A Caracalla magico dialogo tra antico e moderno con Aterballetto

Inaugurato sabato 13 aprile lo specchio d’acqua con Rhapsody in blue

di Fabiola Di Blasi
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Roma – Sabato 13 aprile, con una doppia performance pomeridiana, è stato inaugurato lo SPECCHIO D’ACQUA alle Terme di Caracalla, installazione multifunzionale, teatro dell’acqua e sull’acqua munito di un palcoscenico che può ospitare performance ma anche conferenze, incontri e lectio magistralis.

Il progetto, che fa rivivere le antiche Terme in cui ci si recava per rigenerare corpo e spirito, è nato dalla collaborazione di Mirella Serlorenzi, direttrice del sito, con l’architetto Hannes Peer ed è promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro. Il risultato finale è frutto di connessioni e preziose collaborazioni tra cui quella con Cristiano Leone, curatore artistico, Maurizio Pinotti, responsabile tecnico delle Terme, gli architetti Paolo Bornello, Andrea Grandi e Carmelo Garozzo, il paesaggista Beppe Provasi, lo staff di Caracalla, Electa, Rosanna Cappelli, Anna Grandi, Gabriella Gatto, Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera…

Sotto un cielo azzurrissimo e davanti a un pubblico eterogeneo composto da amanti ed esperti del settore ma anche da turisti, passanti e bambini curiosi e attratti da tanta meraviglia, si è esibita per due volte consecutive la Compagnia Aterballetto con una coreografia di Iratxe Ansa e Igor Bacovich, Rhapsody in Blue, che ha reso ancora più speciale quest’evento tanto applaudito.

“La cosa che vogliamo regalare è l’idea di poter essere protagonisti, insieme al monumento, di un momento d’arte, di condivisione, di bellezza, di riflessione. Per questa inaugurazione che ci trova davvero tanto felici, abbiamo pensato ad uno spettacolo di Aterballetto. So che molti di voi sono esperti di danza contemporanea ma lo dico per coloro che apprezzano la danza ma che non la conoscono benissimo: Aterballetto è una nostra gloria nel mondo.” Cristiano Leone

I danzatori sono entrati a vista (non ci sono strutture, quinte, fondali ma lo spettatore è dentro lo spazio scenico con l’artista e partecipa anche al prima e al dopo, oltre che al momento performativo), si sono posizionati ed hanno danzato sulle note di “Beggin the blues” di Bessie Jones (un passo a due) e di “Rhapsody in  blue” di George Gershwin. L’incredibile bellezza dei corpi in movimento in semplici ma efficaci costumi blu, della scenografia imponente del sito, del suono costante dell’acqua e di tutto lo scenario riflesso, appunto come fosse uno specchio, nella vasca/palcoscenico, ha ipnotizzato tutti. Un progetto riuscito, un’ottima intuizione che evidenzia la potenza dell’incontro tra passato e futuro e tra le diverse arti e i settori uniti nell’esplorazione di nuove possibilità. In un mondo a volte stanco in cui è già stato fatto tutto e che sembra spesso sgretolarsi su sé stesso, c’è chi impiega forza e amore per costruire, proporre, stimolare, creare magia, condividere e metterci davanti alla famosa bellezza che sempre ci salverà.

Rhapsody in Blue
Coreografia: Iratxe Ansa e Igor Bacovich
Musica: George Gershwin, Rhapsody in Blue, Bessie Jones, Beggin’ the blues
Set e costumi: Fabio Cherstich
Luci: Eric Soyer
Prima assoluta 17 febbraio 2024, Teatro Regio di Parma

Foto di copertina: Piero Tauro

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