamente musicale, con richiami continui al folclore genera un’ora di gioia, malinconia e danza splendida. Inciso: alla Scala Robbins è stato messo in scena finora solo in tre occasioni nella storia: Après midi d’un faune, Les Noces e The Cage; ora finalmente grazie a Manuel Legris è arrivato di nuovo nel repertorio scaligero con due dei suoi titoli più belli.
I ruoli dei ballerini si identificano per il colore del costume e il balletto inizia con uno struggente assolo per il Brown Boy sulla Mazurka opera 63 n°3, in cui si sono distinti i principali interpreti maschili del tardo novecento: da Edward Villella nel 1969 alla prima mondiale, passando poi per Nureyev nel 1970 alla Royal Opera House, Manuel Legris all’Opéra de Paris nel 1991 e tanti altri.
Splendido anche il secondo brano, passo a due sul Valzer op.69 n°2, detto anche Wind Waltz, in cui gli interpreti con ampi movimenti eseguiti prima da lui Green Boy e poi da lei Mauve Girl si riuniscono in sincrono, come se fossero foglie al vento che si rincorrono per poi volare insieme.
Da citare anche assolutamente l’assolo ironico sullo Studio op.25 n°4, creato per Violette Verdy e ballato dalla Green Girl che non entra in scena prima di una ventina di minuti. Qui Jerome Robbins gioca con la musica dando accenti particolarmente espressivi: è ispirato dai passi di una grande ballerina che torna sul palco e ricorda i passi che faceva, flirtando con il pubblico. Un vero gioiello.
Infine la serata chiuderà con The Concert, prima esecuzione alla Scala, in cui Jerome Robbins si lascia andare ad una comicità esilarante ma sottile. Nato nel 1956 con protagonista Tanaquil LeClerque, la splendida moglie di Balanchine tanto amata da Robbins, The Concert è la descrizione dei tic e delle fantasie del pubblico mentre assiste ad un concerto per piano solo di brani di Chopin.
Un cast di personaggi eccentrici e comici danzano sulla musica di Chopin che è stata rinominata con fantasiosi nomi di “programma” come lo Studio “Butterfly”, il Valzer “Minute”, il Preludio “Raindrop”, ecc. Una nota: le scene sono di Saul Steinberg, grande disegnatore umorista della seconda metà del Novecento.
Il trittico sarà in scena dall’8 novembre, data della prima, per altre 7 recite nelle seguenti date: 12/13/14/15/16/17 e 20 novembre
Le coppie principali di T&V saranno:
Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko 8-13-16-20 novembre
Alice Mariani e Mattia Semperboni 12 e 15 novembre
Maria Celeste Losa e Navrin Turnbull 14 e 17 novembre
Tutti i cast di Dances at a Gathering e The Concert sono visibili sul sito scaligero all’indirizzo:
https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2023-2024/balletto/trittico-balanchine-robbins.html
Programma
Theme and Variations
Nuova produzione Teatro alla Scala
George Balanchine © The George Balanchine Trust, coreografia
Patricia Neary, supervisione coreografica
Pëtr Il’ič Čajkovskij, musica
Luisa Spinatelli, scene e costumi
Monia Torchia, collaboratore scenografo e costumista
Andrea Giretti, luci
The performance of THEME AND VARIATIONS, a Ballet, is presented by arrangement with The George Balanchine Trust and has been produced in accordance with the Balanchine Style® and Balanchine Technique® Service standards established and provided by the Trust.
Dances at a Gathering
Nuova produzione Teatro alla Scala
Jerome Robbins, coreografia
Performed by permission of The Robbins Rights Trust
Ben Huys, supervisione coreografica
Fryderyk Chopin, musica
Leonardo Pierdomenico, pianoforte
Joe Eula, costumi
Luci Jennifer Tipton, riprese da Perry Silvey
The Concert
Allestimento del Teatro dell’Opera di Roma
Nuova produzione Teatro alla Scala
Jerome Robbins, coreografia
Performed by permission of The Robbins Rights Trust
Jean-Pierre Frohlich, supervisione coreografica
Fryderyk Chopin, musica
Clare Grundman, orchestrazione
Leonardo Pierdomenico, pianoforte
Saul Steinberg, scene
Irene Sharaff, costumi
Luci Jennifer Tipton, riprese da Perry Silvey
Direttore Fayçal Karoui