Incontrare Elena Lobetti e sentirla parlare dei tanti progetti che crea e che segue, tutti di altissimo livello, è qualcosa di estremamente stimolante. Colpiscono il suo entusiasmo, la sua energia e la sua genuinità nel raccontare, sempre con un sorriso, le belle realtà a cui dà vita e forma.
Raccontaci in breve di te, qual è stato il tuo percorso e quali le tue principali esperienze.
Ho iniziato a studiare danza a Torino, negli anni Settanta, presso la Scuola di Sara Acquarone, e ho proseguito presso l’Accademia John Cranko di Stoccarda. Il mio è stato un percorso classico, ai tempi la danza contemporanea non era contemplata nella formazione di uno studente; quando già lavoravo e dalla Germania mi sono trasferita a Lione ho avuto modo di avvicinarmi anche al contemporaneo, un mondo per me tutto nuovo, ma che ho conosciuto soltanto dopo i 20 anni. Ho avuto la grande fortuna di lavorare fino a 38 anni per compagnie e produzioni che spaziavano dal classico, al neoclassico al contemporaneo, e ho avuto l’onore di entrare nei più grandi teatri del mondo.
Da anni ormai organizzi eventi, stage e workshop di alto profilo rivolti alla formazione. Quali sono questi appuntamenti e qual è l’obiettivo principale su cui ti concentri?
Da quando ho smesso di ballare mi sono dedicata alla formazione di giovani danzatori e all’organizzazione di eventi, principalmente allo Stage Internazionale AlpiDanza, che ha avuto la sua prima edizione quattordici anni fa. Inizialmente ho presentato una versione estiva che si è sempre svolta nel mese di luglio; dopo qualche anno ho aggiunto un’edizione invernale, AlpiDanza Winter, e alcuni appuntamenti in formula weekend in alcune città italiane. Il prossimo febbraio, ad esempio, saremo a Bologna.
Oltre al fatto che mi piace organizzare eventi, il mio primo pensiero è cercare di dare un sostegno ai giovani danzatori che vogliono fare questo mestiere: l’Italia purtroppo non offre molte possibilità di lavoro nel campo artistico e per questo il mio obiettivo è quello di far conoscere ai ragazzi alcune meravigliose ed importanti realtà estere e metterli in contatto con direttori di Accademie e Compagnie internazionali. A questo proposito sto organizzando, alle Fonderie Limone di Moncalieri (To), una giornata dedicata alle audizioni per varie e prestigiose istituzioni europee: Accademia John Cranko di Stoccarda, Staatstheater Nurnberg Ballet, Compagnia Nacho Duato, Opéra de Lyon. È una prima edizione e si svolgerà il prossimo 1 febbraio 2025: ho invitato direttori e rappresentanti di queste importanti realtà che terranno lezioni/audizioni dalle 10 alle 18 aperte a studenti, pre-professionisti e professionisti dai 12 ai 27 anni. I ragazzi selezionati avranno la grande opportunità di essere invitati a studiare o a lavorare presso accademie e compagnie europee.
È molto interessante il tuo punto di vista sulla qualità del prodotto che vuoi offrire, che si distingue da tanti altri presenti sul mercato. Quanto è difficile dare qualità ad eventi di questo tipo? Cosa fa la differenza?
È difficilissimo, in questo momento storico, distinguersi dalla massa: ogni fine settimana ci sono ovunque workshop e concorsi di danza, non è semplice per le famiglie e gli studenti orientarsi. Io credo che la qualità faccia la differenza e la differenza si può fare solo con la conoscenza.
Una cosa per me fondamentale che cerco con tutte le mie forze di passare ai ragazzi è che se vogliono lavorare come danzatori devono crearsi una capacità critica che li piloti verso un buono studio della danza, devono informarsi quanto più possibile su tutto quello che esiste nel mondo e non smettere mai di guardarsi intorno.
Uno dei tuoi principali obiettivi è quello di dare ai giovani opportunità concrete per la loro crescita professionale: come cerchi di realizzarlo?
Io sono stata molto fortunata, credo che questo sia il lavoro più bello che ci sia: quando incontro giovani che vogliono intraprendere la carriera mi emoziono. Oltre a organizzare questi eventi seguo privatamente giovanissimi allievi dagli 11 ai 15 anni e li preparo per le audizioni seguendoli anche dopo, nel passaggio da studenti a professionisti. Ormai posso dire di avere davvero tanti “figli della danza” sparsi nel mondo e ogni volta mi scalda il cuore sentire la loro riconoscenza: alcuni stanno ancora studiando in accademie statali, altri lavorano già da tempo in compagnia.
Il prossimo appuntamento sarà AlpiDanza Winter, che si svolgerà a Torino durante le vacanze natalizie. Svelaci cosa ci riserverà questa nuova edizione.
La prossima edizione AlpiDanza Winter si svolgerà a Torino nei giorni 27-28-29 Dicembre 2024, presso il Centro Danza Royal (Via San Marino 89/14). Si tratta di tre giorni intensivi con maestri di chiara fama internazionale provenienti dalle realtà di compagnie e accademie europee importanti. Lo stage offre due percorsi distinti per età: livello intermedio e livello avanzato, tre lezioni da un’ora e mezza, ogni giorno e per ogni percorso: una lezione di danza classica e due di danza contemporanea.
Questa edizione è straordinaria perché offre lezioni di classico di alto livello, per la prima volta ci sarà sbarra a terra per chi vorrà migliorare postura, impostazione e flessibilità, ma ciò che la distingue dagli altri workshop sono tre Maestri che hanno il permesso di insegnare il repertorio contemporaneo di Marcos Morau, Crystal Pite e Johan Inger, tre giganti del mondo della coreografia. Ci tengo a sottolineare che questo significa trasmettere un pezzetto di storia della danza: i ragazzi hanno bisogno di cultura che guidi i loro passi verso la danza vera. Si tratta di un’occasione davvero importante che spero che i giovani colgano, un’occasione che tra l’altro non so se mi capiterà ancora di poter offrire.
Sono anche convinta che una cosa che ha sempre reso speciale AlpiDanza è il fatto che io non abbia una scuola di danza: gli iscritti arrivano da ogni parte d’Italia, non si conoscono tra di loro, si crea sempre un’atmosfera sana dove ognuno pensa a migliorare se stesso e dove avvengono incontri e si stringono amicizie che spesso durano nel tempo.
A questo aggiungiamo che Elena Lobetti ha creato, quasi cinque anni fa, la possibilità, rivolta soprattutto ai professionisti ma aperta anche a chiunque abbia un livello avanzato, di prendere parte a due lezioni settimanali fisse di danza classica. Una cosa estremamente importante soprattutto in una città come Torino, che purtroppo non offre, salvo rare eccezioni, molte opportunità di questo genere.