Spesso capita, quando qualcuno viene a mancare, che si utilizzino frasi del tipo: “Mi spiace molto, era una brava persona”. Nessuna parola, seppure semplice, potrebbe raccontare meglio Il caro Joe Lampugnani.
Martedì alle 15 il re del tip tap, come lo chiamavo io, ci ha lasciati, se n’è andato tra l’incredulità di tanti e il dolore di molti. Lasciandoci basiti, attoniti di fronte ad una notizia inaspettata e tremendamente triste.
Incontravo Joe tutte le settimane. Entrambi insegnavamo presso “Studio Danza Novara” e da due anni ormai, nei cambi d’ora, chiacchieravamo, raccontandoci pensieri e opinioni, condividendo progetti e racconti. Ciò che amavo tanto di lui, e glielo facevo notare, è che mai lo abbandonava quel sorriso smagliante che lo accompagnava sul palco quando si esibiva in quella danza tanto amata e che, tanto, gli aveva donato. Ci sono persone che hanno un grande dono; pur tra mille difficoltà riescono a trovare una ragione per essere felici, che riescono a vedere il bicchiere mezzo pieno perché in fondo, c’è sempre il sole.
Joe era così. Rincorreva il sole. Sempre.
Danzatore di tip tap, Maestro amatissimo, coreografo di infinito talento, cantante. Definito il Gene Kelly italiano si è diviso tra teatro e televisione, partecipando a eventi di ogni tipo in Italia e all’estero.
Ha coreografato anche per il cinema e la pubblicità, oltre che per Grandi Eventi e Convention. Tra le ultime esperienze lo show teatrale al fianco dell’étoile Sabrina Brazzo “La mia vita d’artista”.
In Tv ha collaborato con Canale 5, Italia Uno, Rete 4, TV Svizzera italiana etc.
Potremmo raccontare a lungo le tante esperienze di lavoro di Joe, potremmo ricordare il grande patrimonio lasciato in tutti i suoi allievi, le lezioni oltre la danza, la cura del ritmo, l’amore per le claquette, il sole dentro.
Lascia la moglie Betty e due figli.
Joe era proprio una brava persona.