Atmosfera spagnola e tinte calde per il Don Chisciotte al Teatro alla Scala di Milano

di Beatrice Micalizzi
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Atmosfera spagnola e tinte calde per la prima domenicale del Don Chisciotte, in scena al Teatro alla Scala dallo scorso 6 marzo fino all'1 aprile. La versione di Rudolf Nureyev torna sul palcoscenico scaligero e, complici i ritmi incalzanti della melodia e l'alto livello tecnico e interpretativo del corpo di ballo, ha riscosso un notevole successo di pubblico.

La trama, ca va sans dire, affascina per la sua particolare composizione, a metà tra realtà di una ardente Spagna e la suggestiva quanto fantastica ambientazione del sogno. 

Nei panni dei protagonisti, la nostra prima ballerina Nicoletta Manni, subentrata nel ruolo di Kitri ad Alina Somova, fermata da un infortunio, e l'artista ospite Leonid Sarafanov, interprete eccezionale di Basilio. 

La Manni, della quale impossibile non lodare la precisione tecnica e il pregio dei passaggi di puro virtuosismo, è tuttavia una Kitri cauta e misurata, un po' troppo rispetto a quanto il personaggio richieda; nel primo atto infatti, quella che ci si aspetterebbe essere una ballerina padrona della scena, dall'entrata dirompente, non catalizza si di sè tutte le attenzioni. Impeccabile nella scena del sogno, dove appare come Dulcinea, splendida, dalle linee delicate e di squisita dolcezza, un ruolo che le si addice. 

Sarafanov conquista. Come Basilio, incanta il pubblico e i suoi ingressi sono caratterizzati da grande presenza ed eccellente prestanza; la sua è un'esibizione di puro talento, di precisione e velocità esecutiva, supportata da ottima capacità recitativa che, nell'insieme, ne fanno un interprete credibile in tutto. 

Entrambi brillano nel gran pas de deux finale; variazioni esaltanti e passo a due di grande intesa, dove la coppia eccelle per alchimia e livello esecutivo.

Ottima la prova del corpo di ballo e meritano una menzione speciale i buffi Don Chisciotte (Giuseppe Conte) e Sancho Panza (Gianluca Schiavoni); Virna toppi si rivela essere una regale e maestosa regina delle driadi, mentre Antonella Albano si cimenta con successo nei panni di Amore. 

Ad affiancare Kitri-Manni, Alessandra Vassallo e Denise Gazzo, interpreti delle sue amiche, leggere e che danno colore e risalto alle prime scene.

Di grande tensione scenica il momento dedicato alla danza della Ballerina di strada (Vittoria Valerio) che si esibisce con l'accompagnamento di quattro prestanti danzatori prima e con un Espada-Marco Agostino poi. Conturbante poi l'ingresso in scena dello zingaro-Antonino Sutera. 

Il sipario si chiude sull'intero corpo di ballo danzante in festa per l'unione di Kitri e Basilio, e il pubblico si abbandona immediatamente ad un applauso fragoroso, in segno di omaggio ai danzatori e alla loro arte.

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