La Bayadère alla Scala: dieci recite per molti cast e Kimin Kim ospite

by Nives Canetti
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Torna alla Scala la Bayadère di Rudolf Nureyev dopo il suo debutto voluto da Manuel Legris per l’apertura della stagione 2021.

Nata l’8 ottobre 1992 all’Opéra Garnier,  con l’assistenza di Ninel Kourgapkina, partner di Nureyev al Kirov, di Patrice Bart, Patricia Ruanne e Aleth Francillon, la versione di Nureyev è in tre atti e termina dopo la scena delle ombre. È infatti una sintesi della trasmissione del balletto nel corso di cento anni; l’originale di Petipa veniva gradualmente arricchito dalle successive revisioni e dalle aggiunte apportate da ballerini e coreografi del Kirov/Mariinsky,. Non c’è il quarto atto come avviene al Kirov fin dal 1919 data in cui la partitura di Minkus era andata persa e soprattutto  il crollo del tempio durante il matrimonio di Solor e Gamzatti era così complicato che non c’erano abbastanza macchinisti per gestirne la messa in scena visto che il personale maschile del Mariinsky era stato mobilitato dalla guerra e dalla Rivoluzione del 1917. Inoltre non era gradito all’immaginario del Soviet e quindi passò nel dimenticatoio.

Il quarto atto si rivide molti anni dopo nella versione totalmente rimaneggiata da Makarova con ampi contributi di Tchernichova per ABT  nel 1979 (molto popolare, fu anche messa in scena alla Scala negli anni novanta/duemila ed è l’attuale versione in scena alla ROH e a Het Nationale Ballet), poi nel 2002 Vikharev lo fece resuscitare per la sua ricostruzione al Mariinsky in occasione della quale consultò le notazioni Stepanov di Harvard e frammenti della partitura di Minkus scritta a mano nel 1876/1877  che riemersero dagli archivi musicali del teatro russo.

Ora dal 26 maggio La Bayadère torna sul palco della Scala per 10 rappresentazioni nelle quali si alterneranno i cast scaligeri.

Oltre ai primi ballerini scaligeri che già hanno affrontato questi ruoli ci saranno dei debutti molto interessanti, anche tra i ranghi dei solisti. Inoltre nelle date del 12 e del 14 giugno, Kimin Kim, stella internazionale e primo ballerino del Marjinskij, danzerà nel ruolo di Solor con Nicoletta Manni (Nikija) e Maria Celeste Losa (Gamzatti),

La prima del 26 maggio sarà danzata da Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e Alice Mariani.

Il 6 e l’8 giugno i tre ruoli principali saranno ricoperti da Martina Arduino, Marco Agostino e Alice Mariani.

L’11 e il 13 giugno Virna Toppi debutterà con Nicola Del Freo nel ruolo di Nikija e Gamzatti sarà il debutto di Gaia Andreanò.

Nelle recite del 17 e del 21 giugno, Vittoria Valerio e Claudio Coviello torneranno a danzare la Bayadère insieme e nel ruolo di Gamzatti debutterà Linda Giubelli.

Il 18 giugno Alice Mariani sarà Nikija con Timofej Andrijashenko e Maria Celeste Losa.

Felicissimo ritorno sarà quello di Kevin Rhodes, grande direttore d’orchestra che possiede il raro talento di esaltare i colori delle partiture mantenendo un prezioso contatto con gli artisti in palcoscenico.

Dopo il debutto del 2021 eroico ma decimato dal Covid, con cambi di cast all’ultimo minuto e il corpo di ballo con sole 18 ombre, sarà un vero piacere rivedere a pieni ranghi la splendida Bayadère di Nureyev.

 

La Bayadère

Libretto di Marius Petipa e Sergej Kudekov

Balletto in tre atti, Produzione Teatro alla Scala, Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala

Coreografia e regia Rudolf Nureyev, da Marius Petipa ripresa da Manuel Legris

Musica Ludwig Minkus e orchestrazione John Lanchbery

Scene e costumi Luisa Spinatelli, luci Marco Filibeck

Direttore Kevin Rhodes

Crediti fotografici: Brescia /Amisano

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