Cala il sipario sul Vìctor Ullate Ballet, un altro addio alle scene di una delle compagnie internazionali più prestigiose

di Giada Feraudo
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Il Víctor Ullate Ballet è nato nel 1988 e da quel momento ha messo in scena molti titoli del repertorio classico internazionale, quali Giselle o Don Quijote, ma anche lavori emblematici di coreografi del calibro di Maurice Béjart o William Forsythe e coreografie firmate dallo stesso Ullate o da Eduardo Lao, direttore artistico della compagnia dal 2001 al 2018, entrambi, questi ultimi, considerati fra i massimi maestri di danza classica dei nostri giorni.

In questa compagnia così prestigiosa, che per anni ha potuto fregiarsi del titolo di Compañia Nacional de España (poi passato alla formazione di Nacho Duato), e sotto la guida di tali maestri, si sono formate stelle del panorama della danza internazionale: Lucìa Lacarra, Tamara Rojo, Angel Corella, tanto per fare solo alcuni esempi.

Eppure, come annunciato in un comunicato stampa diffuso lo scorso mercoledì 2 ottobre, il Víctor Ullate Ballet cessa la sua attività, dopo 31 anni, mentre tutti hanno ancora negli occhi il Gala svoltosi lo scorso maggio presso il Teatro Real de Madrid, che, con un programma variegato e di altissimo livello, ha celebrato i 30 anni della compagnia.

Il progetto è diventato, come dichiara lo stesso Ullate, “económicamente inviable”, ovvero economicamente insostenibile. Una storia già purtroppo sentita troppe volte, che testimonia come non solo in Italia la situazione del balletto e della cultura in generale sia precaria e instabile. Nel comunicato diffuso dalla stampa spagnola il coreografo afferma che la chiusura della compagnia non interesserà l’Accademia e la Fondazione che portano il suo nome, e che anzi continueranno a portare avanti le loro attività, senza rinunciare al sogno di dare l’opportunità di diventare ballerini a bambini che altrimenti non potrebbero permetterselo. Tutto torna al punto di partenza, come la chiusura di un cerchio, ovvero nello studio di danza, dove fin dagli esordi Ullate ha formato, negli anni, tanti ballerini che hanno poi intrapreso una carriera internazionale nelle principali compagnie mondiali.

La decisione di chiudere la compagnia non era del tutto inattesa: la scorsa estate infatti, in occasione della presentazione presso il Festival di Mérida del suo ultimo spettacolo, Antìgona, il coreografo aveva fatto menzione dei problemi economici che interessavano la formazione. “Mi sento come Antigone, in lotta contro tutti. Da quando è iniziata la crisi non abbiamo avuto altro che perdite” dichiara il coreografo, che afferma anche che le istituzioni quali il Ministero della Cultura o la Comunidad de Madrid hanno cessato di fornire sovvenzioni. Dal 2009 il Vìctor Ullate Ballet è compagnia associata dei Teatri del Canale della Comunità di Madrid. Ciò significa che la residenza (solo ed esclusivamente della compagnia) è stabilita all’interno del Teatro, di cui utilizza le sale prova. In più, dichiarano i Consiglieri, la formazione ha ricevuto, quest’anno come in passato, un’importante sovvenzione dal Governo regionale e altri fondi dal Ministero della Cultura, che però, dichiarano alcuni portavoce, a causa dei ritardi e delle inadempienze, non sono stati sufficienti. Da mesi è stato sollecitato un aiuto straordinario che però, sfortunatamente, non è stato possibile, tanto che lo stesso Ullate, negli ultimi tempi, ha contribuito personalmente ai bisogni della sua compagnia, situazione però insostenibile sul lungo periodo.

Le questioni economiche vedono così il mondo della danza costretto a dare l’addio a un’altra grande compagnia, con la quale se ne va, ancora una volta, una cospicua parte di cultura e un’importante pagina della storia del balletto non solo spagnolo ma internazionale.

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