“Caro Pier Paolo” con la regia e la coreografia di Emiliano Pellisari in scena per la 13ª edizione del Festival Teatro sull’Acqua di Act

Con la voce narrante di Dacia Maraini, la danzatrice Mariana Porceddu e le ballerine della scuola V.Dance Studio diretta da Veruska Neri

di DANCE HALL NEWS
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Uno specchio grande come un appartamento, inclinato a 45 gradi: l’artista si muove sulla superficie. E’ difficile camminare ma è facile volare.  Questa la suggestione per iniziare a immaginare “Caro Pier Paolo”, la produzione che caratterizza la 13ª edizione del Festival Teatro sull’Acqua di Act. Debutto in Prima nazionale giovedì 7 settembre alle 21.30 sul lagoscenico dell’Antico Porto.

“Il nostro è un progetto che unisce e questo serve alla nostra società piuttosto che idee che dividono – ha esordito la direttrice artistica Dacia Maraini –  Abbiamo capito, con l’Amministrazione comunale, di avere dei punti d’accordo riguardo ad Arona a cui io sono molto affezionata. Fondamentale il coinvolgimento dei giovani e di tutti i cittadini aronesi che hanno accolto, sostenuto l’idea di Act e la stanno facendo crescere anno dopo anno”.

“Un festival  unico in Italia perché unisce il teatro, la parola e l’acqua che come un’onda si propaga per tutta la città – continua il presidente di Act, Luca Petruzzelli – e concilia le diverse anime, giovani e più esperti, artisti e volontari, che collaborano in funzione di un obiettivo comune: un progetto culturale, formativo e inclusivo”.

Come nasce lo spettacolo sull’acqua di quest’anno?

“Abbiamo incontrato Dacia Maraini quasi per caso, come spettatrice dei nostri spettacoli. Da subito si è creato un bellissimo rapporto intellettuale, culminato con l’ideazione di questo spettacolo. La voce narrante sarà proprio quella di Dacia Maraini che leggerà le pagine più belle del suo libro dedicato all’amico Pier Paolo, è Dacia che ci ha indicato la strada, è lei la lente attraverso la quale guardiamo e interpretiamo Pasolini” ha illustrato il regista e coreografo Emiliano Pellisari di NoGravity. 

“Caro Pier Paolo è stata un’occasione che abbiamo colto al volo, un momento di connessione con la figura di Pasolini e con Dacia stessa” ha aggiunto la danzatrice  Mariana Porceddu

Sulla scena per cinque repliche anche undici ballerine della scuola V.Dance Studio diretta da Veruska Neri: Ludovica Agazzone, Viola Bertona, Isabela Dedja, Carola Derosa, Viola Gallarate, Matilde Guglielmetti, Viola Martinotti, Elise Mimouni, Giorgia Ottolini, Carolina Sacco, Gloria Zanetta. E poi i remattori Roberto Forni, Simone Ruffoni, Patrick Varalli, Davide Rodella, Massimo Torre e Roberto Barbieri che faranno danzare anche le barche sul lago.

Un connubio tra artisti internazionali e territorio.

“Sono un artista che ha iniziato tardi, a 36 anni e ora ne ho 55, prima ero un organizzatore teatrale – ha aggiunto Pellisari – e ho studiato molto per capire quale fosse il mio posto in questo mondo così confuso, dove puoi fare tutto e niente. Alla base c’è un grande studio sull’arte: avevo bisogno di confini piuttosto che di libertà, poi mi sono messo in gioco con degli esperimenti. Ecco, un giorno ho preso uno specchio, l’ho messo a terra a 45 gradi e sotto una lattina:  ho scoperto che la magia si poteva realizzare senza tecnologia. Ma per dare vita a questa idea serviva l’artista giusta, e questa è Mariana. Il passo successivo è stato quello di complicare ulteriormente la prospettiva, aggiungendo una coreografia anche a terra. Caro Pier Paolo sarà il terzo spettacolo nel quale sperimenteremo questa tecnica.”

“La danza – ha aggiunto Mariana Porceddu – si esprime con il corpo;  io ho capito subito che la mia vocazione era la danza, ma ero una danzatrice anomala, non ero pienamente soddisfatta dei percorsi canonici. Nel 2008 un’audizione con Emiliano mi folgorò.  Lui è stato il mio grande maestro e io ero libera. Da semplice danzatrice sono diventata cocoreografa e ora io ed Emiliano siamo inscindibili, ci sentiamo maturi come artisti perché basta uno sguardo per creare una scena che ai nostri occhi è meravigliosa. Con questo spettacolo porteremo in scena il corpo di Pier Paolo, il corpo ucciso, il corpo nel suo legame con l’Africa, l’omosessualità, il viaggio”.

Il progetto di Caro Pier Paolo, inoltre, è in continua crescita ed evoluzione: il regista Antonio Falduto realizzerà proprio nei giorni del festival una parte del documentario che verrà presentato alla Biennale di Venezia il prossimo anno.

Tutte le informazioni su spettacoli e biglietteria: www.aronacittateatro.it

Crediti fotografici: Emilia Grisetti

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