Akram Khan Company, una delle compagnie di danza contemporanea più innovative e rispettate a livello internazionale, celebrerà il suo 20 ° anniversario il 4 ottobre 2020. La compagnia, formata nel 2000 da Akram Khan e Farooq Chaudry, è famosa per le sue creazioni molto fantasiose e per le produzioni commoventi in cui la narrazione è allo stesso tempo epica e intima.
Khan è stato riconosciuto in tutto il mondo come uno dei coreografi più importanti nel panorama odierno della danza (ricordiamo la celebrata creazione per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012, l’Olivier Award 2012 per la produzione solista di DESH, il premio Outstanding Achievement nella Danza agli Olivier Awards 2019 per il pezzo solista XENOS e nel 2005 l’ MBE per i servizi alla danza.)
Per celebrare i suoi 20 anni di storia, la Compagnia presenterà un programma di lavoro in live-streaming dove tutti i contenuti, inclusi cortometraggi di danza e musica, tavole rotonde, memorie itineranti e documentari sono stati creati e prodotti esclusivamente per questa occasione. Lo streaming sarà accessibile gratuitamente in tutto il mondo sul sito web, sul canale YouTube e su Facebook Live della Compagnia, ed inizierà alle h.13:00 italiane Domenica 4 Ottobre 2020
Con The Silent Burn Project, la Compagnia invita il pubblico a intraprendere un viaggio di danza e musica con artisti internazionali in tutto il mondo. Il programma includerà cortometraggi con i ballerini della Compagnia: Yen-Ching Lin, Ching-Ying Chien, Theo TJ Lowe, Kristina Alleyne, Sadé Alleyne, Kennedy Junior Mutanga e lo stesso Akram Khan, oltre ai musicisti Sohini Alam, Nina Harries, AC Manjunath, David Azurza, Chitra Poornima Sathish.
Sarà una grande opportunità per esplorare le questioni fondamentali per i valori della Compagnia e per creare un dialogo con artisti e pensatori all’interno di due tavole rotonde. Il primo si concentrerà sulla Diversità, con contributi speciali della ballerina americana Misty Copeland, della poetessa britannica Suhaiymah Manzoor-Khan, del critico culturale indiano Rustom Bharucha, dell’attivista culturale del sud-est asiatico Eddin Khoo e della docente britannica di teatro Royona Mitra. Una seconda conversazione verterà su Dio, raccogliendo le opinioni dell’antropologo britannico Jerome Lewis, del ricercatore di danza indiano Jayachandran Surendran e dello scrittore e attivista indonesiano Ayu Utami.
La compagnia ha anche pubblicato The Fury of Beautiful Things, un libro fotografico che ripercorre gli ultimi due decenni di danza. Una selezione d’immagini del libro e degli ultimi 20 anni può essere scaricata qui.
https://www.dropbox.com/sh/p1ztrj60v6hzcea/AAD_9ePTnl_YnpuqYUsNIgvba?dl=0
Akram Khan, ha dichiarato: “Siamo nel mezzo di un cambiamento sismico e penso che questa possa essere un’opportunità per tutti noi di portare alla luce collettivamente il nostro passato. Un passato che potremmo aver sepolto nella terra e nei nostri corpi, sperando sempre silenziosamente che restasse nel passato. Gran parte di questo passato era ed è ancora radicato nelle idee e nelle azioni di separazione, abbandono, speranza, paura e negazione. E si è lentamente e inevitabilmente fuso nei temi e nelle narrazioni all’interno del lavoro che ho creato negli ultimi vent’anni all’AKC. Ma guardare indietro richiede coraggio. E nel mio viaggio come artista, devo continuare a gridare ad alta voce: non sono mai stato solo nel portare alla luce queste storie impegnative. E così eccoci qui, in un momento in cui siamo costretti a smettere di viaggiare, a smettere di muoverci, a fermarci. Ma stare fermi per me non significa fermarsi. Mi piace credere che significhi solo fare una pausa. Quindi, dopo questi vent’anni di dissotterrare, scoprire e rivivere attraverso nuove lenti, questo è un momento per me per riflettere e per guardare indietro alle orme che noi dell’AKC abbiamo intrapreso collettivamente; di apprezzare tutti i passi che ci hanno seguito, a volte guidato ma più spesso che hanno camminato con noi, facendo sì che non ci sentissimo mai soli nel viaggio, sempre solitario, di un artista, la cui voce, il corpo e la pelle è sempre appartenuta alla terra e non al cielo.”
Farooq Chaudhry, produttore e co-fondatore di Akram Khan Company, ha dichiarato: “Come riassumo il significato degli ultimi vent’anni? Non posso, ma la nostra celebrazione dell’anniversario digitale, The Silent Burn Project, lo farà per me. È una gioiosa riflessione sul nostro passato, un momento per essere ancora nel presente e uno sguardo incrollabile verso il futuro. Il tutto nell’incertezza di una pandemia che ci ha lasciato privi del nostro più caro e intimo amico: lo spazio fisico. La storia della Akram Khan Company è un viaggio di almeno mille talenti ai quali sono profondamente grato. In tutto il mondo, abbiamo cercato di imparare e crescere da ogni atto creativo e persona con cui siamo stati coinvolti e questo mi dà un immenso senso di orgoglio e quello che personalmente considero il nostro più grande risultato.”
Foto: Laurent Ziegler