Oggi, 6 maggio 2023, Alessandra Ferri compie 60 anni. Nel giorno del suo compleanno non vogliamo ripercorrere le tappe della sua prima vita artistica che ha coinciso con la carriera per cui è conosciuta in tutto il mondo, ma celebrare la donna nel pieno della sua nuova esperienza personale. Prima di lei altre celebri ballerine hanno continuato a calcare le scene senza alcuna interruzione. La ballerina italiana, dopo il suo addio, invece, non ha ripreso da dove aveva interrotto ma ha iniziato a vivere un nuovo itinerario esistenziale che non oblitera il prima ma lo supera, essendo radicata nel presente e, con entusiasmo, in continua evoluzione verso il futuro. Alessandra ferri lo ha imparato dalla danza:
“Mi ha insegnato ad occuparmi del presente: perché ogni giorno è un giorno nuovo. E tu devi essere presente quel giorno lì. È vero che quello che hai imparato lo trattieni, ma non è sempre così accessibile. La sensazione te la ricordi, sai che hai imparato quel movimento, ma lo devi insegnare al corpo ogni giorno di nuovo.”
Un insegnamento appreso attraverso lo studio quotidiano che per la Ferri è un percorso, appunto, affine a quello di vita, o addirittura assimilabile a esso. La sua condizione fisica eccellente è risultante di uno studio consapevole e intelligente che ha acquisito nel tempo e conoscendo sé stessa perché cos’altro è lo studio della danza (così come di ogni altra arte) se non il privilegio di stare con sé stessi e quindi conoscersi a fondo e prendere coscienza che si è “più grandi di quello che vogliamo essere o di quello che ci accontentiamo di essere”?
È attraverso questo lavoro di scavo psico-fisico che la Ferri, con libertà, grinta, drammaticità, passionalità e autenticità, è riuscita a prestare la sua interiorità alle tante eroine interpretate di cui continua a esplorare i sentimenti senza narrare le vicende che le hanno viste protagoniste. Uno stato esistenziale, questo dell’interpretazione, per cui la danzatrice necessita del feeling con il proprio partner. Ha affermato in un’intervista “scelgo molto attentamente le persone con cui ballo perchè devo poterle guardare negli occhi e vederle, vedere la loro anima, allora so che posso abbandonarmi e vedere la mia.”
Per la Ferri questo privilegiato riconoscimento dell’anima propria e altrui, non potrebbe verificarsi, o risulterebbe assai raro, senza la musica con la quale instaura un rapporto veramente viscerale.
“Il mio corpo è il pianoforte, lui (il maestro) è l’accordatore, e la mia anima è il pianista. Voilà. ”
Un’unione fortunata e completa con le vibrazioni e lo spazio in cui queste si propagano insieme all’emozioni, ai sentimenti, alla vita, riuscendo a infondere, così, una sensazione di benessere e pienezza oggi rara se consideriamo la pochezza dalla quale siamo circondati nella quotidianità. Una sensazione inafferrabile che pure la danzatrice riesce a trasmettere a noi spettatori, o meglio, agenti, in questa esperienza immersiva e totalizzante, e privilegiati destinatari della sua esigenza di condivisione che, forse, non ha sempre interessato la danzatrice ma che oggi è impellente, urgente, necessaria. Il suo attuale interesse non è fare spettacolo stando sul palcoscenico e svelando al pubblico qualcosa di intimo bensì invitarlo nel suo mondo senza alcuna pretesa o richiesta di adesione. Un’invito che non sciorina alcuna autoreferenzialità ma che “ostenta” la generosità della danzatrice nel darsi affinché anche gli altri lo facciano ma con sé stessi perché per avvicinarsi alla danza, sostiene la Ferri, è necessario che le persone si aprano in primis con loro stesse.
Negli ultimi interventi della danzatrice frequenti sono i riferimenti a un percorso interiore che lei traccia e, insieme, percorre nella danza quale “stato” della sua vita in cui lei scova, trova e si ritrova, e dove a noi ammiratori appare donna oramai sessantenne appagata e serena perché indipendente, incondizionata, fiduciosa.
Auguri Alessandra Ferri, presenza preziosa, raffinata, ricercata, quasi astrazione che tutto dispone e padroneggia dell’umanità sensibile.
Crediti fotografici: Amber Hunt