“Torniamo al Tango, torniamo a camminare”. Aoniken Quiroga

di Vittoria Maggio
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“Hoy quiero hablar de la comunidad de tango o mejor dicho a la comunidad del tango en el mundo, hoy en día nos encontramos con el más grande desafío que vivió el tango, ya que, según mi parecer estamos en la cornisa de la banalidad, de la pérdida de lo escencial y el riesgo es caer en el fracaso,que ya en otros tiempos han sufrido otros ritmos..

Oggi desidero parlare alla comunità del tango nel mondo perché in questo periodo abbiamo di fronte una grande sfida, poiché penso che attorno a noi ci sia tanta banalità e perdita di essenzialità che rischiamo di trovarci nello stesso marasma in cui anche altri ritmi, altri balli si sono trovati in momenti differenti….

 Yo amo el tango, es lo único que se hacer, es a lo unico que dedique cada hora de mi vida, desde mis 7 años en adelante…..

Amo il tango, è l’unica cosa che so fare davvero, gli ho dedicato ogni ora della mia vita dai miei 7 anni in poi…

Vivo en italia hace 5 y sufro, sufro porque la situación actual, donde se han perdido los códigos que me criaron, donde el respeto hacia el prójimo viene destruido por el egocentrismo, donde la palabra MAESTRO viene utilizada para cualquier cachivache, donde a los grandes interpretes de la musica como TROILO O PUGLIESE vienen corridos al costado por que “son dificiles”, donde la milonga se convirtió en un escenario donde todos quieren ser protagonistas y son capaces de todo por hacerlo..

Vivo in Italia da 5 anni e soffro, soffro a vedere che ormai si sono perduti i codici che mi hanno fatto quel che sono, il rispetto per il prossimo innanzitutto ormai distrutto dall’egocentrismo, il termine MAESTRO utilizzato dal primo ridicolo buono a nulla, i grandi interpreti come TROILO e PUGLIESE messi da parte perché considerati difficili, la milonga è diventata un palcoscenico dove chiunque fa di tutto per essere protagonista….

Y esto me hace sufrir, por que el resultado es que yo, como tantos otros tangueros terminamos optando por no ir mas o cada ves menos, por que a veces parece una batalla ya perdida….

Soffro per questo, perché  il risultato è che io come tanti altri tangueri rinunciamo ad andare in milonga o ci andiamo meno spesso, perché a volte sembra una battaglia persa…

Pero no me puedo permitir que eso suceda por que sería como amasijar una parte fundamental de mi vida…

Però non posso permettere che questo succeda perché sarebbe come ammainare una parte fondamentale della mia vita..

Al TANGO hay que respetarlo, quererlo y conocerlo, estudiarlo, analizarlo y hay que entender de una vez por todas que el TANGO es CULTURA POPULAR y su expresión más noble es la MILONGA, el salon de baile, ese lugar de sociabilidad, de comunión y de gesta de valores, y para que esto ocurra hay que volver a las raíces, en la milonga solo cuenta el baile SOCIAL…

Il TANGO va rispettato, amato, conosciuto, studiato, analizzato, va compreso una volta per tutte che è CULTURA POPOLARE e che la sua espressione più nobile è la MILONGA, la sala da ballo, il luogo di socializzazione, di unione e di valori condivisi, e per questo bisogna tornare alle radici, in milonga conta solo il ballo SOCIALE.. 

para el firulete estan los shows y los escenarios,no la milonga, en la Milonga se CAMINA, SE HACER GIRAR LA RONDA, entiendan la importancia del RESPETO, de la TRADICIÓN, y entenderán que no hay nada mas lindo que CAMINAR CON ELEGANCIA Y COMPÁS, por eso les pido que se unan conmigo en un grito unánime VOLVAMOS A LA MILONGA, VOLVAMOS AL TANGO, VOLVAMOS A CAMINAR.
GRACIAS”

Aoniken Quiroga

Per  abbellimenti vari e giochi tecnici ci sono gli show, i grandi palcoscenici:  in milonga si CAMMINA, si FA GIRARE LA RONDA; se si comprende il valore del  rispetto e della tradizione, si capirà che non c’è nulla di più bello del CAMMINARE con eleganza sul COMPAS, e per questo vi chiedo di unirvi a me con una sola voce che gridi TORNIAMO in MILONGA, TORNIAMO al TANGO, TORNIAMO A CAMMINARE!

Grazie”

Aoniken Quiroga

Questa settimana Finché c’è tango c’è vita ha ripreso le parole che il grande maestro e ballerino Aoniken Quiroga ha recentemente postato sulla sua pagina Facebook, e che sono state condivise da tanti tangueri nel mondo.

Due sono i motivi perché anche la nostra rubrica ha deciso di contribuire alla divulgazione del suo “grido di dolore”: il primo è che Aoniken è uno dei pochi grandi artisti che dice davvero quello che pensa; ho avuto l’occasione di partecipare a uno dei suoi stage e ne ho ammirato, oltre alla sua indiscussa bravura, la franca schiettezza nel raccontare i fatti, nello stare coi piedi nella realtà e nel non cercare di mistificarla.

A volte crudo nelle sue osservazioni, lascia poco spazio a chi cerca di rendere il tango argentino una commodity, un qualcosa che facilmente puoi trovare in qualsiasi supermercato.

Il secondo motivo è più contingente ed immediato nell’aver visto, allibita, in una mia recente serata milonguera, un ballerino, tecnicamente bravo, totalmente incurante dello spazio da condividere nella ronda con gli altri ballerini.

La sua performance, a tal punto roboante da urtare con impeto un tavolo a bordo pista, ha fatto ondeggiare violentemente  bicchieri e bibite che solo la mia pronta e lesta mano ha salvato dal cadere fragorosamente in pista coprendola così di vetri e liquidi colorati.

Il tipo, un cachivache, si è accorto distrattamente del mio salvataggio e non ha pensato minimamente di scusarsi o semplicemente di ringraziarmi, una volta terminata la sua roboante tanda!

Ma il buon tango deve continuare come Aoniken Quiroga suggerisce nel suo doloroso urlo di battaglia per i veri valori da condividere insieme. E noi continueremo!

E come sempre Buon Tango a tutti, a chi già lo balla, a chi inizierà a ballarlo, a chi solo lo ascolterà oppure lo guarderà, a chi lo ama e  a chi lo rifiuterà e male ne parlerà … A chi vive insomma perché Finché c’è tango c’è vita!

Un abbraccio

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